Guido De Carolis e Monica Colombo per corriere.it
Una lettera carica di risentimento nei confronti dell’allenatore Luciano Spalletti, del compagno Ivan Perisic, dei dirigenti e del presidente dell’Inter. L’ex capitano Mauro Icardi rompe il silenzio e smonta, pezzo pezzo, quel poco che resta del suo rapporto con i nerazzurri. Si chiama fuori e s’infila in un angolo da cui sarà difficile uscire.
A far esplodere il bomber argentino è stata la dichiarazione di Spalletti alla vigilia della partita con il Cagliari. «Di Icardi non ne parlerò più. Sono gli altri che vengono in campo ad allenarsi e hanno a cuore le sorti dell’Inter», aveva detto l’allenatore nerazzurro, scaricando il giocatore. Frase a cui Wanda Nara, moglie e agente dell’attaccante, aveva subito replicato indispettita dalla spiaggia di Dubai, dov’è in vacanza con i figli, ripostando il messaggio di un tifoso. «Spalletti butta altra benzina sul fuoco».
Il centravanti non ci ha visto più. Dopo aver terminato le terapie al ginocchio ad Appiano e non essere stato convocato per la trasferta di Cagliari (è la quarta volta che resta fuori dopo il rifiuto di andare a Vienna), se n’è tornato nella sua nuova villa di Como. Lì ha deciso di scrivere una lunga lettera, affidata ai social. Uno sfogo, non proprio piaciuto ai tifosi.
Nelle prime righe racconta l’amore per l’Inter e i sacrifici fatti. «Ho giocato con dolori fisici che mi portavano alle lacrime dopo la partita», sottolinea per confermare che i fastidi al ginocchio sono reali. L’allenatore (a suo dire) sapeva dei guai al legamento e più volte gli avrebbe chiesto di stringere i denti: anche nel derby, quando, sostiene l’entourage, giocò da stirato ma realizzò il gol vittoria. Ricorda poi di «aver rifiutato offerte importanti», di «essere rimasto anche quando altri giudicavano l’Inter come una squadra che non valeva un granché». La dicitura «amore per l’Inter» ricorre spesso.
Come un amante tradito però poi Icardi parte all’attacco: duro e preciso nei confronti del nemico giurato Perisic, di Spalletti e di chi l’ha accusato di non essere un buon capitano, fino al punto di togliergli la fascia lo scorso 13 febbraio.«Ho sempre disapprovato quelli che alla prima occasione provavano ad andarsene dal club», scrive. Il riferimento è a Perisic. Icardi è imbestialito, il croato voleva andare all’Arsenal e non giocò il 27 gennaio a Torino. E ancor più perché lo scorso anno per un mese e mezzo si allenò male. A chi sostiene che non era un buon capitano e non aveva leadership, Icardi risponde: «Ho sempre collaborato con il club, ho rispettato tifosi, compagni e tutti gli allenatori». Fu lui due estati fa a prendere per il collo Jovetic per difendere D’Ambrosio dopo uno scontro tra i due in allenamento.
Nel finale della lettera, il bomber si scatena contro Spalletti. «Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l’Inter e verso me da parte di alcuni che prendono le decisioni. In una famiglia non deve mai venire a mancare il rispetto», scrive il 26enne attaccante, non convocato dal c.t. argentino per le prossime amichevoli.
L’attacco diretto a Spalletti tocca anche l’ad Beppe Marotta, che oggi volerà a Cagliari, e il presidente Steven Zhang, ora in Cina. L’Inter è stizzita dall’uscita dell’ex capitano, arrivata a turbare la vigilia della partita. Giorni fa Spalletti aveva chiesto di abbassare i toni: «Certe situazioni non si risolvono sui social, ma parlando». Icardi ha scelto la via opposta, è andato allo scontro, sente di aver subito un torto con la degradazione della fascia che reputa una mancanza di rispetto. Ha deciso di non chiarire con i compagni, di mettere tutto in piazza. L’Inter non ha intenzione di multarlo, lo aspetta al varco la prossima settimana. La fisioterapia al ginocchio terminerà domenica. Il giorno dopo dovrà rientrare nello spogliatoio, affrontare i compagni e riprendere gli allenamenti. Il club aspetta, Icardi ha in mano il suo futuro, lasciare l’Inter in una situazione così non è semplice. In questo clima oggi si gioca, anche se nella lettera non c’è scritto.
fiorentina inter perisic politano 1
FRANCE FOOTBALL
Da gazzetta.it
Di Wanda Nara e Mauro Icardi si parla anche fuori dall'Italia. Questa volta, a scrivere sulla coppia più cool e discussa del calcio di Serie A è la rivista francese France Football (quella che assegna il Pallone d'oro, per capirci) che, parlando della moglie-agente dell'ormai ex capitano nerazzurro ha raccontato di un Icardi agli "ordini di Madame", guidato "come un soldato americano manovra il suo drone".
"ICARDI MARIONETTA" — La celebre rivista sportiva entra a gamba tesa nella vicenda con una rubrica ironica dal titolo "Kung Fu Wanda" e dipinge il giocatore nerazzurro come una marionetta nelle mani della moglie-agente, Wanda Nara. "Icardi gioca agli ordini di Madame, che lo governa come un pilota americano guida il suo drone" scrive France Football che sottolinea come Mauro Icardi avrebbe tutto per essere al top: "È la stella indiscussa in un club di prestigio, ha una valutazione che cresce ogni anno e fa gola a tutti i più grandi club. Ma è lì che entra in scena Wanda e cominciano i capricci".
IL TESTO DELLA LETTERA DI ICARDI
"E' nei momenti più difficili che si dimostra il vero Amore.
E' in quei momenti che ho deciso di rimanere all'Inter, con l'Inter.
Quando ho sentito che con i miei gol potevo aiutare l'Inter a essere più forte, di tante cose.
Più forte dei problemi di fair-play finanziario. Più forte delle nostre difficoltà, quando erano in tanti
a giudicare che come squadra non valevamo un granché.
All'Inter. Con l'Inter.
E nonostante tutto, ho sempre deciso di rimanere. E per amore di questi colori.
Ho rifiutato offerte che difficilmente un giocatore professionista avrebbe rifiutato, tanto più in
condizioni simili.
Ho giocato con dolori fisici che mi portavano alle lacrime dopo la partita, e nei giorni seguenti.
Ma ho sempre solo insistito per scendere in campo, anche contro i consigli dei medici.
Perché scendendo in campo son riuscito a dimenticare ogni dolore, con l'unico obiettivo di dare
tutto quello che potessi per aiutare questi colori.
All'Inter. Con l'Inter.
Per AMORE dei colori nerazzurri.
Perché c'è solo l'Inter.
Ho mostrato ai miei figli che bisogna mantenere la speranza.
Gli ho insegnato che vincere è difficile, ma che farlo con l'Inter ha un significato unico, che solo un
vero interista può capire, e sentire.
Gli occhi dei miei figli non mentono.
Questo amore per l'Inter lo hanno imparato a casa mia.
Ho realizzato il mio sogno, ho realizzato il sogno di tutti noi interisti tornando in Champions
League, con la squadra di cui ero capitano.
Perché ho sempre sentito e trasmesso amore per questi colori.
Ho sempre disapprovato quelli che alla prima occasione provavano a andarsene dal club.
Ho sempre rispettato i tifosi, i miei compagni, la società, e tutti gli allenatori che sono passati durante la
mia permanenza.
Ho collaborato con il club, in campo e fuori, e nell'inserimento di ogni nuovo giocatore
mostrandogli che solo con la passione avremmo potuto raggiungere i nostri obiettivi.
Io so cos'è l'amore per l'Inter, e i tifosi interisti lo sanno perché hanno visto quanto ho sofferto,
pianto, lottato e infine gioito per questi colori.
All'Inter. Con l'Inter.
Ma come detto, tutti i sacrifici sono stati fatti per amore di questi colori, e rispettando tutti.
Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l'Inter e verso di me da parte di alcuni
che prendono le decisioni.
Non so se ci sia da parte di alcuni la voglia di agire e risolvere le cose solo ed esclusivamente per
amore dell'Inter.
In una famiglia possono succedere molte cose, belle o brutte.
E per amore si può sopportare molto, di tutto.
Ma non deve mai venire a mancare il rispetto.
Questi sono i miei valori, questi sono i valori per cui ho sempre lottato,
Nella mia storia. All'Inter. Con l'Inter.
MI9
icardi wanda nara 21 icardi wanda nara icardi wanda nara wanda nara zanetti icardi perisic wanda nara zanetti icardi icardi5 icardi icardi wanda nara wanda nara icardi