Emiliano Bernardini e Salvatore Riggio per il Messaggero
Altri quindici giorni di tempo. L' assemblea della Lega di serie A, riunita al Salone d' Onore del Coni, ha deciso di dare fiducia a Mediapro e concederle altre due settimane di tempo per mettersi in regola e presentare la fideiussione (avrebbe dovuto già presentarla il 26 aprile) da un miliardo più iva a garanzia dei diritti tv del prossimo triennio. Niente garanzie, dunque.
Jaume Roures Taxto Benet mediapro
«Abbiamo fissato un nuovo appuntamento il 22 maggio a Milano» ha annunciato il presidente del Coni e commissario di serie A, Giovanni Malagò. Non è certo una data casuale quella scelta dalla Lega perché il codice civile prevede la possibilità per la Lega A, in caso di inadempienze contrattuali, di adottare provvedimenti dopo 14 giorni. Ieri sera infatti la Lega ha inviato una lettera di diffida a Mediapro. Si è scelta una linea più morbida rispetto a quella proposta da circa quattro club (Juve e Roma in testa) che, dopo due settimane di attesa, spingevano affinché si procedesse alla rescissione automatica del contratto con Mediapro.
E invece la decadenza automatica non ci sarà. Sky, dal canto suo, non batte ciglio e aspetta il dispositivo del Tribunale civile di Milano del giudice Claudio Marangoni che arriverà domani. I club, soprattutto i medio piccoli, sono in fibrillazione. Di questi tempi sono in fila in banca per scontare i proventi dei diritti tv mettendoli a bilancio. Dovranno aspettare ancora. Questa la strategia dei catalani che vogliono prendere le squadre per la gola con la pazza idea del canale della Lega.
MALAGÒ CONTRO LOTITO Il vero tema è capire cosa succederà se Mediapro il 21, il giorno dopo la fine del campionato, non presenterà la fideiussione. A via Rosellini sono pronti a trattare immediatamente con un altro player. E lo si dovrà decidere il 22 durante un' Assemblea che si preannuncia fiume visto che si dovrà eleggere anche la governance. Ieri su questo tema c' è stata l' ennesima fumata nera.
Non è stato un incontro sereno. Lotito è stato richiamato più volte all' ordine. «Claudio la danza non la conduci più» lo ha sferzato Malagò. Il presidente Gaetano Micciché ha chiuso l' Assemblea con un discorso molto duro in cui ha richiamato i venti presidenti all' unione e a mettere da parte interessi singoli per trovare in fretta la governance definitiva e lavorare insieme per recuperare il terreno perduto nei confronti del calcio estero.
Intanto sempre ieri la Commissione di primo grado delle Licenze Uefa, ha dato esito positivo per 14 squadre su 20: Atalanta (giocherà al Mapei Stadium), Bologna, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli (giocherà al Renzo Barbera), Roma, Sampdoria, Sassuolo, Torino e Udinese.
2 MILIONI IN PIÙ L' Assemblea di ieri, durata oltre tre ore e culminata con una cena di beneficenza in un noto albergo in via Veneto, è iniziata con l' apertura delle buste per il bando della Coppa Italia. L' ha spuntata la Rai che si è aggiudicata i diritti tv e quelli radiofonici per il prossimo triennio del trofeo nazionale e della Supercoppa. Nella busta di viale Mazzini c' erano 35,5 milioni di media (38 primo anno, 35 secondo e 33,5 per il terzo) contro i 33 di Cologno Monzese. Il 60% in più rispetto al triennio precedente. «Una grande soddisfazione e conferma l' impegno della Rai nel raccontare lo sport di alto livello.
La prossima stagione calcistica vedrà la tv di Stato assoluta protagonista» il commento del direttore generale della Rai, Mario Orfeo. Mediaset puntava molto forte su questa competizione (nel pacchetto c' è anche la Supercoppa Italiana) da trasmettere in chiaro. Magari (anche) con il nuovo canale 20. Invece, al fotofinish l' ha spuntata la Rai. E ora? Da Cologno Monzese continuano a pensare con interesse alla Serie B (oggi l' assemblea).
Su questo versante le carte devono essere ancora scoperte da parte di tutte le pretendenti.