Good to have you on board, Leo Spinazzola ?#EURO2020 | #ITA pic.twitter.com/QC7laF1Tqf
— UEFA EURO 2020 (@EURO2020) July 10, 2021
Giulia Zonca per “La Stampa”
W l'Italia tra Wimbledon e Wembley in un groviglio di azzurro che incrocia la storia inglese e pareggia i conti delle coincidenze sventolate da giorni insieme con la Union Jack. Matteo Berettini è il primo italiano in finale nella storia del grande slam più fascinoso che esista, ha battuto il polacco Hurkacz, la sua Spagna, per seguire il cammino della nazionale, solo che il tennista ha fatto molta meno fatica. Ora ci si trova a giocare in dodici in una maratona che riempie la domenica, l'estate, la testa. L'Italia del calcio ha tifato per quella del tennis, Berrettini ha chiesto un biglietto per godersi la sfida dell'Europeo comunque sarà andata la sua e Mancini ha subito mandato un messaggio che è molto più di una dedica «Complimenti. Domenica tutti con il cuore a Wimbledon e a Wembley».
A dirlo sono due schiocchi di labbra, quasi baci e un po' di brividi ci sono a vederci protagonisti in una città dove siamo sempre stati abbondantemente fraintesi. Giusto Garibaldi è stato accolto con la banda e 500 mila persone per il condottiero che portava coraggio, poi qui siamo stati tanto guardati, imitati ma mai davvero apprezzati. Dalle battute di Churchill, «gli italiani perdono le partite come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite» ai tweet di Lineker, «l'Italia torna a fare l'Italia» o «catenaccio o' clock», è tutto un gioco di perfida ironia travestita da ammirazione. O di irresistibile ammirazione nascosta da acida ironia.
Difficile dirlo. Piacciamo però non ci prendono sul serio e ora siamo dentro ai loro templi, nel cuore dello sport. Berrettini non ha l'Inghilterra di fronte e potrebbe persino averla al fianco, ma visto il giorno in cui si è preso il suo appuntamento con il destino verrà comunque considerato un avversario. L'Italia invece scende in campo contro un Paese tanto sicuro del proprio momento da aver già staccato un giorno di festa nazionale in caso di successo, da aver pianificato l'ipotetica parata. Non è colpa dei giocatori, è l'Inghilterra che non si trattiene più.
the national mette in copertina mancini
Aspettano da 55 anni e travolti dall'astinenza possono solo vedere un disegno perfetto pronto a compiersi. Nel 1966 hanno vinto il Mondiale in casa e alzato il trofeo a Wembley e adesso il calcio si ripete. Hanno deciso che decenni di umiliazioni devono finire lì dove c'è stata l'ultima festa, il cerchio che si chiude, l'inizio che ritorna, nulla di razionale eppure tutto così definito.
Berrettini rompe l'idillio, avverte che se proprio ci si vuole divertire con i segnali, l'Italia ne ha piazzato uno significativo. Qui l'italiano è stato battezzato cameriere, qui l'Italia ha sempre dovuto cercare riscatto, dal gol di Capello che ha firmato la prima vittoria dentro la loro fortezza alla lunga strada per passare da lavoranti a brillanti. Adesso si assiste a piccole ma travolgenti ribellioni, come il gruppo di tifosi che lancia la campagna contro l'ananas sulla pizza, cartelli da stadio come quello portato dagli amici con le parrucche tricolore «non sapete cosa sono i maccheroni». Eravamo noi e anche quella pasta al formaggio che non ha mai avuto nulla di italiano. Travisati, non capiti, romantici e inaffidabili. Fino a domani, poi si vedrà.
matteo pessina esulta davanti a roberto mancini
C’è anche Leonardo Spinazzola con gli azzurri. Il terzino che si è rotto il tendine contro il Belgio è salito con il pullman insieme ai compagni di nazionale e ha poi preso il volo con loro, direzione Londra. Dove l’Italia è sbarcata dopo due ore: il primo a scendere dall’aereo è stato il ct Roberto Mancini, acclamato insieme a tutta la squadra e lo staff da alcuni tifosi presenti in loco.
Un bel segnale la presenza di Spinazzola, che è stato grandissimo protagonista fino ai quarti di finale, vincendo per ben due volte il premio Uefa di migliore in campo. La speranza è che la sua vicinanza alla nazionale possa essere una sorta di talismano. Nel frattempo dal Corriere dello Sport è arrivata un’indiscrezione secondo cui domani l’Italia, prima del fischio d’inizio della finalissima di Euro 2020, tornerà a inginocchiarsi in segno di solidarietà con gli avversari che da inizio torneo hanno aderito al movimento Black Lives Matter.
esultanza spinazzola italia spagna
Gli azzurri si erano inginocchiati solo a metà contro il Galles, mentre contro il Belgio lo avevano fatto tutti dopo aver deciso con una riunione di squadra di inginocchiarsi se anche l’altra squadra lo avrebbe fatto. Con la Spagna tutti sono rimasti in piedi, ma domani l’Italia si dovrebbe unire all’Inghilterra.
inghilterra danimarca boris johnson ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA esultanza spinazzola italia spagna Boris Johnson esultanza spinazzola italia spagna matteo berrettini berrettini