“I VERI COLPEVOLI NON SONO IN AULA, CI RIVEDREMO", PLATINI, ASSOLTO CON BLATTER DALL’ACCUSA DI TRUFFA E FRODE, VA AL CONTRATTACCO: “HO VINTO LA PRIMA PARTITA, CI RITROVEREMO” – "LE ROI" MICHEL SOSPETTA UN RUOLO OCCULTO DI GIANNI INFANTINO, SUO EX BRACCIO DESTRO IN UEFA, ELETTO NEL 2016 PRESIDENTE DELLA FIFA. A SUA VOLTA DAL 2020 OGGETTO DI UN'ALTRA INCHIESTA PER TRE INCONTRI SEGRETI CON L'EX CAPO DELLA PROCURA SVIZZERA…

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(ANSA) "In dubio pro reo". Si basa su uno dei cardini del diritto penale la decisione del Tribunale federale di Bellinzona che ha assolto Michel Platini e Sepp Blatter dall'accusa di frode ai danni della Fifa. Respinta per insufficienza di prove - se non certe, quanto meno plausibili - la tesi dell'accusa, sostenuta dal procuratore Thomas Hildbrand, che aveva chiesto per entrambi un anno ed 8 mesi di carcere con la condizionale. "I veri colpevoli non sono in aula, ci rivedremo", il minaccioso commento di 'Le Roi', escluso da ogni ambizione di presidenza Fifa dallo scandalo che lo aveva travolto.

 

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La magistratura svizzera riteneva sospetto il pagamento, nel 2011, all'ex presidente Uefa di due milioni di Franchi svizzeri da parte della Fifa. Il Pm, seppur con cautela, aveva adombrato che in realtà fosse il compenso per il sostegno, assicurato da Platini in Consiglio federale, al quarto mandato di Blatter (a capo della Federcalcio mondiale dal 1998 al 2015).

 

"La questione se questo pagamento sia collegato alle elezioni deve rimanere aperta, in assenza di prove convincenti", ha ammesso. I due imputati, in aula, hanno ascoltato in silenzio la lettura della sentenza. L'ex Pallone d'Oro ha parlato attraverso un breve comunicato stampa. Per dire che sente di aver "vinto una prima partita", pur alludendo ancora a manipolazioni politiche e giudiziarie volte a rimuoverlo dal potere calcistico. Nel 2015 l'accusa fermò infatti le sue ambizioni di guidare la Fifa "I colpevoli non si sono presentati durante il processo.

 

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Contate su di me, ci ritroveremo" ha aggiunto. Platini sospetta in particolare un ruolo occulto di Gianni Infantino, suo ex braccio destro in Uefa, eletto nel 2016 presidente della Fifa. A sua volta dal 2020 oggetto di un'altra inchiesta per tre incontri segreti con l'ex capo della procura svizzera. Blatter, 86 anni, era accusato di frode, appropriazione indebita di fondi Fifa, cattiva gestione e falsificazione di un documento. Platini (66) di frode, appropriazione indebita, contraffazione e complicità della presunta cattiva gestione di Blatter. Secondo l'accusa il versamento di quei 2 milioni di Franchi non aveva una base legale, tanto che non compare in alcun documento. I due si sono difesi sostenendo che fosse frutto di un 'gentlemen's agreement', orale e senza testimoni, come compenso per il lavoro di consulente Fifa svolto da Platini nel periodo 1998-2002, per il quale però l'ex stella della Juventus era già stato retribuito con 300mila Franchi annui. Il denaro sarebbe stato versato solo nel 2011 perché nel 1999 le finanze della Fifa non lo consentivano. Tesi che Hildbrand ha cercato di smontare dimostrando che all'epoca nelle casse FIFA c'erano "oltre 21 milioni di Franchi in contanti". Ma il Tribunale ha ritenuto che la frode fosse "non accertata con una probabilità al limite della certezza".

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