Estratto dell'articolo di Simone Monari per www.repubblica.it
[…] il caso Portanova sta scuotendo Reggio Emilia. Il sindaco Luca Vecchi ammette che la situazione è pesante, ma non va oltre. La sua giunta si è già espressa. Due assessori donne, allo Sport e alle Pari opportunità, hanno sottolineato quanto in città siano fortemente radicate “la cultura, la sensibilità e la consapevolezza della nonviolenza, del contrasto alla violenza maschile sulle donne, della parità tra i generi”.
Manolo Portanova, figlio d’arte, 23 anni, è un centrocampista del Genoa che lo scorso dicembre in primo grado è stato condannato a sei anni di reclusione con rito abbreviato (altrimenti sarebbero stati nove) per violenza sessuale di gruppo. L’episodio si sarebbe consumato a maggio 2021 in un appartamento di Siena. Il 18 luglio la Reggiana, promossa a metà aprile dalla Lega Pro in Serie B, l’ha ingaggiato. Può giocare a pallone un condannato per stupro in via non definitiva? Eccolo qui il domandone. Talmente complesso che perfino il club granata dice d’essersi messo alla finestra.
Il Coni deve decidere sul tesseramento
LO STRISCIONE DEI TIFOSI DELLA REGGIANA PER MANOLO PORTANOVA
Ecco perché sinora il pallone non rotola, nel senso che prima di depositare in Lega il contratto (un anno, in prestito dal Genoa), la Reggiana attende il pronunciamento del tribunale del Coni che, in merito all’articolo 4 del codice di giustizia sportiva (che disciplina i principi di lealtà, correttezza e probità), dovrebbe dire la sua fra martedì e mercoledì.
In caso di parere positivo Portanova sarà tesserato, in caso contrario no. Gli ultras reggiani si sono schierati subito dalla parte del giocatore, contrariamente a quanto capitò a Bari all’inizio dell’anno, quando il prestito in biancorosso saltò per l’opposizione pubblica. E anche al Genoa Portanova pur senza formalmente finire fuori squadra, non giocava più dopo la sentenza. Ora invece la stragrande maggioranza della tifoseria di Reggio Emilia sta con lui. Epperò a ribellarsi non sono pochi.
FEMMINISTE NON UNA DI MENO CONTRO MANOLO PORTANOVA ALLA REGGIANA
[...]
Il sit in di Non una di meno
Ma intanto l’associazione femminista “Non una di meno” ha promosso un sit in di protesta in piazza Prampolini tenutosi il 21 luglio. «Te lo buco ‘sto patriarcato: stupratori in campo non ne vogliamo», era lo slogan. Il cantante Max Collini, reggiano doc, sostiene che “per un vantaggio economico si passa sopra a tutto il resto, ma io non ce l’ho col giocatore, ancora sotto processo, quanto con l’imprudenza della Reggiana”.
Ha preso posizione anche Nicole Ferrarini, figlia di un ex presidente della società e attualmente a capo del centro coordinamento dei clubs: “Avrei preferito vederlo alla Reggiana a processo finito perché le accuse che pesano su di lui sono molto gravi”. […]
ARTICOLI CORRELATI
manolo portanova manolo portanova manolo portanova manolo portanova manolo portanova MANOLO PORTANOVA FEMMINISTE NON UNA DI MENO CONTRO MANOLO PORTANOVA ALLA REGGIANA MANOLO PORTANOVA FEMMINISTE NON UNA DI MENO CONTRO MANOLO PORTANOVA ALLA REGGIANA