Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Se voleva insinuare ancora dei dubbi sulla personalità dei suoi azzurri, dopo aver elencato nel dopo partita vari fattori fra cui il caldo (peccato perché ieri a Berlino c’erano 15 gradi in meno), Spalletti ci è riuscito, rivelando un dettaglio della riunione tecnica che si è tenuta poche ore prima del calcio d’inizio contro la Svizzera.Rispondendo a una domanda sulla maglia azzurra vissuta quasi come un peso dai suoi giocatori, il c.t. ha raccontato come è andato l’appello per i possibili rigoristi.
luciano spalletti gianluca scamacca
«Che possa diventare un peso la maglia azzurra non lo so, ma dopo questa gara cercheremo di andare a capire e cercheremo soprattutto delle risposte.
Prima di andare via dalla riunione della mattina, abbiamo chiesto chi se la sarebbe sentita di tirare il calcio di rigore e ce ne sono stati diversi che non hanno alzato il braccio, che non lo volevano battere — sottolinea il c.t. azzurro —. Queste prove qui verranno fatte anche per capire chi se la sente di gestire questa pressione, ma va fatto un racconto completo e onesto. Non tanto per far venire fuori un polverone, perché c’è già polvere di suo».
Il sorriso sarcastico al termine del breve aneddoto lascia capire quanto Spalletti sia rimasto sorpreso e a conti fatti deluso della mancanza di personalità della propria squadra, che a differenza delle sfide con Albania e Croazia non ha reagito alle difficoltà. Poi si può discutere sull’opportunità o meno dell’appello per gli eventuali rigori: già insinuare l’ipotesi di quello scenario nelle teste dei giocatori, invece di puntare anche mentalmente a vincere la partita, può aver seminato ulteriori dubbi in una squadra che non si è mai sentita sicura in campo. Per i troppi esperimenti tattici e tecnici. Forse anche per quelli psicologici.
GIGI BUFFON E LUCIANO SPALLETTI