Giulia Zonca per la Stampa
Il nome invita, ma certo uno che si chiama Shakespeare non poteva che stare al centro di un intrigo.
Il Leicester è ai quarti di finale di Champions, come la Juve. Solo che loro non dominano il campionato, anzi: fino a due settimane fa corteggiavano la retrocessione con un certo gusto del pericolo. Si era in pieno «inverno del nostro scontento», per usare le parole di William Shakespeare che in questa storia merita ben più di una citazione.
Sono due anni che il bardo e il monologo del Riccardo III girano intorno alla squadra da favola. Prima la coincidenza: i resti del vero re Riccardo III trovati nel 2012 e seppelliti a Leicester nel 2015, all' inizio della stagione che porta al titolo meno prevedibile della storia. Erano convinti di aver celebrato i funerali e archiviato le maledizioni.
Non solo, allora erano sicuri che «l' inverno del nostro scontento» fossero i tanti anni bui passati in serie minori superati grazie «a questo sole di York» ovvero Jamie Vardy, uomo dello Yorkshire, idolo della curva e attaccante passato dall' anonimato alla Nazionale.
Solo che il nuovo inverno ha portato l' ennesimo scontento e qui arriva l' altro Shakespeare, Craig che ha sostituito Ranieri, restituito la favola al Leicester e diviso l' Inghilterra. La trama è cambiata però, si è fatta più gotica, di sicuro più intricata perché proprio come nel Riccardo III è la cospirazione il centro della storia.
La proprietà ha tentato di disinnescare i sospetti: «L' esonero di Ranieri è una scelta nostra, i giocatori non hanno cercato di farlo cacciare in alcun modo». Sarà, ma dallo spogliatoio escono diverse ricostruzioni. C' è chi sostiene che proprio Shakespeare, il vice del tecnico italiano, abbia usato il suo rapporto con la vecchia guardia (sta lì dal 2008) per compattare i malumori.
Altri dicono che Ranieri aveva semplicemente preso di mira alcuni veterani per un certo atteggiamento di superiorità e loro si sono ribellati. Sta di fatto che ora hanno ripreso tutti a correre e, a prescindere dalle motivazioni, è chiaro che non avessero più voglia di farlo con Ranieri.
Due minuti dopo la storica vittoria contro il Siviglia, Graeme Souness, in tv, strigliava i ragazzi del Leicester: «Si erano montati la testa dopo aver vinto la Premier, avevano tolto il piede dall' acceleratore e hanno trovato un capro espiatorio. Lo rifaranno, in futuro tradiranno ancora. Sanno che basta tenere il muso». Uno di quelli più imbronciati era il portiere Kasper Schmeichel che martedì è tornato eroe grazie al rigore parato. Applausi anche dal papà in tribuna, uno che la Champions l' ha pure vinta ma di rigori in carriera ne ha respinti pochi.
TIFOSI LEICESTER OMAGGIO RANIERI
Le maschere dedicate a Ranieri sono sparite dalla curva, Shakespeare è stato confermato fino a fine stagione, la squadra ha ritrovato il ritmo e pure la magia. Abbandonato il fondo classifica, conquistati i quarti di Champions, in questa stagione i miracoli si fanno in Europa, tanto che Buffon ha scelto proprio il Leicester tra le squadre da evitare: «È un' incognita». In effetti da Shakespeare non ci può aspettare nulla di scontato.