ITALBASKET, CLASSE E DIFESA TRAVOLGE ISRAELE, VA AI QUARTI LA LITUANIA FA MENO PAURA
Walter Fuochi per “la Repubblica”
Non c’è cronaca e non c’è storia in un match che un’Italia sveglia, senza timidezze, rincorre solo sullo 0-2 d’avvio, poi più. Tre triple filate di Belinelli la issano al 22-13 del 10’, prima di subire la sfuriata di Gal Mekel, che fu un acerbo play di Treviso ed è oggi un bel leader, e riavere Israele a -4.
Ma con Gentile che va al ferro con spiccia efficacia, al riposo c’è già un ricco +10 (40-30), e nella ripresa un monologo che, pure fatta la tara di un’avversaria impalpabile, alza le quotazioni azzurre al borsino di un torneo da cui iniziano a rotolare teste coronate (ieri un’indecente Croazia, denudata dai ceki). A notte, dall’ultima in cartellone, è uscita la prossima nemica. La Georgia ha guidato a lungo, la Lituania ha imposto esperienza e Maciulis: 34 punti da padrone per l’ex Siena e Milano, 5 decisivi nei 10” finali (85-81).
Annoiando perfino lo spettabile pubblico con una vittoria per manifesta superiorità, l’Italia svelle in una partita mai nata la piccola Israele, tranciata di netto (82-52) nella notte della sua festa di capodanno, e vola nei quarti di finale, prendendo quota, e fiducia, col procedere del torneo.
Troverà mercoledì, alle 21, la Lituania: la stessa che ne spezzò i sogni due anni fa in Slovenia, pure allora nei quarti, dopo un cammino scintillante. Oggi però i rapporti di forza paiono ribaltati: la Lituania ha perso qualche vecchio drago ed è in versione ridotta, benchè sempre navigatissima, per questi mari, l’Italia non mostra limiti di crescita, se la forma fisica ne asseconda il talento, e soprattutto se l’organizzazione difensiva, come ieri, comincia a pagare cedole corpose. È solo morsa dal dubbio d’aver perso Bargnani, per un guaio al polpaccio che già lo tormentava in Nba: mani di fata a parte, è il nostro corpaccione più svettante, in una sfida che sarà anche un autoscontro di Tir.
Ieri invece, per domare velocità e taglia inferiore di Israele, ci volevano tanta tattica e un po’ di fisico e ad Azzurra, ben assemblata dietro, è bastato in attacco seguire Gentile, l’ariete che ha sfondato con più assalti il castello nemico, andando a giocarsi i palloni giusti vicino al canestro e abbattendo a spallate una concorrenza fragile, pure nel decantato Casspi (8 punti), in realtà invisibile. Salito a 27 punti personali, il figlio di Nando ha pure battuto il suo record in una gara azzurra (era 25 con la Spagna, proprio a Slovenia 2013), cosicchè agli altri è bastato secondarlo, allestito in difesa un labirinto che ha stordito gli incursori israeliani e chiarito che le faccende di muscoli potevano prendere una piega sola: palle perse (14) e stoppate in faccia (6).
BELINELLI BARGNANI DATOME GALLINARI
«La nostra partita migliore», ha chiosato alla fine Danilo Gallinari, cui è bastato il minimo sindacale (6 punti e 4 rimbalzi) per dedicarsi poi all’elogio dei compagni. «In squadra c’è altruismo, è un bel segnale pure aver segnato tutti». Di undici in gol, dietro Gentile c’è Belinelli a 14, coi soliti prodigi balistici, poi il Della Valle (8) che non entra mai e l’ha fatto ieri con piglio e pulizia. Pianigiani ha potuto dare spazio a tutti, già avanti di 29 al 30’, dopo un quarto di monopolio (28-9), né ha sofferto per ora l’uscita prematura di Bargnani (7 in 11’). Il brutto viene adesso: tre giorni per riassestarsi potrebbero non bastare.
2. GENTILE MATTATORE, L’ITALIA VOLA AI QUARTI: SARA’ RIVINCITA CON LA LITUANIA - SI FA MALE BARGNANI, GENTILE: "UNA PASSEGGIATINA A LOURDES NON CI FAREBBE MALE"
Francesco Persili per “Dagospia”
La rivincita è servita. L’Italbasket travolge Israele (82-52) e trova nei quarti la Lituania che due anni fa fermò il cammino degli azzurri. Ma qualcosa è cambiato rispetto agli Europei in Slovenia. E non solo perché stavolta ci saranno Gallinari, Hackett e Bargnani (uscito per infortunio ieri sera ma recuperabile per la partita di mercoledì sera) ma perché a Lille è arrivata una squadra che cresce partita dopo partita e scopre di avere ancora margini di miglioramento.
Dopo aver superato il girone della morte, l’Italia ha trovato certezze di gioco, “durezza mentale giusta” (copyright coach Pianigiani) e leadership diffusa. Gallinari, Belinelli, Bargnani, ma non solo. Stavolta è toccato ad Alessandro Gentile calarsi nel ruolo di trascinatore: 27 punti, suo record in azzurro, e una difesa monumentale su Casspi, la stella di Israele che l’anno prossimo giocherà insieme a Belinelli con la maglia dei Sacramento Kings.
«Siamo stati perfetti scendendo in campo con l’approccio giusto. Abbiamo avuto un girone tra i più duri della storia e questo ci ha aiutato a migliorare», rimarca Gentile nell’intervista post-gara a Sky in cui il numero 5 azzurro ha ironizzato anche sull’ennesimo stop (dopo Datome, il problema a Bargnani): «Una passeggiatina a Lourdes ci potrebbe aiutare...»
C’è fiducia e consapevolezza nello spogliatoio azzurro. Ieri tutti hanno avuto minuti e tutti sono andati a segno. E anche chi, come Aradori, non ha brillato è stato importante con il canestro allo scadere del secondo quarto che ha sigillato il più 10. Niccolò Melli guarda avanti: “Umilmente non ci poniamo limiti”. Gli fa eco Belinelli, sempre più uomo squadra: «Questa è una nazionale in cui tutti abbiamo talento. Ma piedi per terra perché non abbiamo fatto ancora niente». La Lituania dell’ex Milano Maciulis, di Valuncianus, compagno di Bargnani a Toronto, e del figlio della leggenda Sabonis, è un osso duro ma l’Italbasket appare in crescita continua. «Essere tornati tra le prime 8 d’Europa - sottolinea Pianigiani - non è banale». Figurarsi entrare tra le prime quattro.