PIQUE’ FOR PRESIDENT: “LA CATALOGNA? E’ COME IL FIGLIO DI 18 ANNI CHE VUOLE ANDARSENE DI CASA” – IL DIFENSORE DEL BARCELLONA DOPO GLI INSULTI DEI TIFOSI SPAGNOLI ASSICURA: "NON LASCIO LA NAZIONALE ANCHE SE SONO PER L'INDIPENDENZA" - IL DISCORSO DEL RE? STAVO GIOCANDO A CARTESERGIO RAMOS? NON DEVE UNIRE NULLA PERCHÉ NON SIAMO DIVISI"

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Da www.corrieredellosport.it

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«Ho deciso di parlare per cercare di risolvere ogni problema e superare tutti gli ostacoli». Gerard Piqué si presenta a sorpresa in conferenza stampa nel ritiro della nazionale spagnola che, inserita nel girone degli azzurri, sta preparando la sfida di venerdì con l'Albania. Il referendum per l'indipendenza della Catalogna di domenica scorsa ha creato diversi problemi anche al gruppo di Lopetegui e nel mirino c'è soprattutto il difensore del Barcellona che ha partecipato al voto e criticato il comportamento della polizia spagnola.

 

«Il primo giorno con l'allenamento a porte aperte è stato difficile, ovviamente non ti fa piacere che la gente che sostiene la nazionale spagnola ti fischi e sia contro di te - ha dichiarato Piqué -. Voglio dire a tutta la Spagna che tramite il dialogo, il rispetto e la coerenza tutto può risolversi.

 

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Sono qui perché il ct e i miei compagni vogliono che resti con loro, perché posso aiutarli a raggiungere un obiettivo che inseguiamo da un anno. Se battiamo l'Albania saremo qualificati al Mondiale, pensiamo a questo e a portare a casa i tre punti. Nessuno può mettere in dubbio il mio impegno, da 15 anni considero l'ambiente della Nazionale una famiglia, per me è un piacere essere qui, lo è sempre stato, essere chiamato dalla Nazionale è il massimo per un giocatore e mi fa male che il mio impegno venga messo in dubbio, sono orgoglioso di far parte di questo gruppo con cui voglio vincere il più possibile».

 

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Piqué non ha nulla da rimproverarsi, perché ritiene che le idee politiche non hanno niente a che fare con lo sport. «Non mi pento di nulla, ho detto quello che sento, siamo tutti delle persone con le proprie opinioni che derivano da chi abbiamo intorno e da dove viviamo, non possiamo pensarla tutti allo stesso modo - ha proseguito il centrale azulgrana -. Io sono a favore del voto, la gente deve poter scegliere tra il sì e il no, rispetto chi dice che non abbiamo il diritto di votare, ma penso che con il dialogo si possa superare tutto, anche qui in nazionale con i miei compagni è così. Perché un indipendentista non può giocare nella Spagna, il catalano non è contro la Spagna, vuole l'indipendenza del proprio paese e non ha nulla contro gli spagnoli. Bisogna lasciare da parte il fanatismo, siamo un gruppo di giocatori che lavora per vincere per la Spagna». Si è sempre parlato di una frattura tra Sergio Ramos e Gerard Piqué, il difensore del Barça smentisce.

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«Questo è un gruppo eccezionale e Sergio è una persona fantastica, non deve unire nulla perché non siamo divisi». Piqué ammette di aver pensato di lasciare la Nazionale. «Devi pensare a tutte le soluzioni in certi casi, ma non ho intenzione di andarmene perché non voglio dare una soddisfazione a chi mi fischia e mi insulta, non tutti la pensano allo stesso modo e i miei compagni e i tecnici mi vogliono qui a lottare e agiocare per la Spagna». (in collaborazione con ITALPRESS)

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