Meglio tardi che mai. Dopo anni e anni di articolesse (non solo della Gazzetta) su uno degli allenatori mediaticamente più sopravvalutati della storia del calcio, si comincia ad aprire gli occhi. E la Gazzetta – dopo il Lione che gli ha preferito Grosso – dedica una pagina all’ex tecnico anche del Napoli col titolo: “il tramonto di Gattuso”. E ancora: “Dieci anni di panchine sbagliate. Il telefono non suona più”.
È il tecnico che meglio e più di altri mediaticamente ha sfruttato l’amichettismo neologismo coniato da Fulvio Abbate. Adesso sembra che anche i giornalisti si siano arresi alla realtà.
Male col Milan, male col Napoli (una Coppa Italia ma anche un settimo e un quinto posto), il brusco addio con la Fiorentina,i tifosi del Tottenham che non lo volevano, malissimo a Valencia dove la squadra si è salvata senza di lui.
Oggi scrive Furio Zara:
Ringhio non ringhia più. Sta in attesa, a mollo, aspetta una telefonata e certo che chiamano, ma il numero è quello di un altro. L’ipotesi Lione si è sgonfiata subito, in panchina andrà Fabio Grosso. Ci avevano pensato, a lui. Poi ci hanno ripensato. Excusez nous, ci scusi Ringhio, lei non fa per noi. A 45 anni compiuti e nel mezzo del cammin della sua vita da allenatore, Gennaro Gattuso risulta appesantito da un’ombra di incompiutezza, con una carriera che – le scelte sbagliate, gli inciampi qua e là, gli obiettivi sfumati – si è arenata.
Nel salto da un prima a un dopo, Gattuso è però atterrato in una landa inattesa, dove il fallimento è una delle opzioni a chiedere la tassa.
A dieci anni dalla sua prima panchina l’emergente Gattuso non è più tale e non è ancora – o non più – un allenatore di prima fascia. Forse si tratta solo di fare un passo indietro per prendere meglio la rincorsa, forse avrà un’altra occasione e si rilancerà.
gattuso contro cameraman gennaro gattuso 3