SENZA MISTER BEE SCATTA IL PIANO B - SPARITO IL BROKER THAILANDESE, BERLUSCONI SI TIENE IL MILAN E TAGLIA IL BUDGET A 50 MILIONI - PESANO FININVEST (MARINA SPINGE PER LA CESSIONE DEL CLUB) E LE TENSIONI BARBARA-GALLIANI - -

E’ sparita l’asiatica fenice: i 480 milioni che la cordata del broker thailandese avrebbe dovuto versare per il 48% a Fininvest - A 30 anni dall’acquisto del club, il Cav riparte dall’austerity e dall’autarchia: nei suoi desiderata un Milan giovane e italiano - E Mihajlovic incassa la fiducia di Berlusconi: peccato per lui che si chiami Piersilvio... -

Condividi questo articolo


berlusconi bee berlusconi bee

Enrico Currò e Luca Pagni per “la Repubblica”

 

Il Milan a Palermo è tornato a inseguire il terzo posto da Champions. Ma dalla Sicilia è tornato anche con la rivoluzione del Gattopardo: sgonfiato Mister Bee, nella prossima stagione sarà ancora targato Berlusconi.

 

Accade da 30 anni, ricorrenza che il longevo presidente si appresta a celebrare giovedì prossimo, 11 febbraio. Una novità importante segna però una cesura col passato. Autarchia, italianità e risparmio irrompono sulla scena abituata a ben altri annunci e a ben altri budget: il prossimo sarà di 50 milioni di euro, non un centesimo di più.

 

E’ sparita l’asiatica fenice: i 480 milioni che la cordata cinese del broker thailandese Taechaubol avrebbe dovuto versare per il 48% a Fininvest (non al Milan, è bene precisarlo).

 

BERLUSCONI E MISTER BEE BERLUSCONI E MISTER BEE

Così il padrone ha dovuto ammettere l’ingresso nel club dell’austerity, i cui membri non possono competere economicamente con Real, Barcellona, Bayern, Chelsea, United e City, ma anche Juve. La tardiva resa al realismo è arrivata durante il vertice di famiglia ad Arcore.

 

Ma Berlusconi l’ha ammantata di un sogno: un Milan giovane e italiano, percorso iniziato con Mihajlovic, riabilitato dai risultati. Rimarrà il mistero di come la meteora Bee e i suoi misteriosi soci sarebbero potuti rientrare da un investimento ritenuto, da tutti gli specialisti, il doppio della cifra congrua. Dare per buona la capitalizzazione di un miliardo di euro per il 100% del Milan era già considerato un azzardo finanziario un anno fa.

BERLUSCONI MR BEE BERLUSCONI MR BEE

 

Ora il castello è crollato per i guai delle Borse mondiali: l’operazione si basava sulla successiva quotazione, probabilimente a Hong Kong.

 

Le inchieste sul calcio italiano non hanno aiutato l’immagine e hanno complicato la trattativa: la Procura di Milano ha messo sotto accusa la finanziaria di Lugano delegata alla transazione economica tra Bee e Fininvest.

 

Ora i figli Marina e Piersilvio preferirebbero la vendita del Milan, un peso economico. Ma decide il padre “fondatore” delle fortune di famiglia. Sarà difficile che arrivino altre proposte soddisfacenti: Fininvest non vuole abbassare la valutazione, né scendere in minoranza (come ha fatto Moratti con l’indonesiano Thohir).

 

Berlusconi dovrà dunque provvedere alla squadra, ma con nuove regole: budget limitato e costante negli anni, ricorso a giovani promesse, fine della grandeur. Oggi non ci sono 150 milioni per un nuovo stadio, come dimostrato dalla bocciatura del progetto Portello della figlia Barbara.

BERLUSCONI MILAN BERLUSCONI MILAN

 

Ma i ricavi di uno stadio di proprietà rimangono l’unica strada per tornare a comprare campioni. Si aspetta l’elezione del nuovo sindaco, per riavviare con l’Inter la trattativa su San Siro: acquisto e ristrutturazione in comune, anche questo in nome dell’autarchia.

 

Nel frattempo Berlusconi esige la tregua tra i due Ad, al momento lontanissima. Galliani resta il plenipotenziario sportivo, Barbara quello commerciale. L’uno si getta sul mercato (Mammana, ventenne centrale del River Plate). L’altra annuncia l’accordo con Le Sports per la diffusione sul web, in Cina, di Milan Channel.

berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 7 berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 7

 

Il Milan squadra sta nascondendo le magagne del Milan società. Mihajlovic incassa la fiducia di un Berlusconi: peccato per lui che si chiami Piersilvio. «A me piace: non per come mette in campo la squadra, ma per il suo carattere. Dà ordine al collettivo. Ci serviva più lavoro sul gruppo, non ci servivano più investimenti ». Un altro indizio di austerity.

 

MILAN BERLUSCONI MILAN BERLUSCONI berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 9 berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 9

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….