PINTO FA IL PUNTO: "GLI OBIETTIVI DI MERCATO SFUMATI? HO 38 ANNI E SONO DIVORZIATO, SONO ABITUATO AI NO. MA LA SQUADRA E’ MIGLIORATA, L’OBIETTIVO E’ LA CHAMPIONS” – IL GENERAL MANAGER DELLA ROMA PARLA DEL CONTRATTO IN SCADENZA SUO E DI MOURINHO, DI RENATO SANCHES (“I PROBLEMI FISICI? SE LE COSE ANDRANNO MALE SARA’ COLPA MIA"), DELL’ADDIO DI MATIC (“NON ME LO ASPETTAVO”) E DELL’ARRIVO DI LUKAKU (MA SI DIMENTICA DI DIRE CHE SENZA MOURINHO, LUI E DYBALA MANCO GLI AVREBBERO RISPOSTO AL TELEFONO). E SU ARBITRI E FINANCIAL FAIR PLAY SPIEGA CHE…

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Da corrieredellosport.it

 

 

Pinto di nuovo sulle scadenze dei contratti

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"Ne parliamo nelle sedi giuste ma ora siamo concentrati solo sulla stagione. Vogliamo essere uniti. Il mio contratto è l'ultima preoccupazione"

 

Pinto sugli esterni e il portiere

"Sono stanco, non lo nascondo, è veramente difficile essere tre mesi sotto questa pressione. Senza dormire o mangiare, voglio fare le cose fatte bene e infatti dopo la conferenza vado in Portogallo. I tifosi giudicano queste tre partite, ma noi ne avremo più di 50. Abbiamo qualità sugli esterni, possono far meglio, come tutti ma i giudizi sono troppo veloci. E' andata male per tutti, non solo per loro. Rui? Ancora più fiducia. Quando sono arrivato i portieri erano un problema, adesso come tutta la squadra non è stato al livello top a cui ci aveva abituati. Non ho cercato nessun portiere in questa estate".

 

Pinto su Frattesi, Matic e il Fair Play

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"Su Nemanja: non me lo aspettavo, le ultime due settimane qui non me le aspettavo. Voi prendete il lato negativo, io quello positivo e cioè che abbiamo preso Paredes, un campione del mondo. Non voglio perdere energie, non merita più parole. Frattesi? Ognuno è libero di fare le sue scelte, gli voglio bene. I soldi di Frattesi voglio spiegare bene, magari potevamo spiegarlo bene. Dentro il piano del Fair Play abbiamo due cose: in due anni possiamo spendere solo il 70% dei ricavi per arrivare all'obiettivo.

 

Siamo messi bene e entrano tutti i soldi delle future rivendite. Poi c'è il transfer balance che monitora i giocatori che entrano e quelli che escono: noi abbiamo fatti 15 milioni di future rivendite (Under, Calafiori, Frattesi ecc) e non entrano nel transfer balance. Abbiamo fatto 18 milioni con Volpato, Missori e Tahirovic: erano in lista B e non contano nel transfer balance. Ho litigato una settimana con Campos sul prezzo di Paredes: loro mi contano 4.5 milioni per Paredes ma 2.5 di bonus sono molto difficili (l'80% delle partite). Io sono molto d'accordo con i principi del Fair Play ma è molto complicato far quadrare tutto".

 

Pinto e il mercato degli attaccanti

"E' stato difficile per tutti, siamo contenti di avere Lukaku come tutti i tifosi. Meglio avere lui il 28 agosto che "Tonino" il primo agosto. Beltran? Non so cosa è successo con la Fiorentina, per me è tutto a posto"

 

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Pinto e gli obiettivi di mercato sfumati

Pinto ride: "Ho 38 anni, sono divorziato e non ho figli, sono abituato ai no. Non ho seguito tutti i nomi che ci hanno accostato, ma abbiamo trattato Scamacca e Marcos. Gianluca non ci siamo riusciti, Marcos è ancora un obiettivo, lo seguiamo da 15-16 mesi. Per noi era una situazione possibile, fattibile, ma abbiamo avuto la sfortuna di quello che è successo al Santos che ha complicato tutta la situazione. Rimane un obiettivo".

 

Pinto e il tema arbitrale

"I miei amici in Portogallo riderebbero a questa domanda perché il mio storico arbitrale non è positivo. Noi dobbiamo sentire quello che dicono gli arbitri, ma loro devono sentire anche noi.

 

Io ho un po' smesso perché non capisco nulla di quello che succede, io pensavo di essere uno che capiva le cose e invece no. Non riesco a capire la differenza tra Zaniolo a Napoli e Rui Patricio contro il Milan. Oggi c'è il calcio giocato e quello del Var, il potere del campo è minore. Più che le polemiche forse bisognerebbe sentire i giocatori e gli allenatori. Anche il tempo effettivo non si capisce nulla, aspettiamo giustizia dagli arbitri"

 

Pinto e i giocatori infortunati

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"Con tutto il rispetto è ovvio che non siamo il City, magari al posto mio se eravamo il City c'era qualcuno migliore di me. La realtà la conosciamo. Da quando è arrivato Mourinho siamo riusciti a recuperare tanti giocatori, e per questo per me è un asset. Io sono ossessionato da Renato Sanches, lo volevo al Benfica e a Roma all'inizio. Ha avuto problemi nel passato? E' vero. Se li avrà nel futuro è colpa mia, io sono convinto che però lo porteremo al meglio. Se le cose vanno bene siamo contenti, se vanno male è colpa mia. Mi fa impazzire come giocatore".

 

La Roma ha l'obbligo di lottare per la Champions?

"Sarà impossibile uscire da questa conferenza con sensazione di scontro tra me e Mourinho. Non voglio che esca qualcosa, noi parliamo lo stessa lingua e ci diciamo le cose in faccia. Siamo motivati e carichi per il meglio della squadra. Sulla Champions: dal primo giorno che ho firmato il contratto ho capito che la grande ambizione della proprietà è arrivare in Champions. E' anche la mia ambizione, è logico".

 

Pinto e la risposta su Marcos Leonardo

"Era ed è un obiettivo. Ha un valore importante"

 

La risposta sui giocatori infortunati, il Fair Play e la programmazione

"Se facciamo il paragone rispetto a prima abbiamo più soluzioni. Il piano tecnico è questo. Sul piano economico dobbiamo spendere il 70% dei ricavi del club, a giugno ho cercato di mantenere gli accordi del Fairplay finanziario. Un club come la Roma deve prendere dei giocatori giovani e di prospettiva per risultati sportivi e economici.

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Se avevo pagato 20 milioni per Aouar e N'Dicka magari parlavamo di altro, con i paletti che abbiamo stiamo cercando di rispettare tutti questi tre piani. Mou ha portato i ragazzi del settore giovanile in prima squadra e questo non lo dimentichiamo. Abbiamo aumentato il monte ingaggi, ma siamo riusciti a mettere tutti questi piani insieme".

 

Tiago Pinto e il rinnovo di Mou

Pinto inizia con un'introduzione: "Non ho voluto tradire la mia parola e quindi sono qui a parlare. Sui rinnovi: sono temi importanti, trattati internamente e nel modo giusto, siamo consapevoli del momento che viviamo. Carichi e motivati per riprendere i nostri obiettivi dopo la sosta

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