Fabrizio Assandri per la Stampa
«Favorisca la patente. Lei guidava parlando al cellulare». Un controllo dei vigili per un' infrazione al codice della strada è finita con una segnalazione in procura.
Una disavventura che ha per protagonista Massimiliano Allegri, l' allenatore bianconero che nei giorni della qualificazione alla finale di Cardiff è stato fermato in auto in pieno centro, nella zona di via Cavour, da una pattuglia della polizia municipale. Se tutto fosse filato liscio il mister se la sarebbe cavata con una multa di circa 100 euro e qualche punto in meno sulla patente.
Ma, stando alla relazione inviata alla procura, la situazione sarebbe degenerata con un bisticcio con i vigili, nel quale Allegri avrebbe dimostrato scarso fair play. Sarebbero volate male parole e insulti a danno degli agenti, tanto da ipotizzare un profilo di oltraggio. Durante la lite in strada, gli agenti della pattuglia hanno chiamato i superiori per informarli in diretta di quanto stava avvenendo sotto i loro occhi.
La notizia in procura Così, rientrati al comando di via Bologna, gli agenti hanno scritto un' informativa, che è stata spedita in procura il 25 maggio ed è arrivata all' ufficio «affari semplici», diretto dal pm Patrizia Caputo, che tratta i fascicoli relativi a procedimenti penali di più «facile disbrigo», in genere per la tenuità delle contestazioni. Il fascicolo è attualmente in «trattazione».
Il rapporto dei vigili si è limitato a raccontare i fatti accaduti in via Cavour, durante il controllo stradale. Il dirigente del nucleo, che peraltro è tifoso juventino, non ha avuto dubbi sul da farsi, avallando la segnalazione firmata dai due vigili. Di certo, negli uffici di via Bologna si discute non poco di quanto accaduto. Nessuno degli agenti coinvolti vuole rilasciare dichiarazioni ufficiali. Ma secondo la ricostruzione dei vigili Allegri non avrebbe avuto con sé la patente e il litigio sarebbe iniziato alla richiesta degli agenti di mostrare i documenti. Indispettito, li avrebbe anche apostrofati, mentre scrivevano il verbale, come «falliti»: parola che ricorrerebbe ben due volte nel rapporto mandato in procura.
Per uno strano scherzo del destino, gli agenti fanno parte dello stesso reparto che fa abitualmente la «scorta» all' autobus della Juventus, prima delle partite allo stadio, per evitare ingorghi in città.
Nessun commento ufficiale da parte del mister della squadra bianconera.
IL FUTURO JUVE NERO SU BIANCO
Gianluca Oddenino per la Stampa
In mille giorni ha vinto 7 trofei, collezionato 116 vittorie in 166 panchine e perso 2 finali di Champions, ma per Massimiliano Allegri non è tempo di bilanci. La sua avventura juventina proseguirà, con un nuovo contratto e una nuova missione europea. Entrambe le cose andranno definite oggi, quando l' allenatore bianconero incontrerà l' ad Beppe Marotta nella sede del club:
l' atteso faccia a faccia sarà l' ultimo atto di questa stagione, ma anche e soprattutto il primo passo per far ripartire i campioni d' Italia. Il progetto ruota attorno a Massimiliano Allegri, vero deus ex machina di questa Juve: salvo clamorose sorprese, dunque, il tecnico livornese firmerà un accordo fino al 2019 con un stipendio che sfiora gli 8 milioni stagionali. Dunque un anno in più rispetto all' attuale, ma anche uno in meno rispetto alle richieste iniziali.
Accordo da record Il mancato Triplete può aver pesato, anche se i bianconeri lo accontenteranno con uno stipendio senza precedenti per la Juve (solo Mourinho ai tempi dell' Inter lo batte). Allegri nel maggio 2016 aveva rinnovato con un biennale da 5 milioni di euro più bonus a stagione, ma ora può mettere nero su bianco un grande salto di qualità. Era già il tecnico più pagato della Serie A, ma così entra nell' elite della Champions e sarà pagato come un vero top player che fa gol a ripetizione. Un riconoscimento per il lavoro fatto in questi tre anni, prendendo l' eredità di Conte tra gli insulti, ma anche uno stimolo per riportare subito la Juve a giocarsi quella coppa che sfuma da 21 anni e cinque finali.
Ora due top player La strada per Kiev, però, andrà lastricata con un mercato di qualità e la conferma dei propri gioielli. Le richieste di Allegri sono esplicite e in cima alla lista dei desideri c' è un centrocampista e un esterno offensivo. Tolisso, Verratti e Fabinho rientrano nei piani della mediana, così come Douglas Costa, Bernardeschi e Keita in quelli dell' attacco. La Juve, poi, ha già individuato l' erede di Buffon (preso il polacco Szczesny dall' Arsenal per 16 milioni complessivi) e in questi giorni chiuderà l' affare Schick con la Sampdoria. Alla Juve serve anche una panchina forte per colmare il gap con le big europee.
Ci sarà ampio ricambio tra i ricambi, visto che Neto e Lichtsteiner partiranno così vuole fare anche Lemina. «Voglio giocare di più e il Valencia è un club interessante», ha detto il centrocampista francese a FootMercato. Alle squadre straniere fanno gola i talenti bianconeri, soprattutto quelli considerati «intoccabili». Il Chelsea, infatti, ha pronti 50 milioni per prendere Bonucci e sta seguendo da vicino Alex Sandro.
La Juve per la fascia sinistra si era già cautelata con De Sciglio, giocatore da sempre gradito ad Allegri, ma il prezzo del terzino brasiliano viaggia sui 50 milioni di euro.
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