Chiara Viglietti per “la Stampa”
La rete non dimentica. E poco importa che la mattina del giorno dopo uno cerchi di metterci una pezza rimuovendo profilo, misfatti e parole, e invocando il diritto all'oblio. Quel che è fatto è fatto: il Grande fratello del web non perdona. Fa di più: condanna a ricordare. Anche i pensieri di Marco Rossi, studente 19enne a Mondovì nel Cuneese, che dal divano di casa sua aveva riassunto così in un video tra amici, poi divulgato sui social, l'incidente stradale con una donna: «C'è una negra di merda che pensa di avere dei diritti. E tra l'altro è pure donna: già donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase».
E prosegue: «Questa orangotango non solo mi è saltata sulla macchina ma ha pure avuto la brillante idea di denunciarmi per falsa testimonianza». Perché, ammette lui stesso, «forse è vero. Un po' di falso l'ho dichiarato: ero fuso, ubriaco e ci sta. Ma io sono bianco, lei è nera». Il video finisce nel frullatore della rete.
E nel profilo Instagram di un'influencer, Loretta Grace. Ironia della sorte è donna e nera. E scrive: «Se qualcuno conosce la scuola che frequenta questo ragazzo me lo dica: deve provvedere. Per anni sono stata chiamata negra di merda e succede ancora». È metà giugno. E sembra finire qui: con il ragazzo in fuga dalla rete e il caso che lentamente svapora. Invece la marea dei social da ieri è tornata a rimontare. Stavolta travolgendo la società sportiva per cui Marco gioca tra i dilettanti, la Monregale Calcio di Mondovì. Alla comparsa del video aveva promesso: «Convocheremo il ragazzo per gli opportuni provvedimenti». Per giorni però nessuno ne ha più saputo nulla.
Così la scintilla l'ha riaccesa la rete, alla pagina Abolire il suffragio universale: «Queste sono le abominevoli parole rilasciate da Marco Rossi, giocatore del Monregale Calcio - scrivevano ieri dal profilo -. Le riportiamo integralmente, precisando che la sua società sportiva non ha ancora provveduto a cacciarlo dalla rosa». Non solo: la Monregale «dopo aver promesso chiarimenti, ha iniziato a "bannare" decine di utenti in cerca di aggiornamenti».
Mentre su Instagram i commenti sarebbero stati persino disabilitati. Apriti cielo: gli utenti si scatenano e la voglia di rivalsa sulla società arriva persino agli sponsor, invitati a boicottare la Monregale. Uno di loro, la Banca Alpi Marittime interviene stigmatizzando «razzismo e discriminazioni» e precisando che «in ogni caso la partnership è terminata a giugno 2020, con la fine del contratto di sponsorizzazione».
Il presidente Igor Bertone fa sapere: «Lo abbiamo già sospeso giorni fa» precisa. Non basta. La rete chiede l'espulsione. Ma Bertone prende tempo «in attesa di conoscere quali siano i limiti sanzionatori possibili. Abbiamo chiesto un parere a un esperto di diritto sportivo, poi emetteremo il provvedimento disciplinare definitivo». E respinge ogni accusa: «Siamo una società piccola ma abbiamo sempre creduto nel valore sociale dello sport e dell'inclusione. Giocano per noi centinaia di ragazzi, italiani e stranieri, senza aver mai operato alcuna discriminazione. E ce ne facciamo un vanto».
Per questo cita progetti sociali come "l'emergenza sbarchi" e mette le mani avanti: «Non possiamo tollerare che il nostro nome sia infangato». Il legale di Marco, l'avvocato Alessio Ghisolfi, precisa che il video era privato: «Marco si scusa con quanti possano essersi sentiti toccati da un tema su cui, giustamente, è molto difficile scherzare». Intanto ieri sono scese in campo alcune cantanti - da Fiorella Mannoia a Paola Turci ed Emma Marrone- e la ministra alle Pari opportunità Elena Bonetti: «Addolora sentire parole simili specie da un uomo così giovane - dice la ministra -. Mi aspetto da parte della società Monregale Calcio e dalla Figc adeguati provvedimenti. E dal giovane scuse per tutte le persone che ha denigrato». Lui oggi è difeso dal cordone di silenzio della famiglia e da un legale, appena nominato. Nel frattempo ha superato la maturità a distanza ai tempi del Covid: sulla carta, Marco è maturo.
2 - INSULTI RAZZISTI E SESSISTI, CALCIATORE SOSPESO
Sospeso. Marco Rossi, un giovane calciatore della seconda categoria piemontese, tesserato col Monregale (Cuneo), è stato punito dalla società per frasi razziste e sessiste
nei confronti di una donna. Le storie fatte su Instagram hanno fatto il giro del web. Tutto è iniziato nel febbraio ma a causa del Covid la cosa è restata in sordina per un po’. «C’è una ne*ra di merda che pensa di avere dei diritti. Donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase, in più ne*ra. Orango. You are black, ne*ra di merda. Baciami il ca**o,
pu**ana!. T*oia, lavami i pavimenti». Pochi giorni fa in molti hanno segnalato l’accaduto ai giornali e alla Figc. Ora la società piemontese ha sospeso il giocatore 19enne