Lorenzo Franculli per www.gazzetta.it
Giallo Neymar. Se da una parte il brasiliano giura fedeltà al Barcellona (così almeno afferma lui in un'intervista rilasciata a Goal.com), dall'altra il quotidiano catalano Sport (che cita fonti carioca) assicura che avrebbe già accettato l'offerta del Paris Saint Germain. Qual è la verità? Per ora è difficile (se non impossibile) dare una risposta. L'impressione è che si stia giocando una partita a poker (come scrive l'Equipe). Ma andiamo con ordine
"L'ultima è stata la mia stagione migliore nel club", racconta il brasiliano nell'anticipazione pubblicata da Goal.com, "sto molto bene in città, sono felice e questo migliora il mio rendimento. È stata una stagione in cui mi sono sentito a mio agio sia dentro sia fuori dal campo, anche se non abbiamo conquistato i titoli che desideravamo.
Abbiamo comunque vissuto momenti grandi e indimenticabili: adesso, al lavoro per la stagione 2017/18 sperando che sia ancora più positiva sia a livello individuale che collettivo". Insomma, parole, quelle di Neymar, che sembrerebbero fare chiarezza. E dissipare ogni dubbio. Peccato che, come ricorda Sport, il giocatore solo 9 giorni fa ha dichiarato alla tv brasiliana: "Tutto può succedere, nessuno sa quello che può accadere domani...".
Insomma, qualcosa comunque non torna. E, bisogna sottolinearlo, il pressing del Psg è davvero forte. Il club parigino, pur di strappare il campione al Barcellona e portarlo al Parco dei Principi, potrebbe addirittura versare i 222 milioni della clausola rescissoria. Ma c'è di più ha svelato l'emittente spagnola RAC1), "ha acquistato un biglietto per andare a Parigi". Per trattare col Psg.
Marca supera tutti a destra e dice che è stato già fissato un incontro tra il genitore del giocatore e il proprietario del Psg, Nasser Al-Khelaïfi, per discutere i termini del contratto. L'offerta è pazzesca: 2,5 milioni al mese più bonus
Intanto, padre e figlio, come testimoniano le foto di Sport, si sono visti ieri, nell'unico giorno libero concesso dal tecnico blaugrana Valverde prima della tournée negli Stati Uniti, su uno yacht al largo di Formentera. Le immagini pubblicate raccontano di una lunga e (molto) seria conversazione tra i due.
DYBALA, L'EREDE — Il giallo Neymar si arricchisce infine di un altro capitolo, un capitolo che incrocia la Serie A. A detta della stampa inglese, infatti, il suo compagno di squadra Lionel Messi avrebbe già parlato con il presidente blaugrana Bartomeu per indicare il sostituto. La scelta della Pulce è una sola: il connazionale Paulo Dybala. A questo punto: chissà che cosa ne pensa la Juve...
SIRIGU, DAL PSG AL TORO
Gianluca Oddennino per la Stampa
L' esilio è finito, ma non è per questo che Salvatore Sirigu ha scelto la maglia numero 39 per iniziare una nuova vita nel Toro. «Il prefisso telefonico dell' Italia non c' entra - sorride il portiere che non si vedeva in Serie A dal 2011, quando passò dal Palermo al Paris Saint-Germain -: semplicemente è una questione goliardica con i miei fratelli e sorelle.
Però non ero più abituato a dover scegliere, visto che in Francia e anche in Spagna il portiere ha la numerazione prestabilita». E così il numero uno di Sirigu rimane solo alla voce acquisti della nuova stagione granata: è stato il primo colpo di Cairo, preso dopo un lungo corteggiamento e un' infinita telenovela con il Psg, e ora avrà il compito di rendere più sicura una rete che l' anno scorso è stata violata per 66 volte.
Un incubo per i tifosi granata, figurarsi per Joe Hart che proprio ieri si è congedato con il passaggio al West Ham: «Mi sono divertito a giocare nel Toro, ma sono felice di essere tornato in Premier».
«Il derby? Un privilegio» Passato, presente e futuro si intrecciano nella porta granata, così come nella carriera di Sirigu. Perché al primo allenamento con il Torino, in un Filadelfia strapieno di tifosi orgogliosi («Hanno trasmesso tutta la gioia e la passione possibile, sarà un privilegio giocare il derby»), il portiere sardo ha ritrovato Adem Ljajic e il fantasista serbo gli ha subito ricordato quel rigore che gli aveva parato nell' ottobre 2010 in Fiorentina-Palermo, il primo di Sirigu in A. «Lui ha la memoria lunga - conferma dal ritiro di Bormio - e credo anche Mihajlovic, che quel giorno era sulla panchina viola Tutto torna, evidentemente, e nel calcio tutto può succedere».
Per questo ha deciso di rinunciare ad un anno di contratto pur di rimettersi in gioco e riconquistare la Nazionale. «Il Toro mi ha cercato, mi ha voluto e mi ha reso orgoglioso - spiega dal ritiro di Bormio -: ora voglio solo giocare, giocare bene e divertirmi. Se accade l' azzurro sarà una conseguenza». Dopo aver respirato l' aria del Mondiale brasiliano nel 2014 e quella dell' Europeo francese dello scorso anno, non mancherà lo stimolo di convincere Ventura a sceglierlo con Buffon e Donnarumma.
Un modo utile anche per rilanciarsi dopo due stagioni travagliate e dimenticare un addio complesso. «Tutte le cose finiscono - spiega dopo lo strappo con il Psg -, ma è importante il come: bastava una stretta di mano o una chiacchierata in privato. È mancata l' umanità». Al Toro l' ha già ritrovata.