MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera
Stavolta ha sbagliato partita Mancini. La Bosnia nel tempo sta crescendo e Dzeko è ancora un calciatore decisivo, ma l'Italia era sbagliata. Sensi regista è un azzardo, non giocava in quel ruolo da anni. E non è un ruolo che si possa definire in partita. Quella è una posizione decisiva, 2-3 errori a gara mandano in porta gli avversari. Pellegrini è interessantissimo, deve però cominciare a pesare sulle partite.
Non è più una mezza punta che promette. È un centrocampista che deve saper far tutto e mantenere quel che ha promesso. Altrimenti va in difficoltà Barella che è il ragazzo che porta il peso per tutti. In un 4-3-3 con le due ali molto larghe (Chiesa e Insigne) sono necessari gli inserimenti degli interni, altrimenti il centravanti (Belotti) non vede palla, è solo nella difesa slava.
Per un'ora non si sono viste né mezzeali né ali intere, solo un piccolo gioco di sponda da mestieranti, come non siamo mai stati nell'epoca di Mancini. Più compatta la Bosnia che aveva una partita facile, stare in dieci dietro la palla e appoggiare su Dzeko per ripartire. Così facendo la Bosnia è andata più volte di noi vicina al gol. E per questo il risultato è corretto.
C'era nell'aria troppo disordine. Gente che ha smesso di giocare un mese fa, gente che ha smesso dieci giorni fa, gente che non ha mai smesso. Non c'è stata velocità, rapidità di scambi, quella caratteristica che ha fatto dell'Italia di Mancini una squadra diversa. Resta il problema quasi esistenziale del centravanti: non va mai bene nessuno, né Immobile né Belotti, perché ci giriamo intorno, non diamo palloni. Il centravanti è saltato.
Mancini ha diviso la sua piccola città di uomini (ben 37 i convocati) in due squadre. Una ha giocato con la Bosnia, l'altra giocherà con l'Olanda, avversario più simile a noi, diverso e di maggior livello. Anche questo contribuisce al disordine ma è organico. Senza pubblico, quindi solo a metà in casa, la Bosnia era e resta un avversario fastidioso. L'Olanda può dare più opportunità di gioco, fornire più pericoli. Credo che Mancini sia più per quel tipo di partite. Ci son infine domande interessanti, per esempio l'eventuale ruolo di Lippi in Nazionale. E ancora il nuovo centro tecnico della federazione a Roma, appena affidato a Tardelli. In un colpo solo Coverciano è quasi scomparso. È modernità o è un peso Coverciano?
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