ZAIA CHE (NON) TIRA FUORI DAL VENETO - GIORGETTI SA CHE LA LEGA NON PUÒ FARE A MENO DI SALVINI: UN PARTITO ZAIA-CENTRICO ANDREBBE FORTISSIMO AL NORD E MALISSIMO AL CENTRO-SUD, FACENDO TORNARE IL CARROCCIO UNA REALTÀ REGIONALE - IL CAMBIAMENTO GENETICO-POLITICO DI SALVINI DOVRÀ AVVENIRE IN MODO GRADUALE PER CONTENDERE LA LEADERSHIP ALLA MELONI, CHE DECOLLA NEI SONDAGGI. E CON L'OK DEGLI EURODEPUTATI CHE PER ORA NON PENSANO AFFATTO DI LASCIARE LE PEN E AFD

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GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI

Giorgetti, confidandosi con il suo entourage, ha detto: è chiaro che di uno come Salvini non possiamo fare a meno. Dobbiamo essere consapevoli che con Zaia prenderemmo più voti al Nord ma non al Centro-Sud. La Lega tornerebbe un partito regionale con un 15% nazionale. Il presidente del Veneto non è carismatico come Salvini, e non ha passato gli ultimi 5 anni a girare come una trottolal'Italia.

 

Allora bisogna fare in modo che ci sia questo cambiamento genetico-politico di Salvini, ma in modo graduale e in modo da contendere la leadership alla Meloni. Infatti, uno dei motivi per cui non parla più di elezioni è che Giorgina sta andando come un treno nei sondaggi.

 

Giorgetti ha rivelato anche che Matteo non ha fatto una sterzata a U perché se lasciasse di colpo Marine Le Pen e Afd, sarebbe visto come un voltagabbana. E poi a Strasburgo c'è un gruppetto forte di eurodeputati che non vuole lasciare il gruppo, guidato da Marco Zanni, anche perché lì hanno dei ruoli importanti. Nel PPE sarebbero gli ultimi arrivati.. Insomma il percorso sarà lungo, e il primo lavoro da fare è convincere gli eurodeputati ad ammorbidire i rapporti con partiti considerati impresentabili dalle cancellerie europee.

 

 

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