Luis Alberto, muazzam vurdu ?? pic.twitter.com/HNMTYYYC5f
— Yeni Aç?k (@yeniacikcom) August 26, 2022
Vincenzo D'Angelo per gazzetta.it
Cambiano le stagioni, non la storia. Il ritorno di Simone Inzaghi all'Olimpico è ancora una volta un incubo, proprio come un anno fa. In quel che fu la sua casa, Inzaghi trova di nuovo la prima sconfitta stagionale e ancora una volta per 3-1. Inter lenta, molle, prevedibile, troppo brutta per sorprendere una Lazio ordinata e grintosa, spinta dall'Olimpico delle grandi occasioni. E stavolta è Sarri a vincere "alla Inzaghi", ossia pescando dalla panchina gli uomini del match.
Gli ingressi di Luis Alberto e Pedro accendono la qualità biancoceleste, con i due spagnoli autori delle perle del 2-1 e del 3-1. All'Inter non basta l'orgoglio di Lautaro, unico – oltre al gol – a provare a ribaltare la sorte dopo il vantaggio iniziale di Felipe Anderson. Sarri festeggia, Inzaghi comincia a interrogarsi sul perché la squadra è ancora lontana dal top della forma.
FELIPE ACCENDE IL MATCH— Inzaghi lancia Gagliardini titolare, per cercare di arginare la potenza fisica e le spizzate di Milinkovic in mezzo al campo. Sarri va col centrocampo più fisico: out Luis Alberto, c'è l'ex Vecino da mezzala sinistra. Il primo squillo è nerazzurro: il destro di Dumfries da posizione defilata è potente ma centrale. Poi Gagliardini trova attento Provedel sul primo palo.
L'Inter prova a dettare i tempi, la Lazio a ripartire e alla prima occasione utile (15') va a pochi centimetri dal vantaggio: bella triangolazione a sinistra tra Marusic e Zaccagni, il serbo trova rasoterra Immobile che gira di prima a sfiora il palo lungo. I ritmi sono lenti, gli errori in appoggio diversi. La partita ritrova una fiammata al 35', con una conclusione velenosa di Zaccagni messa in angolo da Skriniar. Al 37' la prima vera occasione da gol: Felipe Anderson – fin lì assente – scappa a destra e serve Immobile, Handanovic dice no con un bel riflesso. Dall'altra parte prova ad accendersi Lukaku: colpo di testa debole. Al 40' passa la Lazio: meraviglioso lob di Milinkovic a scavalcare la difesa, Felipe Anderson di testa sorprende Handa e rompe l'equilibrio.
NON BASTA LAUTARO— La Lazio parte meglio a inizio ripresa (Handa mette in angolo una conclusione di Immobile), ma è l'Inter a trovare presto il pareggio: Lautaro (51') in mischia sfrutta una sponda di Dumfries e firma la parità. Un minuto dopo è Dumfries di testa a chiamare Provedel al miracolo. L'inerzia della partita è cambiata, l'Inter ora ci crede mentre la Lazio torna ad abbassarsi a protezione della propria area. Sarri rivitalizza la manovra, inserendo Luis Alberto e Pedro e proprio la verve dello spagnolo mette subito in difficoltà la difesa nerazzurra. Lukaku prova ad accendersi al 60', prima con uno sprint vecchia maniera e poi con una girata di testa, alta sopra la traversa. Come a Lecce, Inzaghi prova a pescare soluzione dalla panchina: fuori Lukaku, Dimarco e Dumfries, dentro Dzeko, Gosens e Darmian.
FESTA LAZIO— Ma la mossa non accende un'Inter spenta e allora la Lazio torna a spingere sorretta dall'entusiasmo dell'Olimpico. E alla mezzora passa: missile da fuori di Luis Alberto sporcato da Barella che si incastra all'incrocio dei pali. Inzaghi inserisce subito Correa e Calhanoglu e passa al 3-4-3, ma non è serata e presto si materializza il remake dello scorso anno: Immobile va giù in area (41'), sulla palla vagante si avventa Pedro che con un destro a giro fulmina Handanovic. La Lazio fa festa, come un anno fa. Per l'Inter e Inzaghi è notte fonda: il ritorno a casa di Simone continua ad essere un incubo.