Le parole di Francesco #Acerbi dal ritiro degli #Azzurri ??#Nazionale ?? #VivoAzzurro pic.twitter.com/Zy4qqhauIg
— Nazionale Italiana ???? (@Azzurri) June 12, 2023
Estratto da gazzetta.it
(...) Francesco Acerbi, il centrale che ha quasi cancellato Haaland: "È due volte più grosso di quando era a Dortmund, non so cosa mangia... Io avrei giocato anche il giorno dopo la partita con il City: con il nervoso che si ha addosso... Per un giorno pensi e ripensi a cosa potevi fare di più, metti in ordine le sensazioni positive e negative, metabolizzi la sconfitta, che ti fa crescere. Ma poi l'importante è andare avanti: sei in Nazionale, c'è una partita contro la Spagna, di cui abbiamo grande rispetto, ma non paura. Conosciamo i suoi punti forti e sappiamo come farle male: ci metteremo qualcosa in più per vincerla. Dunque la testa è sulla Nazionale, è a giovedì. Una partita così si prepara da sola, ci siamo".
Metabolizzare una sconfitta è anche darle contorni esatti: "Dobbiamo essere comunque orgogliosi di quanto fatto a Istanbul. C'è un po' di amarezza, perché ti senti dire tante volte 'bravi, bravi...', però se non alzi il trofeo non resta niente di scritto e questo ti rode. Mi resta addosso una sensazione avvertita in campo, e l'ho detto anche ai compagni: bella partita, ma forse c'è mancata un po' di consapevolezza di poter fare più male al City.
Ci sta anche di non avere certezze assolute sul futuro: "Due ore prima della fine del mercato che poi mi portò all'Inter io dissi ad Inzaghi 'Guarda che non vengo'. Non so dove sarò fra due settimane, ma so qual è la strada che mi fa stare bene. Vincere la Champions, il Mondiale? Sì, ok, ma il mio vero obiettivo per quando smetterò è un altro: capire di aver dato tutto, sempre, per quello che rappresento". Per le sue maglie l'ha sempre fatto: è ciò che l'ha reso più forte anche dell'ostracismo di chi urlava e scriveva 'Noi Acerbi non lo vogliamo'.
"Mi hanno dato energia la mia volontà e la mia determinazione. Il pensiero di non dover fare contenti gli altri, ma me stesso. Mi hanno fatto male le ironie su quel sorriso che mi era scappato alla fine di Lazio-Milan, al gol di Tonali: per il professionista, l'uomo sul campo che sono, nessuno può permettersi di dire niente. Ho trascurato cose importanti, compresa la mia famiglia, per le maglie che ho indossato: era come se mi stessero toccando un figlio. Però sono andato avanti perché lo dovevo a me stesso. E questo mi rende orgoglioso di me stesso".
acerbi e la compagna claudia scarpari claudia scarpari claudia scarpari