Tra gli spettatori di Juve-Inter c'era anche un ex della sfida di parte bianconera, ossia Zbigniew Boniek, oggi vicepresidente della Uefa. Il polacco ha analizzato il derby d'Italia, soffermandosi in particolare sugli episodi dubbi che l'hanno deciso, a cominciare dal calcio di rigore decisivo fatto battere due volte al turco Calhanoglu. E lo ha fatto a Radio Anch'io sport su Rai Radio1.
Boniek: “Juve poco fortunata”
Prima di entrare nel gorgo delle polemiche, Boniek prova a fare un'analisi lucida dell'incontro dell'Allianz Stadium: “E' stata una bella partita, sentita da tutte e due le parti. La Juve e' stata poco fortunata, soprattutto i primi 25 minuti, ma anche l'Inter è stata molto brava. Poi come spesso succede in queste partite alla fine prevalgono le polemiche”. Che dovrebbero durare il tempo della partita, ma generano dibattiti infiniti dopo il fischio finale.
Boniek: “Il piede pestato? Può capitare, calcio è sport di contatto”
Eccolo, allora, Boniek entrare nei dettagli: “L'unica cosa che mi dà fastidio, non in questa partita ma in generale, è che i giocatori pesano 90 chili, sono forti, ma basta sfiorarli e cadono come prugne. Quando uno pesta un piede a un altro, può capitare perché il calcio e' uno sport di contatto, secondo il regolamento è rigore, ma bisogna vedere se questo regolamento non è diventato un po' come il basket, dove però non c'è contatto. Alcuni rigori sono morbidi morbidi".
Infine: “Rigore ripetuto? Il Var è intervenuto perché l'arbitro non avrebbe convalidato il gol, ma avrebbe dato punizione alla Juve”.
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