I VENTI DI GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA SI FANNO PIU’ FORTI – PUTIN RICONOSCE IL DONBASS IN UN DISCORSO ALLA NAZIONE – BORRELL (UE) AVVISA LO ZAR VLAD: “L'EUROPA È PRONTA A REAGIRE CON FORZA” – IL CANCELLIERE TEDESCO SCHOLZ AVEVA DETTO: “RICONOSCERE LE REPUBBLICHE SEPARATISTE E’ UNA VIOLAZIONE DEGLI ACCORDI” -  ALLARME USA: “VIOLENTO ATTACCO DI MOSCA A BREVE”

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Da corriere.it

Putin riconosce il Donbass in un discorso alla nazione

 

Borrell (Ue): «Se Putin riconosce le repubbliche del Donbass, l'Europa è pronta a reagire»

putin putin

Al termine del Consiglio Europeo sugli Affari Esteri l'Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera Josep Borrell ha dichiarato che l'Ue è «pronta a reagire con forza». Durante la riunione ministeriale a Bruxelles «abbiamo anche seguito le discussioni del Consiglio della Sicurezza della Russia con estrema preoccupazione e sappiamo che la decisione finale non è ancora stata presa.

 

Chiediamo al presidente Putin di rispettare il diritto internazionale e gli accordi di Minsk e di non riconoscere l'indipendenza degli oblast di Donetsk e Lugansk». Dalla Russia viene, secondo Borrell, «la più grande minaccia alla pace nella Ue dalla Seconda guerra mondiale». «Siamo ad una svolta, tutto ciò in cui crediamo viene chiamato in causa. Abbiamo condannato l'ammasso di truppe russe, le provocazioni e abbiamo constatato manipolazioni da parte di Mosca che vuole creare un pretesto per l'escalation militare, è un modus operandi classico».

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Telefonata Scholz-Putin:

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel colloquio telefonico avuto nel pomeriggio con il presidente russo Vladimir Putin, ha «condannato i piani per riconoscere le cosiddette Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk come stati indipendenti». Ne dà notizia il governo federale tedesco in una nota. Un simile passo sarebbe in palese contraddizione con gli accordi di Minsk sulla composizione pacifica del conflitto nell'Ucraina orientale e costituirebbe una violazione unilaterale di tali accordi da parte della Russia, ha spiegato Scholz. Sempre secondo quanto riferisce Berlino, Scholz ha avvertito Putin che Mosca ha la responsabilità di attuare una de-escalation, ritirando le sue truppe dal confine con l'Ucraina.

 

 

 

CRISI RUSSIA UCRAINA

VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

Da open.online

 

Il presidente russo Vladimir Putin parlerà a breve alla nazione e comunicherà le ultime decisioni in merito al Donbass. «L’Occidente non è pronto ad accettare le proposte russe per risolvere la crisi ucraina», aveva detto in giornata la portavoce del ministro Sergei Lavrov, Maria Zakharova, citata dall’agenzia di stampa russa Tass. Aveva osservato che «i risultati della conferenza sulla sicurezza di Monaco hanno confermato che i Paesi occidentali si allineano alle posizione di Washington. In generale, la sua missione sarebbe quella di affrontare questioni di sicurezza politica, mentre in realtà si è abbandonata ad attacchi di disinformazione, diffondendo falsità». Al contempo, gli Stati Uniti «vogliono discutere di questioni secondarie rispetto alle proposte di Mosca, sempre che queste non ledano però gli interessi statunitensi e della Nato».

 

Quanto al riconoscimento delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk nel Donbass, le diverse istituzioni russe si stanno esprimendo a favore delle richieste avanzate dai leader dei due territori. «La situazione in Ucraina non migliorerà, quindi è necessario riconoscere le due repubbliche», ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev.

 

vladimir putin vladimir putin

Della stessa idea anche il ministro degli Esteri, Lavrov: «Non c’è altra via che riconoscere l’indipendenza delle regioni del Donbass». La Duma, l’Assemblea rappresentativa russa, aveva chiesto lo scorso 15 febbraio al presidente Putin di riconoscere i territori separatisti filo-russi. In risposta a quanto emerso durante il Consiglio di sicurezza nazionale russo, il ministro degli Esteri dell’Ucraina ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

 

I leader separatisti del Donbass: «Mosca riconosca nostra indipendenza»

 

Leonid Pasechnik-e-Denis-Pushilin Leonid Pasechnik-e-Denis-Pushilin

I leader delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk nel Donbass, Denis Pushilin e Leonid Pasechnik, hanno chiesto al presidente russo Putin di riconoscere le repubbliche come Stati indipendenti. Lo riporta l’agenzia russa Tass. Entrambi i leader hanno anche avanzato la proposta di siglare un trattato di cooperazione con la Russia, anche sul fronte militare. «A nome di tutto il popolo della DPR, vi chiediamo di riconoscere la Repubblica popolare di Donetsk come uno Stato indipendente, democratico e sociale basato sullo stato di diritto», ha affermato Pushilin. Successivamente, il leader della LPR, Leonid Pasechnik, ha dichiarato: «Con l’obiettivo di prevenire morti di massa tra la popolazione civile della Repubblica, di cui circa 300.000 cittadini russi, vi chiedo di riconoscere la sovranità e l’indipendenza del popolo della Repubblica di Lugansk».

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