Emanuele Zotti per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
Mourinho, avviso ai naviganti. Alla vigilia del match contro il Sassuolo, stasera a Reggio Emilia (ore 18.30), il tecnico della Roma va giù duro. «C'è gente dalla quale mi aspettavo di più -dice - Qualche giocatore ha avuto un'involuzione, non posso nasconderlo. Però non farò i nomi.
Quello che dobbiamo migliorare è l'accettazione di una sfida diversa da quella dell'anno scorso. La crescita nella mentalità, nella responsabilità e nell'ambizione. Non dobbiamo essere soddisfatti di aver raggiunto questo livello e dobbiamo cercare di andare oltre. Sto parlando di tutti. Se fossi stato soddisfatto della mia carriera nel 2010 mi sarei fermato. I giocatori devono chiedere di più a loro stessi".
Una campanello d'allarme senza riferimenti specifici. Anche se, seguendo gli indizi, uno dei destinatari del messaggio sembrerebbe essere Abraham: "Cos' ha? Bisognerebbe chiederlo a Tammy. È la persona ideale per dire se pensa al Mondiale oppure se è distratto o ha dei problemi». A ricevere una carezza dallo Special One è stato invece Ibañez, autore dello sciagurato errore costato il derby.
«Roger è l'unico che contro il Sassuolo scenderà sicuramente in campo. Lui più altri dieci. Serve rispetto per chi, dal giorno in cui sono arrivato fino ad oggi, ha dato tutto quello che ha anche nelle difficoltà. L'anno scorso abbiamo avuto un periodo dove era l'unico difensore centrale. Quest' anno a Siviglia ha giocato quando stava male, dà sempre tutto. Si vince e si perde insieme. È intoccabile».
Nessun giudizio invece sulla scelta di Volpato di non giocare il Mondiale con l'Australia. Il tecnico sembra comunque aver apprezzato la decisione del suo pupillo: «È una questione personale, non del club. Questo è l'inizio della sua carriera, sta giocando con la Roma i suoi primi minuti consecutivi. È in un processo di crescita dove si deve concentrare sulla costruzione sul suo futuro. Senza pensare ad accelerare un processo che non deve essere accelerato».
Quando gli viene fatta notare la differenza di rendimento tra casa e trasferta - la Roma è caduta all'Olimpico contro Atalanta, Napoli e Lazio - Mou non ci sta e si arroga il diritto di «piangere un po'»: «Dybala ha saltato tante partite, i big match, ha giocato con l'Inter e abbiamo vinto, con la Juventus ha servito un assist.
Senza di lui ne abbiamo perse tre». Il rimpianto è anche per i giocatori ceduti in estate, a cui si aggiunge l'infortunio di Wijnaldum: «Abbiamo perso tre titolari a centrocampo: Mkhitaryan, Veretout e Sergio Oliveira. Wijnaldum non ha giocato una partita. Gli altri due in mediana sono Camara, arrivato l'ultimo giorno di mercato e che sta crescendo poco a poco, e Matic. Lui non è venuto per fare coppia insieme a Cristante ma si trova spesso a giocare con Bryan». Ma allora perché domenica a lasciare il posto al serbo è stato proprio Camara e non Cristante? «Perché giochi con quelli che hai. E noi non ne abbiamo tanti».
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