Antonello Guerrera per www.repubblica.it
Un punto. Solo un punto nel suo tweet e basta. Senza parole. La sconcertata reazione di Ramy Abbas Issa, agente dello sconsolato Mohammed Salah ieri sostituito da Klopp nonostante lo svantaggio, è eloquente del momento nero del Liverpool. Settimo in classifica, a 22 punti dal Manchester City in vetta, addirittura alla quinta sconfitta consecutiva in casa, nel suo glorioso e desolato Anfield. Ieri l’ultima, 0-1 contro il Chelsea, ora quarto, dopo un gran gol del giovane gioiello Mason Mount. Cinque umiliazioni di fila all’Anfield: non era mai successo prima nella storia - e nella leggenda - dei Reds.
Klopp e il caso Salah
Che ci faccio qui, al settimo posto, con il rischio di non fare, clamorosamente, le coppe europee l’anno prossimo? E che cosa sta accadendo al Liverpool, sino a qualche mese fa panzer inarrestabile dell’allenatore Jürgen Klopp in Inghilterra e in Europa? L’uscita di scena ieri di Salah ieri, a metà secondo tempo sostituto da Djogo Jota, è il simbolo di questa caduta degli dei.
E la reazione del suo agente non fa ben sperare. Klopp si è giustificando dicendo di averlo visto appannato e che gli “servivano forze fresche”. Salah di certo non l’ha presa bene, scuotendo il capo per tutto il tempo.
Bomber dalle polveri bagnate
Ma è anche vero che Salah non pare più quello di un tempo, soprattutto in casa dove nell’oramai mesto Anfield causa Covid, il Liverpool cammina sempre più da solo e prende ceffoni da tutte le squadre da oramai un mese, persino dal modesto Brighton. Certo l’eclissi della stella egiziana non è l’unico problema, e neppure quello principale, di questa ex corazzata invincibile.
Sempre in attacco, Firmino da falso nuove più tecnico e imprevedibile del mondo è diventato una trottola sempre più fine a se stessa. E persino quella furia di Sadio Mané è andato fuori giri, come quando ieri ha clamorosamente lisciato un sinistro a volo da dentro l’area, da ottima posizione.
Flop Thiago Alcantara
Potremmo passare al centrocampo, dove Thiago Alcantara viene oramai considerato un flop di mercato inadatto al gioco di Klopp, Wijnaldum che da una delle mezz’ali più forti al mondo è stato messo a fare il mediocre mediano, l’acerbo Jones, la difesa dove le saette Alexander-Arnold e Robertson corrono spesso male e a vuoto, l’altro riciclato Fabinho è sempre più a disagio in un ruolo non suo, il nuovo acquisto in difesa Kabak tuttora inadeguato.
Perché poi, certo, la maledizione del Liverpool di quest’anno è iniziata tutta con quel gravissimo infortunio al muro portante della squadra di Klopp, quel Virgil Van Dijk fondamentale per gli equilibri di una armata che ha sempre corso a duecento all’ora, nel maestoso sincrono del Gegenpressing dell’allenatore tedesco, e che ora sembra avere il motore ingolfato. Anche il capitano Henderson fuori, e a lungo, non aiuta di certo.
Klopp non sembra rischiare, ma...
Ma due infortuni eccellenti non possono spiegare un crollo di prestazioni così disarmante. Klopp dice di voler continuare a lottare e, anche se si rivelasse disastrosa con l’esclusione delle coppe l’anno prossimo e un'eliminazione in Champions league nelle prossime settimane, questa stagione difficilmente potrebbe segnare il suo destino.
Ma certo la ribellione di Salah è una spia preoccupante. Il Liverpool fino a qualche tempo fa era una armata di ritmo e collettivo devastanti per le altre squadre. Ora i reds sembrano terribilmente scollati e non a caso ieri il Chelsea, al di là dell’unico e decisivo gol, ha fatto a fette la squadra di Klopp.
La cura Tuchel fa bene al Chelsea
Certo, l’avversario era di alto livello: il nuovo allenatore Tuchel da nono ha riportato i blues al quarto posto, e non ha perso nemmeno una delle 10 partite che ha gestito sinora da successore di Frank Lampard. Ma ieri il mister (pure lui tedesco) è stato brutale e spietato contro i Reds: oramai ha riciclato un 3-5-2 assolutamente “contiano”, con Christensen tornato mostruoso al centro della difesa, centrocampo a quattro con Kanté che non lascia più scampo agli avversari.
Infine, ha squarciato il fianco destro del Liverpool, quello di Jones e soprattutto Alexander-Arnold, infilzandoli alle spalle con gli scatti lancinanti di Timo Werner e la fresca classe di Mason Mount, un altro piccolo fenomeno della nuova generazione della nazionale inglese (https://guerrera.blogautore.repubblica.it/2021/01/16/fulham-chelsea-0-1-ma-come-gioca-mount/) e autore di una superba pennellata da sinistra nell’angolo di Alisson alla fine del primo tempo che ha deciso la partita. Se il Chelsea vuole tornare a essere grande, non potrà fare a meno di Mason Mount. E il Liverpool come può tornare a esserlo?