Estratto da www.ilnapolista.it
Libero intervista Leo Turrini opinionista di Sky e colonna di Quotidiano Nazionale, è la memoria storica della Formula 1. «La SF-23 è chiaramente un progetto non azzeccato. Dovrebbe cavarsela meglio, o meno peggio, su circuiti senza curve veloci. Invece a Budapest lo spettacolo è stato tra i più deprimenti».
Al momento Vasseur è l’unico ad avere degli alibi.
«Eredita una vettura totalmente progettata da Binotto. Potremo giudicarlo tra un anno. Ciò che possiamo chiedergli adesso è: “Stai cambiando delle cose? Hai la percezione che gli sviluppi possano funzionare?”. In Ferrari sono rimasti indietro sulle competenze, sul fronte delle conoscenze tecnologiche. Tant’è che il curato di campagna, come lo chiamo io, ha chiarito da subito che bisognava investire sulle risorse umane, andandole a cercarle anche altrove. Ora più che mai, credo sia la via più logica ed auspicabile».
Elkann e Vigna che dicono di questa situazione?
«Non ne ho idea. Però so che quando era vicepresidente della Fiat, John Elkann venne ad una presentazione della Ferrari, era il periodo di Räikkönen e Massa. In diretta tv, molto candidamente disse: “I tecnici mi hanno appena spiegato cos’è un alettone”. Non è dileggio. È per dire che non ha empatia con la materia. Credo valga lo stesso per Benedetto Vigna. Anche Gianni Agnelli
LAPO ELKANN JOHN ELKANN FERRARI
non amava le corse, eppure ci teneva. E ripeteva che non bisognava smettere di lottare. Mi auguro che anche il nipote possa acquisire questa consapevolezza. Per farsi ricordare come il presidente che ha vinto il Mondiale con la Rossa. Il rischio da scongiurare è che la Ferrari diventi una nota a margine, come la Williams». [...]
LA FERRARI DI CHARLES LECLERC AL GP DI BARCELLONA john elkann montezemolo Charles Leclerc frederic vasseur lewis hamilton john elkann al festival dell economia di torino 1