EMANUELE GAMBA per repubblica.it
Il primo Conte dell'anno è uguale al Conte di sempre: determinato e preoccupato. E, soprattutto, impegnatissimo a mettere il sale sulla coda ai suoi dirigenti, vittime della sua perenne insoddisfazione: “Se devo essere onesto, siamo in ritardo sulla tabella di marcia, molto in ritardo.
Con la società avevamo condiviso un piano: parlo di entrate e soprattutto di uscite, perché qui non se n’è ancora andato nessuno. Dobbiamo accelerare tutti quanti, chi ha tempo non aspetti tempo. Anche perché sapete che per il me il tempo è importante, mi serve per plasmare il gruppo. Invece la strada è in salita, molto in salita”.
A Conte, è noto, servono due attaccanti, ma il mercato è incagliato da valutazioni astronomiche. “Lukaku mi piace, mi è sempre piaciuto, lo volevo anche al Chelsea e per noi sarebbe importantissimo. Ma è un giocatore dello United, questa è la verità”. E all’allenatore serve, soprattutto, un taglio agli esuberi: Icardi, Nainggolan (“Anche se è qui con noi, la situazione non è cambiata: è fuori dal progetto”), Joao Mario, Borja Valero. “Mi aspettavo che saremmo stati più avanti. Dobbiamo darci una mossa. Le ambizioni restano, ma un conto sono le parole e l’altro i fatti”.
Domani l’Inter debutterà nella Icc sfidando al National Stadium di Singapore il Manchester United. Lukaku non giocherà: “Non è in condizione”, ha detto Solskjaer, l’allenatore dei Red Devils. “In ogni caso, non ci sono aggiornamenti sul suo trasferimento”. Conte avrebbe fatto volentieri a meno di queste amichevoli (nel giro di una settimana, affronterà anche Juventus e Psg), “ma quando sono arrivato era già tutto organizzato. Certo, non è facile affrontare impegni di questo tipo nelle condizioni in cui siamo”, e con in attacco Longo ed Esposito, non Dzeko e Lukaku