Paolo Baroni per “la Stampa”
Abolirli completamente o al massimo riservarli alle sole famiglie che poi, come sostiene anche il presidente dell'Inps Tito Boeri, equivale comunque a cancellarli visto che queste, di voucher, ne utilizzano appena il 3% del totale. Dopo la riunione di martedì sera a Palazzo Chigi con Gentiloni, Poletti, Damiano e i capigruppo di Camera e Senato Rosato e Zanda e una riunione del gruppo Pd alla Camera svoltasi ieri, sarebbero queste due le soluzioni individuate per evitare di votare il 28 maggio.
«L' obiettivo è superare il referendum perché riteniamo non utile uno scontro sui temine del lavoro» ha spiegato Rosato al termine dell' incontro. Maretta nel gruppo Pd Oggi la Commissione lavoro della Camera voterà i 140 emendamenti al testo unificato messo a punto in questi giorni e si capirà quale sarà il vero punto di caduta.
«La posizione del Pd non è ancora chiusa», ha spiegato ieri la relatrice del provvedimento Patrizia Maestri. Nel gruppo della Camera ci sarebbero infatti molte resistenze di fronte all' ipotesi di abolire completamente i voucher avanzata da Rosato. Ma entro oggi si dovrebbe decidere «visto che, salvo ravvedimenti notturni, dovremmo chiudere il voto sugli emendamenti».
A Montecitorio si spiega la «svolta» con la volontà di Renzi di evitare ogni tipo di interferenza con l' attuale delicata situazione politica, o come avrebbe spiegato ieri il presidente dei deputati Pd «l' intenzione è di evitare distorsioni e scongiurare il referendum in prossimità delle amministrative».
IL NODO APPALTI
La Cgil ovviamente brinda, anche se Camusso ricorda che solo con una legge definitiva o un decreto convertito il referendum si può considerare superato. Stizzite invece le reazioni di Ap, Ncd, Scelta civica e Forza Italia. «Sbagliato farsi ricattare dalla Cgil» sostiene il presidente dei deputati di Area popolare, Maurizio Lupi. «Anche noi siamo per evitare il referendum, ma un decreto siffatto se lo voterà solo il Pd».
Quale che sia la scelta che alla fine adotterà oggi la Commissione lavoro il testo verrà poi tradotto in un decreto che il consiglio dei ministri dovrebbe varare già domani. Secondo il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, il decreto dovrebbe comprendere anche il tema degli appalti, «perché sarebbe anacronistico risolvere un tema e non risolverne un altro». E per questo «il governo può tenere conto delle proposte che abbiamo presentato e del lavoro in corso nei ministeri competenti».
RISCHIO LAVORO NERO
Poi, più avanti, «dopo il voto amministrativo» come suggerisce Rosato, dovranno essere introdotti nuovi strumenti «flessibili» per regolamentare le prestazioni occasionali anche per le imprese. Non sfugge a nessuno, infatti, il rischio concreto che senza più voucher il popolo di giovani, pensionati e disoccupati che fino ad ora ha beneficiato dei buoni lavoro si rifugi nel lavoro nero.