IL GIORNO DEL GIUDIZIO – IL COLLEGIO DI GARANZIA PRESSO IL CONI OGGI DECIDE SUL RICORSO JUVE NEL PROCESSO PLUSVALENZE – I TRE SCENARI POSSIBILI (IL COLLEGIO NON PUO’ DECIDERE NEL MERITO) E IL POSSIBILE RINVIO ALLA CORTE FEDERALE D'APPELLO CON UNA RIDUZIONE DELLA PENALIZZAZIONE IN CLASSIFICA. MA...

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Estratto dell’articolo di Elisabetta Esposito per gazzetta.it

 

agnelli elkann agnelli elkann

La giustizia sportiva ci ha abituato ai colpi di scena. Questo stesso processo plusvalenze ne ha riservati parecchi, a partire dalla decisione della Corte federale d’Appello di andare oltre la richiesta di 9 punti di penalizzazione del procuratore Chinè, sanzionando la Juve con il famoso -15, circostanza piuttosto insolita. Per questo è meglio evitare di sbilanciarci su quanto potrà succedere oggi - "fischio di'inizio" alle 14.30 - anche se ci sono scenari che almeno alla vigilia risultano più gettonati di altri. Vediamo dunque i tre possibili esiti della sentenza del Collegio di Garanzia presso il Coni.

 

Sappiamo che il Collegio è un organo di “legittimità” e dunque non può decidere nel merito

 

(...) Nel caso in cui ravvisasse uno di questi vizi di forma o una violazione del diritto di difesa, i cinque giudici potrebbero decidere di accogliere in toto il ricorso della Juventus annullando con effetto immediato la sentenza della Corte federale d’Appello e dunque la penalizzazione di 15 punti e le inibizioni per gli ex dirigenti bianconeri.

 

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RICORSO RESPINTO —   Se al contrario il Collegio non riscontrasse violazioni in questo senso potrebbe respingere il ricorso del club e degli altri sanzionati, confermando il -15. La questione sportiva si chiuderebbe qui: un eventuale ulteriore ricorso al Tar potrebbe essere utile alla Juve in termini di risarcimento, ma non verrebbe più toccata la classifica.

 

 

RINVIO ALLA CORTE —   Se prima parlavamo di scenari più gettonati il riferimento era proprio a questo terzo caso. Il Collegio di Garanzia ha infatti facoltà di rinviare il processo alla Corte federale d’Appello, chiedendo di rimodulare la pena. In questo caso i 15 punti verrebbero restituiti in attesa del nuovo giudizio. Si tratterebbe della terza volta in cui la Corte è chiamata a valutare le presunte violazioni della Juventus sulle plusvalenze. Una circostanza decisamente anomala che vale la pena ricordare: il 17 maggio 2022 - dopo il ricorso della Procura federale in seguito all’assoluzione del club in primo grado - aveva confermato la sentenza del Tribunale federale nazionale; il 20 gennaio - stavolta in seguito al ricorso per revocazione presentato dal procuratore Chinè in virtù dei "fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia" (ovviamente quelli emersi dalle 14 mila pagine di Prisma) - aveva inflitto ai bianconeri i 15 punti di penalizzazione e pesanti inibizioni ai dirigenti all’epoca dei fatti.

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Ora potrebbe tornare a esaminare il caso, seguendo appunto le indicazioni del Collegio di Garanzia. In base a quanto si legge nello Statuto Coni, la decisione della Corte d’Appello a quel punto sarebbe appellabile solo per "violazione del principio di diritto" e non "per omessa o insufficiente motivazione", uno dei punti quest’ultimo su cui si basa la difesa bianconera. Una riduzione della penalizzazione porterebbe nei fatti a una sorta di soluzione intermedia e la Juve si troverebbe a valutare con grande attenzione l’opportunità di un nuovo ricorso. Anche perché nel frattempo potrebbe essere stata fatta chiarezza sul fronte manovre stipendi ed è chiaro che nella sostanza i due procedimenti siano, seppur indirettamente, collegati.

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