Intervistato da Sky Sport l'attuale dg del Bologna, Walter Sabatini ed ex ds della Roma, ha criticato apertamente la cessione di Florenzi al Valencia.
FLORENZI ADDIO - "Quando si perdono giocatori così è come se di Roma restasse solo la periferia, senza nulla togliere alla periferia. Questi giocatori sono il cuore pulsante di Roma, come il Colosseo, i Fori Imperiali... Il resto è periferia. Sperando che questa periferia diventi qualificata con il tempo".
PELLEGRINI CAPITANO - "Sì, è una cosa fisiologica, visto che si tratta di un ragazzo uscito dalla Primavera e poi tornato a Roma. Ma il problema della Roma non è avere un capitano romanista e romano, ma un grande capitano, come per tutte le squadre. I grandi capitani sono rari".
FLORENZI
Stefano Carina per il Messaggero
Nessuna plusvalenza, almeno per adesso. Florenzi lascia la Roma in prestito, come un calciatore qualsiasi. E se è vero che l'impatto avuto come capitano non s'è avvicinato nemmeno lontanamente a quello dei suoi predecessori (Totti e De Rossi) fa comunque effetto che l'uomo designato a rappresentare la squadra, ammaini la bandiera a metà stagione.
Di certo influisce il fatto di voler giocare per non perdere il treno dell'Europeo a giugno. Ma c'è anche la volontà - una volta certificata la voglia della Roma di cederlo e nonostante l'impossibilità del Valencia di garantire un obbligo di riscatto legato alle presenze - di non tornare indietro. Ormai le parti avevano deciso: il club giallorosso di privarsene e lui di andarsene. Un arrivederci che somiglia molto ad un addio posticipato.
Perché con Fonseca in panchina (con il quale ha avuto un incontro chiarificatore negli ultimi giorni) appare improbabile che Alessandro possa trovare spazio nella prossima stagione.
Questi 6 mesi quindi serviranno per giocare, tenere vivo il sogno azzurro e provare a rivalutarsi, dopo un anno e mezzo nel quale il suo cartellino ha perso sensibilmente di valore. Soltanto un paio di stagioni fa, immaginare di vendere Florenzi per una quindicina di milioni avrebbe rappresentato un'eresia. Oggi, invece, nemmeno il club interessato a prenderlo li ha garantiti. Uno strappo che il calciatore ha preferito non commentare.
«Non sono emotivamente pronto per parlare, anche se avrei molte cose da dire ai tifosi», le poche parole strappate all'uscita dal centro sportivo Fulvio Bernardini dai cronisti presenti. Chissà se oggi dirà qualcosa in più. Accompagnato dall'agente Lucci, abile a trovare una via d'uscita ad una trattativa che martedì sera sembra essersi arenata sull'impossibilità da parte del club andaluso di garantire un obbligo di riscatto legato alle presenze (il Valencia intendeva unirlo alla qualificazione alla prossima Champions), Florenzi è atteso in Spagna per svolgere le visite mediche e apporre la firma sul contratto.
Quello che ieri hanno fatto Carles Perez e Villar, le due new entry (insieme a Ibanez) nella rosa giallorossa. Dopo 18 anni, interrotti soltanto da una stagione (2011-12) al Crotone, si conclude così l'avventura di Alessandro nella Roma.
Nell'ultimo decennio è stato secondo a livello di presenze soltanto a De Rossi (226 a 257). Totti s'è fermato invece a 188. Una morsa involontaria, quella dei due ex capitani, che lo ha stretto e soffocato agli occhi della piazza ancor di più del ruolo (incerto) in campo. Perché se inizialmente era una necessità del club, quello di impiegarlo esterno basso, con il tempo s'è trasformata in una volontà di Florenzi che in quella posizione, rispetto al ruolo di ala, ha sempre trovato meno concorrenza. Nella Roma e in Nazionale.
alessandro Florenzi Foto Mezzelani GMT37
CORONAVIRUS BLOCCA PASTORE
Una partenza che ha effetti anche su altre operazioni di mercato. Cetin, ad esempio, nonostante il Lecce prema per averlo in prestito, ha per ora ricevuto il veto di Fonseca. Il tecnico, pur avendo Santon e Peres (aspettando Zappacosta), si sente più sicuro con il turco in rosa che eventualmente può essere spostato a destra. L'altro indiziato a salutare, Jesus, ha rifiutato il Cagliari.
alessandro Florenzi Foto Mezzelani GMT36
Rimane la Fiorentina che tuttavia, dopo essersi risollevata in classifica, non sembra più avere l'urgenza di prendere un difensore. Il Rennes non intende garantire l'intero ingaggio a Nzonzi che a sua volta ha rifiutato il West Ham. Tradotto: o il francese trova una soluzione, oppure torna al Galatasaray. Pillola finale su Pastore: il coronavirus ha bloccato il trasferimento in Cina.
La Roma, infatti, aveva trovato una squadra all'argentino, bypassando il salary cup di tre milioni con uno sponsor che copriva per intero l'ingaggio del trequartista. Il rinvio del campionato di due mesi ha però fatto saltare il trasferimento. Tra l'altro dalla Cina è iniziato il fuggi-fuggi dei calciatori europei: in quest'ottica si spiega la volontà di El Shaarawy di tornare in giallorosso.
FONSECA INSISTE PER MERTENS
Ugo Trani per il Messaggero
Petrachi, con la supervisione di Fienga che è l'unico riferimento del futuro proprietario Friedkin, già guarda all'estate. E si muove, con largo anticipo, sul mercato, seguendo le indicazioni di Fonseca che ha chiesto 3 rinforzi per la nuova Roma (da aggiornare poi in ogni reparto). Eccoli: l'attaccante che porti in dote gol in doppia cifra e capace di fare sia l'esterno che il vice Dzeko; la coppia di terzini, destro e sinistro, per arricchire la difesa a 4. Titolari, soprattutto la punta, più che ricambi. Il portoghese, prima di Natale, è uscito allo scoperto con il ds. E, dando la priorità all'attaccante, gli ha indicato chi renderebbe più efficace il tridente offensivo.
«Mi serve un killer in area di rigore». E il profilo ideale per il suo sistema di gioco: Mertens. Il belga del Napoli, 33 anni il prossimo 6 maggio, sarà libero il 30 giugno: contratto in scadenza. Il club partenopeo sa che sarà complicato trattenerlo, anche perché De Laurentiis non è disposto ad accontentarlo sull'ingaggio. Trattativa sospesa e spostata a metà febbraio: l'acquisto annunciato di Petagna (con trasferimento, però, a fine stagione) conferma che il Napoli dà Dries per perso.
NEGOZIAZIONE IN CORSOLa Roma, a fine 2019, ha invece aperto il contatto con l'entourage del calciatore e impostato il piano per portarlo nella Capitale. L'investimento, pur non dovendo pagare il cartellino, sarebbe comunque di primo piano: triennale da 4 milioni netti, bonus d'entrata di 5 e premio alla firma per il manager di 3. Operazione da circa 30 milioni (compreso lo stipendio lordo nelle 3 stagioni). L'acquisto, considerata l'età del belga, sarebbe in contrasto con il nuovo corso che punta sui giovani e su giocatori di 26-27 anni (gli over 30, invece, solo in prestito: vedi Mkhitaryan e Kalinic). Lo strappo alla regola, però, diventerebbe possibile per le caratteristiche di Mertens, titolare a sinistra e centravanti di scorta.
Nella sede di viale Tolstoj sanno di dover ancora affrontare l'ultimo ostacolo. Non è l'ingaggio, ma il sì di Dries. Che, legatissimo al Napoli, preferirebbe andare all'estero per non passare da traditore. Il Chelsea sta tentando la società partenopea che ha rifiutato l'offerta di 7-8 milioni. Ne servono più di 10. Giuntoli, tra l'altro, ha chiesto di inserire Emerson nel discorso.
Decisive le prossime ore. Petrachi, intanto, è già davanti a Marotta. Poi toccherà a Fonseca difendere il 4° posto per convincere il belga. Con la Champions che verrà.