NAPOLI-CITY, CHE SHOW AL SAN PAOLO – SCONCERTI: "E’ STATA FORSE LA PARTITA PIU’ BELLA DA MOLTO TEMPO A QUESTA PARTE TRA 2 SQUADRE SIMILI GUIDATE DA 2 MAESTRI. GLI AZZURRI L’HANNO COMANDATA PER 20 MINUTI, MOLTO HA PESATO L' USCITA DI GHOULAM" – MURA: "IL CITY HA COLPITO SU UN ANTICO PUNTO DEBOLE DEL NAPOLI: I PALLONI ALTI..." – VIDEO

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1 - CITY, L' ECCEZIONE TROPPO GRANDE ANCHE PER IL BEL CALCIO DI SARRI

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

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È stata forse la più bella partita da molto tempo a questa parte, ma la differenza è stata netta. Il Napoli l' ha guidata, comandata per 20 minuti fino a segnare un gol perfetto con Insigne dopo una triangolazione esatta con Mertens, poi c' è stato quasi soltanto il City. Così, a caldo, solo Insigne esce con lo stesso valore degli avversari. Mertens è rimasto potenziale, Hamisk è andato scomparendo nel ritorno del City, tutti gli altri su una linea di splendida normalità, non oltre. È stata la partita di due squadre simili, guidate da due maestri, con una differenza tecnica molto importante e molto ha pesato l' uscita di Ghoulam.

 

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Il City ha cercato di riposarsi in partita, non si può vincere dominando per cento minuti. Ma ogni volta che ha avuto bisogno, è ripartito con una forza e una quantità di uomini impressionante. Mai meno di cinque ad accompagnare l' azione. È il successo di un' applicazione, di tanto lavoro, ma anche di una qualità media dei singoli giocatori che dalla difesa all' altra area sanno trasformare un passaggio in un assist. Il Napoli in una partita ha preso più della metà dei gol presi in campionato. In quattro gare di Champions arriva a 8 gol subìti, una media che non merita ma ha ottenuto e che segna un limite. Con più spazi, il City ha giocato meglio che all' andata, ha segnato almeno due gol in puro contropiede. Il Napoli ha saputo solo giocare, quando ha potuto. Non so dove porti fino in fondo questo risultato, forse alla consapevolezza di un limite abbastanza comune, ma aiuta capire che il City non è una regola, è l' eccezione.

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Nessuno in Italia gioca con due ali che non seguono i propri terzini. Questo raddoppia la velocità di Sané e Sterling. Nessun centrocampista in Italia si ferma in mezzo al campo, De Bruyne sì. E poi fa ripartire tutti. Dispiace che questa lezione sia arrivata a una squadra maestra come il Napoli, ma nella grande bellezza della partita c' è anche il peso di questa differenza: quanto il City abbia dominato un grande avversario. La Champions per le italiane resta comunque un gioco aperto.

È semmai un momento interessantissimo dal punto di vista tecnico. Giocano tutti bene, in generale nessuno benissimo. Lì viviamo anche noi .

 

 

2- ORA BISOGNA RIFLETTERE SUI DETTAGLI

Gianni Mura per la Repubblica

 

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IL 4-2 di Sterling rende superflue molte recriminazioni. E conferma un vecchio detto calcistico: gol fallito, gol subito. È la seconda svolta di una partita affascinante e strappacuore, piena di bellezze, di errori, di rincorse. Callejon ha tra i piedi la palla del 3-2, Ederson devia in angolo.

 

Sull' angolo a favore il Napoli incassa per contropiede che nemmeno in C2. E il 3-2 lo firma Agüero. Due le svolte, e nessuna a favore del Napoli. La prima, quando Ghoulam si tocca un ginocchio: sospetta distorsione (un guaio). Fino ad allora, il Napoli ha giocato una mezzora straordinaria, mettendo in serie difficoltà il City a tutto campo, sulla sinistra in particolare. Lì la spinta di Ghoulam, gli inserimenti di Hamsik, la grande serata di Insigne creavano una costante superiorità numerica.

 

Splendida l' azione dell' 1-0, da cineteca l' assist di Mertens per Insigne. Guardiola pareva un tarantolato, forse non s' aspettava un Napoli così. Ma chi se lo aspettava, francamente? L' uscita di Ghoulam per Maggio ha cambiato le carte in tavola. Spostato a sinistra, Hysaj spingeva meno e pativa la velocità di Sterling. Il City ha capito al volo la situazione e ne ha approfittato colpendo su un antico punto debole del Napoli: i palloni alti. Sono i difensori a ribaltare la gara: Otamendi gol di testa, Stones gol di testa e traversa, sempre di testa. Si rinnova l' incubo di Sergio Ramos.

 

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Guardiola non è stato avaro di complimenti. «Il Napoli è la squadra più forte che ho incontrato in carriera. Per mezzora ci hanno massacrati». Vero. Ci ha messo cuore, coraggio, applicazione, ma a quella velocità non poteva durare 90'. Spesso il Napoli è stato definito un meccanismo perfetto, o quasi. Purtroppo basta un granello di polvere e l' ingranaggio s' inceppa. Ieri ha vinto la squadra più forte, che continua alla media di tre gol per partita ed è imbattuta nella stagione. Però su qualche particolare, oltre ai palloni alti e ai contropiede evitabili, bisogna riflettere. Sugli sciocchi cartellini gialli rimediati da Mertens e Koulibaly nei minuti di recupero. Mertens, giusto: falciata da frustrazione su Sterling.

 

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Koulibaly, giusto: cosa c' era da protestare? Il difensore sarà squalificato con la Shakhtar, partita fondamentale per le piccolissime speranze del Napoli di restare in Champions. Dall' Ucraina era partita (male) l' avventura europea. Impressionante il silenzio che ha accompagnato l' uscita dal campo di Ghoulam. Come si spegnesse una luce. Alla fine , si deve ammettere che il City questo Napoli può metterlo in difficoltà, ma difficilmente batterlo. Ce l' ha messa tutta, pur sapendosi inferiore. Quando una squadra dà tutto quello che può, non è il caso di criticarla oltre misura. Fa già abbastanza male il 2-4.

 

 

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