Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
L' obiettivo principale dell' Italia è che la Nato presti più attenzione al fronte sud, a partire dalla Libia. Il pericolo invece è che venga messa in mezzo per i bassi investimenti nella difesa, l' adesione alla nuova Via della Seta cinese, e l' eccessiva vicinanza alla Russia. La «cabina di regia» per la Libia, annunciata dal presidente Trump e dal premier Conte durante la visita alla Casa Bianca del luglio scorso, non si è tradotta in molte iniziative concrete.
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Uno studio presentato di recente dalla Brookings Institution ha sollecitato Washington a riaprire l' ambasciata a Tripoli, ma l' amministrazione continua a non considerare la nostra ex colonia come una priorità, anche se ieri un' autorevole fonte del dipartimento di Stato ha detto che nella discussione sul terrorismo si parlerà del fronte sud. L' attenzione sarà concentrata sull' Afghanistan, dove Trump vuole usare il negoziato con i taleban condotto dall' ambasciatore Khalilzad per richiamare i soldati, mentre i professionisti della sicurezza gli chiedono di lasciare almeno 2.000 uomini delle forze speciali, per evitare che Kabul cada subito dopo la fine della missione.
L' Italia dunque deve prepararsi al ritiro del suo contingente, ma senza compiere passi o fare annunci prima che Usa e Nato abbiano completata il loro processo decisionale. Il rischio maggiore che corriamo è la critica per i bassi investimenti nella difesa. L' Italia è uno dei paesi membri più indietro nell' obiettivo di spendere il 2% del Pil, e ora si prepara anche a tagliare il programma per gli aerei F35.
Chiede che i suoi finanziamenti nella sicurezza cibernetica vengano riconosciuti come parte del 2%, ma è difficile che basti. Trump finora ha trattato Roma con un occhio di riguardo, ad esempio non attaccando il premier Conte, come era successo con gli altri, durante il vertice di Bruxelles dell' estate scorsa, perché ha bisogno della sponda giallo-verde in Europa.
Questo atteggiamento però potrebbe cambiare, proprio a partire dal summit di Washington. La pubblicazione del rapporto Mueller, con l' alleggerimento della minaccia del Russiagate, ha reso l' amministrazione più libera nel contrastare Mosca, e ciò si rifletterà anche nell' atteggiamento verso Roma. La Casa Bianca ha notato che le ingerenze elettorali sono riprese in vista del voto europeo, sottolinea che Conte ha promesso a Trump fermezza sulle sanzioni, e avverte che se fossero confermati i finanziamenti del Cremlino alla Lega, si aprirebbe un problema serio per la collaborazione col partito di Salvini. Una fonte del dipartimento di Stato ha infine ribadito ieri la preoccupazione per il rischio che la Cina ottenga il controllo di infrastrutture chiave in area Nato, con un chiaro riferimento all' adesione di Roma alla Via della Seta.
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