IL PAGELLONE DI ZILIANI - IL SOGNO DI TAVECCHIO: INTER (CHE HA MEZZO ITALIANO IN ROSA) E ALESSANDRIA IN FINALE DI COPPA ITALIA - SENZA LE PARATE DI HANDANOVIC, DOVE SAREBBE L’INTER? - MONTELLA BLUFF, ZAMPARINI SCHETTINO - - -

La Serie A ha smesso di essere il campionato più bello del mondo; ma in quanto a bruttezza, anche il campionato francese non scherza- Tra la prima (Psg) e la seconda (Monaco) ci sono 21 punti: roba da darsi al curling - L’Alessandria dei miracoli in Coppa Italia: ora c'è il Milan.....

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CONTE TAVECCHIO CONTE TAVECCHIO

Paolo Ziliani per il “Fatto Quotidiano”

 

ZAMPARINI. Ricapitolando: fuori Iachini, dentro Ballardini; fuori Ballardini, dentro Iachini; fuori Iachini e Ballardini, dentro Schelotto e Viviani; il tutto (quattro allenatori a busta paga) per tracollare col Genoa e prendere il largo nel mare che porta dritto in Serie B. Condottieri illuminati.
Voto 0 SCHETTINO

 

LIGUE 1. Okay, la Serie A ha smesso da un pezzo di essere il campionato più bello del mondo; ma in quanto a bruttezza, anche il campionato francese non scherza. Per dire, dopo 21 giornate, il distacco tra la prima ( PSG : 57 punti) e la seconda (Monaco: 36) è di 21 punti: roba da darsi al curling. Quando si dice splendida incertezza.
Voto 1 MATTONATA

 

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 3 ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 3

DZEKO. Tre gol fatti, di cui due su rigore, è il tragicomico score del 29enne bomber bosniaco della Roma, ex Manchester City; per la cronaca, l' ultima rete su azione risale al 30 agosto scorso (sic), partita Roma-Juventus 2-1: qualcosa come 4 mesi e 20 giorni fa. Aridàtece Birigozzi!
Voto 2 PANTEGANA

 

MONTELLA . C' era una volta l' aeroplanino che Ferrero fece atterrare a Genova perché Zenga ai tifosi proprio non sfagiolava. Bilancio dopo i primi due mesi di lavoro: 8 partite giocate, 5 sconfitte, 1 pareggio, 2 vittorie. Dimenticavamo: con l' incapace Zenga la Samp era decima, con l' aeroplanino quattordicesima. Piccoli Tafazzi crescono.
Voto 3 BLUFF

 

POGBA . A inizio stagione le petit Prince, con la benedizione di Allegri, si era messo in testa l' idea di diventare l' erede di Pirlo sui calci di punizione. Risultato: una decina di palloni in curva e Juve quintultima.
Poi arrivò Dybala e gli disse di farsi più in là. Come si dice a Milano: ofelè fa el to mesté!
Voto 4 ALTEZZOSO

HANDANOVIC HANDANOVIC

 

TAVECCHIO . I have a dream. Come Martin Luther King, anche il presidente Figc ha un sogno: che la finale di Coppa Italia che ha fatto arrabbiare Conte per essere stata fissata il 21 maggio, a ridosso degli Europei, venga giocata tra Inter - che ha mezzo giocatore italiano in rosa - e Spezia (o Alessandria?). A meno che il c.t. non stia pensando a Pulzetti (o Loviso?) regista azzurro.
Voto 5- di stima DISPERATO

 

BACCA . La curiosità, dopo le perle mostrate contro Carpi (gol di rabona) e Fiorentina (gol da incursore), è: quanti gol avrebbe segnato, il 29enne bomber colombiano, se al Milan invece di Antonelli, Honda, Cerci e Bertolacci avesse trovato Maldini, Pirlo, Seedorf e Kakà? Ah, saperlo!
Voto 8 COBRA

 

PAVOLETTI 7 PAVOLETTI 7

PAVOLETTI . Visto il gol in rovesciata volante, una folgore di rara bellezza, con cui ha sotterrato il Palermo, e viste le prodezze dispensate a piene mani in queste sue prime 23 presenze in Serie A con il Genoa, la domanda è: e se Conte zitto zitto se lo portasse agli Europei? A 26 anni da Italia 90, potrebbe essere lui il nuovo Totò. Il nome è una garanzia: Leonardo.
Voto 9 ASTRO

 

MONTELLA MONTELLA

HANDANOVIC . La domanda è: dove sarebbe l' Inter, oggi terza a -4 dal Napoli, se avesse avuto in porta un numero 1 normale invece di questo alieno venuto da una lontana galassia? Il trentunenne gigante nato in Slovenia è in questo momento il miglior portiere d' Europa: meglio di Neuer, di De Gea, di Buffon. L' uomo delle parate impossibili.
Voto 10 BIRDMAN.

 

 

 

50 SFUMATURE DI “GRIGI” -DALLA LEGA PRO A SAN SIRO: I "GRIGI" DI ALESSANDRIA IN SEMIFINALE DI COPPA ITALIA- CONTRO IL MILAN SARA’ IL DERBY DEL CUORE DI GIANNI RIVERA: "SPERO CHE L'ALESSANDRIA VINCA LA COPPA"

ALESSANDRIA ALESSANDRIA

 

Francesco Persili per Dagospia

 

L’uomo del destino: Bocalon. Un mister da libro Cuore: Gregucci. Un tifoso speciale: Gianni Rivera. I paragoni col Brighton e il Calais dei miracoli. E un viaggio che prosegue: destinazione San Siro. Tutte le sfumature dei “Grigi” di Alessandria in una serata di calcio di altri tempi.  

 

La doppietta di Bocalon manda ko lo Spezia e ri-porta il club piemontese nella storia: una squadra di terza divisione in semifinale di Coppa Italia, non accadeva dal 1984 quando il Bari, allora in serie C, fu fermato dal Verona.

RIVERA ALESSANDRIA RIVERA ALESSANDRIA

 

Nel penultimo atto della coppa nazionale i "Grigi"se la vedranno col Milan. Sarà il derby del cuore di Gianni Rivera: l’ex Golden Boy che ha iniziato a sgambettare al Moccagatta di Alessandria prima di scrivere pagine di poesia calcistica in maglia rossonera. «Una grandissima soddisfazione per l’ambiente e per chi si è messo in gioco per riportare la squadra ad alti livelli – ha detto Rivera al Processo del Lunedì – Per chi tiferò? Dovrei essere neutrale, ma avrò un po’ più di attenzione in più per l’Alessandria. Spero che vinca la Coppa e che il Milan arrivi terzo in campionato».

 

Stadio pieno a La Spezia, tifosi in piazza ad Alessandria davanti ai maxischermi. La provincia che per una sera si prende il centro del mondo pallonaro. Passione più forte del gelo, magliette inzaccherate di fango e sudore. E poi tutto quello che serve all’epica sportiva: la fatica, la rimonta, il riscatto, se vuoi. Il presidente della Lega serie B, Andrea Abodi, cita la scritta della curva Ferrovia: «Storia di un calcio di altri tempi». E aggiunge: «Il calcio che noi amiamo».

RIVERA 4 RIVERA 4

 

Perché riesce a restituire interesse alla Coppa Italia, perché fa diventare re per una notte il brutto anatroccolo Riccardo Bocalon, 26 anni, scuola Inter, che ha troppa gavetta alle spalle e un altro merito storico: quello di aver realizzato il gol che sei anni fa aveva regalato la serie B al Portogruaro.

 

«E’ una delle serate più belle della mia carriera sportiva», ammette l’allenatore dei piemontesi, Angelo Adamo Gregucci, uno degli eroi della Lazio di Fascetti del meno 9, che dedica la qualificazione a un ragazzo «che ho allenato ma che oggi non c’è più: Piermario Morosini». Agonismo e sentimento. Il presidente Luca Di Masi, vecchio cuore granata, non baratterebbe la finale con la promozione in B ma intanto si gode l’impresa, il doppio confronto col Milan (l’andata si giocherà a Torino) e il copione di questa sceneggiatura calcistica da orgasmo. Altro che 50, mille sfumature di "Grigi".

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