Estratto dell’articolo di Enrico Currò per “La Repubblica”
Resta ancora possibile che uno tra Immobile e Scamacca partecipi all’Europeo di giugno: dipende da loro. Ma intanto la crisi degli attaccanti italiani l’ha congelata un oriundo. Nell’hotel della Florida che ha ospitato la sua piccola celebración tra intimi, il festeggiamento dopo la prima doppietta in Nazionale, Mateo Retegui aveva addosso un’anonima polo bianca, perché la maglia azzurra la indossava orgoglioso papà Carlos, già ct della Selección argentina di hockey oro alle Olimpiadi di Rio, e poi consigliere dello sport della regione di Baires: nessuno avrebbe mai potuto immaginare una foto simile. […]
Esattamente un anno fa a Napoli, il 23 marzo appunto, il debutto con gol all’Inghilterra ufficializzava l’inizio della storia. Che ora è sogno a occhi aperti: partecipare all’Europeo con la squadra del Paese dei bisnonni, entrambi di nome Angelo, uno di Canicattì e l’altro di Sestri Levante. […]
Nella squadra storicamente più argentina della serie A — il Genoa: lui è il 42° della lista — si è meritato il ritorno da titolare dopo l’infortunio al ginocchio. Genova è nel suo destino: Roberto Mancini, […] lo scovò nel piccolo Tigre, che senza di lui è ultimo in campionato […] Col Genoa si è creata l’alchimia perfetta fin dalla presentazione in una piazza De Ferrari strapiena come ai tempi del concerto dell’addio al genoanissimo De André.
La sonnolenza dei grandi club ha portato per 15 milioni Mateo ai tifosi, che riempiono Marassi e sperano che l’idolo non spicchi subito il volo verso un altrove più ricco. […] La Nazionale per ora sfrutta solo parzialmente il pezzo forte del repertorio di Retegui, il colpo di testa: col Venezuela sarebbero stati preziosi più cross dalle fasce, anche se poi lui i gol li ha segnati lo stesso, con due tiri fulminei: il primo su assist del genovese ed ex genoano Cambiaso, il secondo su imbeccata dell’altro oriundo, Jorginho.
La vittoria l’hanno confezionata due giocatori sbocciati al calcio in Brasile e in Argentina, il che non depone a favore della scuola italiana. Solo Barella, leader dell’Inter, e Jorginho, regista dell’Arsenal, hanno alzato il livello, aggiungendosi a Donnarumma, portiere del Psg, che ha parato anche un rigore. […]
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