"PARLIAMO TUTTI DI CAMPIONATO EQUILIBRATO, MA NON SI VEDONO MAI RISPETTATE LE CONDIZIONI BASE DELL'EQUILIBRIO: CHE TUTTE LE SQUADRE COINVOLTE GIOCHINO ALLO STESSO ORARIO" – LA POLEMICA DI SCONCERTI: "IL MILAN PER LA SECONDA VOLTA DOVRÀ GIOCARE SOTTO L'OBBLIGO DI VINCERE. QUANDO SI PARLA DI ORSATO E LA SUA NON ESPULSIONE DI PJANIC, SI PARLA DI UNA PARTITA CHE EBBE IMPORTANZA PERCHÉ ANTICIPAVA QUELLA DEL NAPOLI – OGGI SI DEVE PARLARE DELL'INTER SENZA SAPERE IL RISULTATO DI NAPOLI E MILAN. CHE SENSO HA?"

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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

inter verona inter verona

Parliamo tutti di campionato equilibrato, ma non si vedono mai rispettate le condizioni base dell'equilibrio: che tutte le squadre coinvolte giochino allo stesso orario. Non è un fattore decisivo, ma è un fattore. Il Milan per la seconda volta dovrà giocare sotto l'obbligo di vincere, cioè un giudizio preventivo a posteriori, una contraddizione in termini.

 

Non si perdono forse campionati per questo, ma il dovere è dare a tutti le stesse regole e le stesse possibilità, di orario, di meteo, di coscienza del risultato. Quando si parla di Orsato e la sua non espulsione di Pjanic, si parla di una partita differita che ebbe importanza perché anticipava quella del Napoli. Non è un eccesso d'importanza, ha le sue conseguenze. E nel finale di un campionati alla pari è corretto inseguire i dettagli.

inter verona inter verona

 

Non c'è nessuna ragione per differire le partite, nemmeno quella tanto lamentata delle esigenze televisive. Non ci sarebbe spettacolo più seguito di tre partite scudetto giocate nello stesso momento. Sarebbe per 6 giornate uno spot spettacolare del calcio italiano. Anche all'estero. Oggi invece si deve parlare dell'Inter senza sapere il risultato di Napoli e Milan. Che senso ha? Lo spettacolo non è mai una partita, è l'evento. Sky, Dazn, ormai vendono un evento non una singola partita. L'evento è una costruzione, non nasce naturale come un'unica partita. Questa che subiamo è una soluzione insapiente.

 

milan bologna milan bologna

Che alla fine metterà qualcuno in vantaggio su qualcun altro. Detto questo l'Inter è tornata un'altra squadra, più sicura di sé, più tranquilla dei suoi risultati. Ha capito il momento anche Inzaghi che infatti qualcosa ha cambiato. Dimarco al posto di Bastoni è stata una scelta tattica forte che ha raddoppiato lo spinta nel lato migliore dell'Inter, soprattutto quando l'avversario sull'ala aveva un centrocampista (Bessa). Si raddoppia la spinta, si va oltre il pensiero prudente.

 

Segno che Inzaghi ha capito qualche vecchio errore. Il Verona era un avversario pessimo in un momento di stanchezza nascosta dell'Inter. Per la facilità con cui l'Inter ha gestito e vinto è stata una delle migliori partite della stagione. Non per il gioco, per autorevolezza, il quasi niente concesso. Ma tutto questo è come per l'astronauta trovarsi davanti alle porte di Tannauser, non serve a niente. Per capire Inter-Verona bisogna aspettare questo pomeriggio e il dopo cena. Non ne conosco la logica. Solo una tiepida ingiustizia di fondo che qualcuno dovrebbe finalmente lamentare.

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