“FROSINONE CULONE” - LA GIALAPPA’S RILANCIA IL TORMENTONE DOPO IL PARI DEI CIOCIARI CON LA JUVE - A REGALARE IL PRIMO STORICO PUNTO IN SERIE A AL FROSINONE L’ULTRA’ JUVENTINO BLANCHARD: ERO A BERLINO A TIFARE CON LA FACCIA DIPINTA DI BIANCONERO

Il tifoso juventino Blanchard rovina la serata ad Allegri furioso con i suoi: “Il Frosinone non ci dava alcun pericolo. Bisogna essere più svegli altrimenti ci rubano la merenda” - L’allenatore dei ciociari Stellone ammette: ”Siamo stati fortunati, questa è la gara in cui meritavamo di meno” - Il presidente del Frosinone Stirpe si lamenta per il mancato rigore...

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1. FROSINONE CULONE - MAI DIRE GOL - VIDEO

 

Francesco Persili per “Dagospia”

FROSINONE BLANCHARD FROSINONE BLANCHARD

«Frosinone culone». Il tormentone stracult di “Mai dire Gol” viene rilanciato dalla Gialappa’s su Facebook per commentare il primo punto in serie A della storia del club ciociaro. A siglare l’impresa, in tempo di recupero, allo Juventus Stadium core ‘ngrato Leonardo Blanchard, ultrà juventino che con una sua deviazione sul tiro di Zaza aveva propiziato il vantaggio bianconero.

 

«La vita è incredibile. Due mesi fa - ha raccontato il difensore dei canarini ai microfoni di Sky Sport - ero a Berlino in curva coi Viking a tifare Juve nella finale di Champions con la faccia dipinta di bianconero». Ieri sera ha mandato di traverso la serata, e la merenda, ad Allegri furibondo con i suoi per la gestione del pallone negli ultimi minuti di gioco: «Il Frosinone non ci dava alcun pericolo e non doveva arrivare a battere il calcio d’angolo da cui è scaturito il pari. Bisogna essere più svegli altrimenti ci rubano la merenda».

 

FROSINONE CULONE GIALAPPAS FROSINONE CULONE GIALAPPAS

23 tiri in porta e un secondo tempo dominato in lungo e in largo: i bianconeri erano in assoluto controllo della partita. Ma anche nel calcio non è finita, finché non è finita, come diceva Yogi Berra, leggenda del baseball americano e aforista a sua insaputa.

 

BLANCHARD BERLINO BLANCHARD BERLINO

«Le partite vanno chiuse perché altrimenti può succedere quello che è successo alla Juve», monita Roberto Mancini dall’alto dei suoi dieci punti di vantaggio sulla Signora. Il Frosinone fa scuola, addirittura. Corsa, sacrificio, umiltà e, poi certo, un po’ di culo, che non guasta mai. «Siamo stati fortunati - ammette l’allenatore dei ciociari e vecchio cuore granata Stellone - questa è la gara in cui meritavamo meno ma ci abbiamo creduto fino alla fine». Tu, chiamale, se vuoi, compensazioni.

 

Il presidente Maurizio Stirpe lamenta ai microfoni di Radio Sportiva il mancato rigore per fallo di mano di Barzagli (che fa il paio con quello di Digne), parla di «giustizia compensativa» e poi aggiunge: «Cominciamo ad essere meritevoli di stare in questa categoria ma dobbiamo crescere per raggiungere l’obiettivo salvezza che sarebbe come uno scudetto». O un mezzo miracolo. Gli attaccanti Dionisi, Verde, Longo, Castillo, Ciofani hanno pochissima esperienza di serie A (in totale non arrivano alle 60 presenze) e, soprattutto, non hanno ancora mai segnato nella massima serie. Niente paura. Il "culone" al Frosinone non manca.

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