LOCATELLI
Carlo Laudisa per www.gazzetta.it
È la settimana di Manuel Locatelli. Ormai la Juve ha rotto gli indugi e ha deciso d'investire 40 milioni di euro per il centrocampista del Sassuolo, indicato da Max Allegri come il rinforzo strategico per la rifondazione del centrocampo bianconero. L'accelerazione è figlia dell'ultimo Cda juventino in cui sono state poste le basi per il progetto del rilancio societario. Un piano ambizioso che parte da un aumento di capitale da 400 milioni di euro, indispensabile per ripianare le pesanti perdite delle ultime gestioni. Ora gli investimenti saranno mirati, con sempre maggior attenzione alla carta d'identità dei talenti. Così Locatelli è destinato a diventare il primo tassello della nuova era.
Tuttavia la trattativa è ancora tutta da definire, visto che il Sassuolo in questi giorni ha ricevuto un'offerta formale dell'Arsenal per il suo gioiello, che anche in maglia azzurra si sta rivelando prezioso. Addirittura il club londinese è disposto a chiudere la pratica con pagamenti immediati, cioè entro questa stagione. Invece alla Continassa preferiscono ragionare su soluzioni più leggere dal punto di vista bilancistico, magari con la formula del prestito.
E questo è il punto più delicato. L'a.d neroverde Giovanni Carnevali ha rapporti consolidati con la società bianconera e intende mantenerli ad alto livello. Non per questo, però, è disposto ad accettare soluzioni che non impongano degli obblighi veri e propri, mentre non ha difficoltà a rateizzare i pagamenti: anche in 5 anni. Come sciogliere il nodo? Occorrerà certamente una soluzione fantasiosa per salvare entrambe le esigenze.
LA SCELTA
È anche vero, però, che Manuel Locatelli ha detto chiaramente di non vedere altre soluzioni al di fuori di quella bianconera per il suo futuro. Non a caso in questi giorni i dirigenti dell'Arsenal, per un motivo o per un altro, non sono riusciti a prendere contatto con lui. A riprova dell'alleanza fra il giocatore e i vertici del club torinese. Mercoledì 23 giugno Federico Cherubini, responsabile dell'area sportiva juventina, e Carnevali si erano incontrati a Sassuolo, in un meeting nato per impostare un nuovo rapporto, ma soprattutto per annusare le reciproche posizioni sull'affare-Locatelli.
In settimana si sono risentiti al telefono per tenersi pronti a un nuovo incontro nei prossimi giorni. Non è stata ancora fissata la data esatta per il meeting, ma non si andrà molto avanti. È interesse di tutti chiudere la faccenda in tempi brevi, anche con l'Europeo in corso.
IL RIALZO
In ogni caso la Juve ha già dimostrato buona volontà, salendo da quota 30 milioni sino ai 40 richiesti dalla società emiliana. Piuttosto è da valutare l'inserimento o meno di contropartite tecniche. Si è parlato del difensore romeno Dragusin, ma non è stata definita questa candidatura in tutto e per tutto. Così pure è uscito di scena Fagioli (gradito ai neroverdi) che Allegri vuole valorizzare in prima squadra, mentre il nome di Frabotta entra ed esce da questa trattativa. Dettagli che verranno chiariti evidentemente nell'atteso faccia a faccia.
Stavolta è più probabile che i due dirigenti si incontrino a Milano, in campo neutro. Sullo sfondo c'è un Locatelli in trepida attesa, anche se le notizie in arrivo da Torino lo rincuorano non poco. Con tutto il rispetto per l'Arsenal, lui vuol giocarsi la grande chance in Serie A. Con la maglia che sogna da bambino.
INTER
Luca Taidelli per www.gazzetta.it
Sembrava che dovesse solo vendere, invece per ora le uniche operazioni di mercato dell'Inter sono in entrata: Calhanoglu e Cordaz. Ma l'input è comunque quello di fare un attivo di almeno 70 milioni (oltre a ridurre del 15% il costo del lavoro) e gli uomini mercato nerazzurri stanno stringendo per accumulare un tesoretto in tripla cifra che poi permetta un certo margine per rifinire la rosa campione d'Italia.
La cessione eccellente, si sa ormai da un mese, è quella di Achraf Hakimi. L'esterno marocchino (che ha twittato un aeroplanino...) domani a Parigi sosterrà le visite mediche, propedeutiche alla firma sul nuovo contratto che porterà a lui 8 milioni di ingaggio annuo e all'Inter 68 milioni più 5 di bonus. Un sacrificio doloroso ma necessario, nella speranza di mantenere intatta il resto dell'ossatura che un mese e mezzo fa ha vinto uno scudetto atteso undici anni. Il tutto al netto della trattativa per il rinnovo di Lautaro.
CIAO JOAO
Per arrivare a quota 100 milioni Marotta, Ausilio e Baccin devono però lavorare anche sugli esuberi. Che non mancano, visto che la nuova rosa, pubblicata sul sito ufficiale dopo la scadenza del 30 giugno, comprende addirittura 36 elementi. Sono ore calde per il passaggio al Benfica di Joao Mario, che non a caso era già stato escluso dai convocati per il raduno di giovedì prossimo. Il primo acquisto di Suning dovrebbe portare 7,5 milioni, malgrado lo Sporting Lisbona (squadra con cui Joao ha appena vinto il campionato) invochi una clausola anti rivali da 30 milioni stipulata nel 2016, al momento della cessione. L'Inter invece sarebbe solo tenuta e concedere ai biancoverdi 48 ore per pareggiare l'offerta dei rivali cittadini. Offerta che dovrebbe essere formalizzata oggi.
GLI ALTRI
Ma sono in uscita anche altri elementi. Il primo è Nainggolan, che non frutterà soldi dal cartellino ma dal taglio di un ingaggio pesante. Il Ninja, sotto contratto fino al 2022, guadagna infatti 4,5 milioni netti e vorrebbe chiudere la carriera a Cagliari, dove spalmerebbe su un triennale. Chiede però una buonuscita che l'Inter non intende riconoscergli.
Alla fine però un accordo si troverà. Si lavora poi su Dalbert e Lazaro. L'esterno mancino brasiliano, reduce dal prestito al Rennes, interessa al Cska Mosca. L'Inter lo valuta 6-7 milioni. Di rientro dal Gladbach, il nazionale austriaco invece balla tra un ritorno al Newcastle (che però lo vorrebbe in prestito, mentre i nerazzurri vogliono monetizzare) e una nuova esperienza in Bundesliga. L'infortunio alla coscia destra accusato durante Olanda-Austria di sicuro non aiuta nemmeno Inzaghi, che in ritiro voleva comunque valutarlo, essendo la batteria degli esterni all'osso.
SPINA PINA
Un caso a parte è rappresentato da Andrea Pinamonti. L'attaccante classe '99 vuole giocare con continuità, ma l'ingaggio da 2,2 milioni scoraggia le squadre interessate. L'Inter sul gioiellino della cantera aveva fatto un investimento importante anche a livello di cartellino, pagando al Genoa quasi 20 milioni di controriscatto. Ora l'assistito di Raiola avrebbe aperto anche all'opzione estero. Il che potrebbe aumentare la possibilità per l'Inter di fare cassa.
BARCELLONA
Andrea Distaso per www.calciomercato.com
La stagione 2021/2022 del Barcellona non è ancora partita, ma le premesse sono tutt'altro che incoraggianti per il "nuovo vecchio" presidente Joan Laporta, costretto ad ereditare le macerie lasciate dal suo predecessore Josep Bartomeu. Una situazione di profonda sofferenza a livello economico (350 milioni di euro di perdite registrate nell'ultimo bilancio) che ha costretto il club catalano a richiedere un consistente prestito a Goldman Sachs, acuita da un monte ingaggi che ha raggiunto livelli astronomici e che rischia di limitare pesantemente il mercato in entrata della formazione di Koeman. E di porre clamorosamente un freno anche al rinnovo di contratto di Leo Messi.
CURA DIMAGRANTE
Secondo quanto hanno ricostruito i colleghi di RAC1, i vertici della Liga e in particolare il presidente Javier Tebas hanno ribadito ai dirigenti del Barcellona la necessità di ridurre drasticamente la cifra destinata agli ingaggi dei propri calciatori, che ha toccato quota 347 milioni di euro e dovrà essere abbassata sino a 160 milioni.
Una dieta dimagrante che ha già avuto i suoi primi effetti con la cessione in prestito di Trincao al Wolverhapton, quella a titolo definitivo di Junior Firpo al Leeds o la rescissione del contratto del giovane Matheus Fernandes, ma che ovviamente non può fermarsi e potrebbe mietere vittime illustri. La carta de libertad concessa a Samuel Umtiti e a Miralem Pjanic è un primo segnale, mentre si ascolteranno le eventuali offerte per Neto, Lenglet, Dembelé (fuori per infortunio per diversi mesi e ad un anno dalla scadenza del contratto), Griezmann, Braithwaite e Coutinho.
MERCATO BLOCCATO
C'è poi la delicata situazione dei senatori come Piqué, Sergi Roberto, Busquets e Jordi Alba, ai quali è stato già chiesto o sarà comunicato di dover fare delle rinunce sui rispettivi ingaggi per venire incontro al delicatissimo momento della società. Sacrifici indispensabili per permettere al Barcellona di poter tesserare a tutti gli effetti i quattro colpi in entrata già ufficializzati, da Aguero e Depay, passando per Eric Garcia ed Emerson Royal.
E per portare a compimento il tanto atteso rinnovo di Leo Messi, che ha già dato il suo via libera al prolungamento per le prossime cinque stagioni - due da calciatore e tra da dirigente - ma che non potrà essere definito fino a quando i blaugrana non avranno risolto i loro 187 milioni di problemi.