COSI' NON VALE - STAMPA SPAGNOLA SCATENATA CONTRO ROSSI CHE URTA UNA TIFOSA NEL PADDOCK: “LE HA DATO UN CALCIO. RISPETTO A LUI BRUCE LEE E' UN PIVELLO” - VALENTINO CHIEDE SCUSA E IRONIZZA: “MI SA CHE MI ARRESTANO” - MA LA DONNA NON SCHEZA: "HO UN LIVIDO, LO DENUNCIO" - VIDEO

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Massimo Calandri per la Repubblica

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Valentino e la patada, il calcio. Un anno dopo lo sciagurato “contatto” tra il pesarese e Marquez a Sepang – fu il catalano a buttarglisi contro o il Doc a colpirlo? Nessuno è mai riuscito a chiarirlo -, Rossi finisce di nuovo nel mirino della stampa spagnola. In un video, girato con un telefonino nel paddock di Valencia, si vede il pilota italiano che alla guida di uno scooter si fa largo tra la folla dei tifosi.

 

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Una donna sta scattando un selfie e fa un passo indietro, non si accorge dell’arrivo di Vale. Che la urta leggermente con la spalla e la gamba sinistra, fa una smorfia stizzita e se ne va mugugnando. Il filmato dall’alba di ieri circolava sulle reti sociali ed è diventato virale. Centinaia di migliaia di clic e una valanga di commenti, sui siti iberici quasi tutti insulti, tra quelli pubblicati da Marca, prestigioso quotidiano sportivo.

 

Chi definisce l’italiano “vergognoso”, chi ironicamente sostiene che – al suo confronto – Bruce Lee, Chuck Norris e Jackie Chan siano dei pivelli. L’episodio finisce per oscurare la bella vittoria di Lorenzo nell’ultimo gran premio della stagione, una gara dominata dal maiorchino ma in cui proprio Rossi (quarto) è stato protagonista di uno spettacolare duello con Iannone, che sul podio è stato preceduto da Marquez.

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Ma no, la notizia è la patada di Valentino. Che prima prova a scherzarci su («Mi sa che mi arrestano»), poi chiede scusa alla sconosciuta ‘investita’ («Mi spiace tanto»), infine spiega: «Lavorare nel paddock sta diventando sempre più difficile. Lasci il motorhome per andare ai box, ed è un assedio».

 

Una storia che il pesarese conosce da 20 anni. «L’entusiasmo è bellissimo, fa parte della MotoGp. Ma negli ultimi tempi si esagera, soprattutto a Valencia la situazione è incontrollabile: la gente ti si getta tra le ruote, ti soffoca. E prima comincia a darti delle pacche sulle spalle, poi arriva persino qualche schiaffo. Qualcuno ti porta via il cappellino, altri prendono lo scooter per scattarsi una fotografia».

 

Quando succede un attimo prima di rischiare la vita a 300 all’ora, è difficile mantenere la calma. «È un po’ che l’ho fatto presente, ma nessuno mi vuole dare retta». Manuel Pecino, il più autorevole dei giornalisti spagnoli di motociclismo, scuote la testa. «Chi vive la realtà del paddock sa che la pressione dei tifosi a volte è incredibile.

 

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Capisco che sulle reti sociali la cosa abbia fatto scalpore, ma i media non dovrebbero gettare benzina sul fuoco». Peccato. Perché la giornata di sport meritava di essere raccontata diversamente: Lorenzo ha dedicato il suo solare successo alla Yamaha, con cui chiude dopo 9 anni e 3 mondiali vinti.

 

Domani salirà per la prima volta sulla Ducati Gp17 progettata dall’ingegner Gigi Dall’Igna: i tifosi della Rossa sognano il titolo col maiorchino. Iannone passa alla Suzuki, se ne va con un emozionante terzo posto dopo una «battaglia all’ultimo sangue» con Valentino: «Però intorno a me nelle ultime settimane l’atmosfera non è stata delle migliori », si lamenta. La stagione ricomincia tra qualche ora. Senza patadas, si spera.

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