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Fabio Grosso è a Lione, in Francia, da poco più di un mese. Evidentemente, abbastanza per sapere che cosa sia un coup de théâtre. Colpo di scena: quando i giocatori si immaginavano di stare per cominciare la sessione di allenamento, si sono trovati in un copione da poliziesco.
Questo è quello che racconta L’Équipe: l’allenatore italiano li avrebbe presi, chiusi nello spogliatoio, e interrogati per 30 minuti. Al termine dei quali, scontento dell’esito dell’interrogatorio, li avrebbe mandati a casa. Allenamento cancellato, non è aria.
A caccia di talpe
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Fabio Grosso cerca una talpa. O le talpe. Quelli che vanno in giro a dire agli opinionisti che lui sia il peggior allenatore che abbiano mai conosciuto. Parola di Jérôme Rothen, che a RMC ha sostenuto che l’italiano sia “già sulla graticola”. Il suo Lione, ereditato da Laurent Blanc, è ultimo nel campionato francese a tre punti. Uno l’ha portato il campione del mondo nel 2006 nelle quattro partite in cui si è seduto in panchina.
“Quasi nessuno dei suoi giocatori lo può più vedere”, ha continuato il commentatore. “Ce ne sono alcuni di esperienza, e altri di grande esperienza, che mi hanno addirittura detto che sia uno dei peggiori allenatori che abbiano mai avuto. Si è messo tutti contro...”.
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L’interrogatorio negli spogliatoi
Grosso queste parole le ha sentite, forte e chiaro. Voleva e vuole sapere chi lo stia tradendo. Per mezz’ora lo avrebbe chiesto alla squadra e per mezz’ora avrebbe ottenuto silenzio. Potete dirlo, capita a tutti di sbagliare, ma voglio sapere chi rema contro la squadra in un momento così delicato, avrebbe detto. Niente.
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