Estratto dell'articolo di Riccardo Caponetti per repubblica.it
Un anno senza panchina, un anno senza parlare. Per la precisione, 332 giorni: "Non mi è pesato molto stare fuori in questa stagione così strana con gli stadi vuoti. Non c'era l'entusiasmo e la voglia giusta".
Ora che è pronto a rientrare in panchina con la Lazio, dopo aver risolto il contratto con la Juventus, Maurizio Sarri rompe anche il silenzio. "Ora la voglia comincia a prendere il sopravvento", dice in diretta a Sportitalia il nuovo tecnico biancoceleste, che torna sulla sua esperienza alla Juventus: "Ho fatto un errore clamoroso a lasciare il Chelsea, mi avrebbero dato carta bianca. Vincere non è mai semplice. Era dato per scontato lo scudetto a Torino, sia all'esterno che all'interno.
Abbiamo vinto il titolo senza praticamente festeggiarlo, siamo andati a cena ognuno per conto suo. Probabilmente l'anno giusto per andare alla Juventus sarebbe stato questo, visto che a maggio hanno festeggiato il quarto posto. Se ero consapevole dell'esonero? A ottobre ho chiesto allo staff cosa volessero fare: se andare avanti per la nostra strada, con il rischio di andare via entro 20 giorni, oppure scendere a compromessi e vincere il campionato, sapendo sempre che sarebbe stata l'unica e ultima stagione a Torino".
"Pirlo? L'effetto Guardiola ha fatto tanti danni"
Sulla scelta dei bianconeri di puntare su Pirlo come suo successore: "È l'effetto Guardiola che ha fatto tanti danni alla fine. Si è presa un'eccezione come se fosse una regola e si corre il rischio di bruciare dei ragazzi che dopo qualche anno sarebbero grandi allenatori.
Sulla scelta va chiesto ai dirigenti della Juventus, non a me". Sarri smentisce invece che sia arrivato addirittura alle mani con Nedved dopo Udinese-Juventus. "Non è vero, ci sono state delle normali discussioni post partita. Non mi è piaciuto che la squadra abbia mollato la spina una volta vinto lo scudetto: avrei voluto che avesse continuato ad andare forte per arrivare al massimo alla Champions".
"Ronaldo è una multinazionale non facile da gestire"
Fece scalpore, a suo tempo, la sostituzione di Ronaldo con Dybala, che poi contro il Milan entrò e risolse la partita: "Non è semplice la sua gestione sotto tutti i punti di vista. È una multinazionale Ronaldo, ha degli interessi personali e bisogna farli coincidere con quelli della squadra.
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"Il Napoli mi ha cercato a gennaio"
A gennaio, la chiamata del Napoli. Ma la storia del possibile ritorno non è andata a buon fine: "Non era una trattativa vera, hanno sondato solo la mia disponibilità. Perché non sono andato? Non avevo la certezza di poter essere molto utile in corsa
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"Se vince l'Europeo Jorginho può puntare al Pallone d'Oro"
"Insigne da qualche anno è l'italiano più forte"
"Mou? Io non faccio gol e lui non para..."
Nei prossimi giorni Sarri sarà a Roma, dove lo aspetta il derby con Mourinho: "È lo stesso discorso che abbiamo fatto prima, è roba giornalistica perché alla fine giocherà Roma contro Lazio. Io non potrò segnare e Mourinho non potrà salvare un gol.
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