Salvatore Riggio per corriere.it
A volte ritornano, anche nel calcio. Adesso è il caso di Edgardo Codesal, che magari alla nuova generazione non dice nulla, ma è l’arbitro della finale mondiale tra Germania Ovest e Argentina a Italia ‘90.
Una gara vinta dai tedeschi, all’Olimpico di Roma (8 luglio), per 1-0 grazie al rigore nel finale realizzato da Brehme. È una gara passata alla storia per le lacrime a fine match di Diego Armando Maradona, che sognava tanto di vincere il suo secondo Mondiale e regalare all’Albiceleste il terzo titolo iridato dopo quelli conquistati nel 1978 e nel 1986. Non solo. È la gara anche del famoso «Hijos de puta», che il Pibe de Oro aveva rivolto ai tifosi italiani che avevano fischiato l’inno della sua Nazionale, «colpevole» di aver eliminato l’Italia in semifinale ai rigori, impendendo le rivincite della semifinale di Messico ‘70 e, soprattutto della finalissima Mondiale di Spagna ‘82, quello dell’urlo di Tardelli e dell’esultanza sugli spalti dell’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini. «Avrei potuto espellere Maradona già prima dell’inizio della partita, ma ho capito il momento e ho deciso di gestire la situazione», il racconto di Codesal alla radio Tirando Paredes. Inoltre, dopo il rosso sventolato a Monzon al 65’ per un brutto fallo su Klinsmann, Maradona gli ha detto che gli stava derubando la partita. Quella finale, infatti, è stata oggetto di contestazione da parte dell’Argentina.
Secondo l’Albiceleste, era stato negato un rigore a Dezotti e ne era stato dato subito dopo uno alla Germania Ovest, poi realizzato da Brehme appunto, per un fallo analogo di Sensini su Voeller. E per le vibranti proteste, Dezotti era stato anche espulso. L’Argentina aveva chiuso in nove quella partita: «Ho visto Maradona fare cose in campo degne della mia ammirazione e del mio rispetto. Io stesso ho visto come la sua caviglia fosse una palla. Come giocatore era il migliore, ma fuori è una persona spiacevole. Una delle peggiori che abbia mai incontrato in vita mia», ha continuato Codesal.
Infine: «Il fallo da rigore di Sensini su Voeller non è in discussione. Lui è andato a contrastare l’attaccante in maniera difficile, era quasi impossibile evitare il contatto con la gamba destra. Ci sono stati un paio di contrasti simili. Uno di Goycochea e uno di Calderon. Ma all’epoca si potevano fischiare i falli solo se intenzionali. In questi casi, quindi, erano falli involontari». Chissà se Maradona avrà voglia di rispondere.
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