Estratto dell’articolo di Adriano Scianca per “La Verità”
Pierfrancesco Majorino dall’Europa alla Lombardia, con un occhio a Milano. Il candidato del Pd uscito con le ossa rotte dalla sfida delle regionali lo ha annunciato subito, appena è stato chiaro che la partita lombarda non era mai iniziata: «Il consenso della destra non ci autorizza ad analisi semplici e banali e dobbiamo andare avanti in Lombardia per fare un’opposizione determinata e propositiva. Per questo, come avevo annunciato, mi dimetterò da parlamentare europeo per restare in Consiglio regionale a dare il mio contributo».
Letizia Moratti, Attilio Fontana, Mara Ghidorzi e Pierfrancesco Majorino
La fedeltà alla parola data agli elettori è una bella cosa (anche se, lasciando l’euroscranno, in realtà si tradiscono gli elettori che precedentemente lo avevano mandato lì), ma la scelta appare piuttosto leggibile anche in termini di strategia politica personale. Il Qatargate, al netto di sentenze ancora non scritte e di responsabilità penali che restano personali, ha gettato infatti un’ombra piuttosto fosca su tutto l’operato della sinistra in Europa.
[…] E chissà, forse il riavvicinamento al territorio di Majorino prelude al dopo Sala. La sinistra riparta da Milano? Tutta la sinistra magari no, ma, quanto a lui, magari Majorino ha intenzione di provarci. Certo, prima di dare l’assalto a Palazzo Marino, il Pierfrancesco dovrà un attimo chiarirsi le idee. Per ora le analisi post voto ricordano ancora le stelle e gli uccellini che ruotano attorno alla testa del pugile suonato. […]