“Un uomo che non piange, non potrà mai fare grandi cose.”
— P (@PaoloSerr_a) 19 maggio 2019
GIANNI AGNELLI. #JuveAtalanta #Allegri #Barzagli pic.twitter.com/XMAuHM6PpC
Un tweet dedicato a #Barzagli è doveroso per almeno tre motivi:
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) 19 maggio 2019
1) Non costa niente.
2) Ha alzato quella coppa là nel 2006.
2) È stato per tanti anni la rappresentazione in braghe e scarpini del professionista perfetto.
Ad avercene. pic.twitter.com/iERhMeYfAE
Da gazzetta.it
E’ stata una serata memorabile quella vissuta dalla Juventus nell’ultima partita stagionale all’Allianz Stadium. L’ovazione del pubblico per Massimiliano Allegri, la premiazione per l’ottavo Tricolore consecutivo e tanti momenti emozionanti.
Andrea Barzagli, otto scudetti con la Juve, si ritira. Il popolo bianconero lo ha celebrato, dai tifosi, fino al presidente Agnelli. Al momento di uscire dal campo il difensore si è commosso. Toccante l'abbraccio con Allegri
Terminata la formalità dei vari giri con le tv e in sala stampa, la squadra si è poi data appuntamento per proseguire la serata alle Ogr di Torino, locale a cui i giocatori della Juve sono affezionati. La moglie di Andrea Barzagli, Maddalena, ha lavorato all’allestimento della serata per festeggiare il marito Andrea e l’ennesimo trionfo di questa Juve. La festa, rigorosamente blindata, era aperta solo a mogli, fidanzate, amiche e amici dei calciatori. La cena, accompagnata da canti e balli, è proseguita fino a notte fonda.
SORPRESA PAUL — Che Paul Pogba sia rimasto in eccellenti rapporti con l’ambiente della Juventus non è un segreto. Ma non era certo scontato che anche il francese intervenisse alla festa della scorsa notte, come testimonia un video finito nella mattinata di lunedì sui social. La trattativa resta complessa, ma intanto i tifosi possono sognare il grande ritorno. Stamattina, poi, il messaggio per l'ex compagno in cui il francese ha postato delle foto in maglia bianconera: "Grande uomo e grande calciatore. E ora? Sicuramente sarai top qualunque cosa farai. Sei un esempio per tutti i calciatori"
ZIDANE
Antonio Barillà per www.lastampa.it
«Un allenatore ci sarà, state tranquilli». Non una virgola in più. Il presidente Andrea Agnelli bandisce le domande sul futuro e resiste quando un cronista prova a stanarlo, così non rimane che scremare le indiscrezioni, separare gossip fragili e tracce concrete. Basta un refolo, in questo contesto, per far sobbalzare i tifosi, per aprire spiragli e insieme sogni, così la minaccia di Zinedine Zidane al Real Madrid («Io sono l’allenatore e faccio ciò che voglio: se non sarà così, me ne andrò») diventa appiglio per aggiungere una candidatura speciale.
Poco, per adesso, ma è opportuno registrare, come per Maurizio Sarri che sembra ormai destinato a lasciare il Chelsea: Milan e Roma hanno sondato, la Juve può diventare opzione di lusso, e pazienza se ai tempi del Napoli il tecnico in tuta diventò simbolo dell’antijuventinità. «Dopo il passaggio di Higuain in bianconero, non mi stupisco più di nulla. Anzi, sarebbe divertente» esclama il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis.
buffon allo stadium per barzagli
Sarri rimane un indiziato forte, come Mauricio Pochettino che potrebbe lasciare il Tottenham, e Didier Deschamps, legato però alla Francia, mentre l’abbinamento a Leonardo Jardim del Monaco e a José Mourinho, attualmente senza panchina, non trova conferme nel comune management. «Spero di tornare subito ad allenare» dice lo Special One, ma Torino non sembra la destinazione. Particolare la situazione di Antonio Conte: invocato dai tifosi, continua a essere considerato perfetto per la successione anche da una corrente societaria, ma al di là dei rapporti incrinati con Agnelli, d’un chiarimento che non c’è mai stato, esiste molto più di un’intesa con l’Inter. Zhang Jindong, l’azionista di maggioranza, non teme sorprese ed è pronto a srotolare il progetto di rilancio condiviso con l’ex Ct. Nota a margine: quando sbuca il nome di Conte, nella domanda ad Agnelli respinta, non sfugge una smorfia di Ronaldo che scuote il capo in segno di non approvazione.
Amico d’infanzia
In Serie A, consuete candidature, da Simone Inzaghi a Sinisa Mihajlovic con qualche divagazione. Quella del tecnico della Lazio, amico d’infanzia del ds Fabio Paratici ed ex compagno di squadra di Pavel Nedved in maglia biancoceleste, stimatissimo per le idee tattiche e la capacità di gestire lo spogliatoio, apprezzato anche per l’immagine, risulta tuttavia particolarmente solida. Da seguire con molta attenzione.
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