IL SIGNORE DEGLI ABISSI
Mondo dello sport in lutto. È morto a Siracusa, sua città natale, Enzo Maiorca, ''signore degli abissi'', uno dei maggiori apneisti italiani, più volte detentore del record di immersione in apnea. Aveva 85 anni. La camera ardente è stata allestita nel salone "Paolo Borsellino" di Palazzo Vermexio. I funerali probabilmente martedì.
Così il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. "All'alba di oggi, in una di quelle giornate di sole in cui il mare del porto grande a Siracusa sembra immobile, ci ha lasciato un nostro grande concittadino. Grazie Enzo Maiorca, buon viaggio".
enzo maiorca umberto pellizzari
Il cordoglio del ministro dell'ambiente, Gianluca Galletti: "È una perdita per tutto lo sport italiano. Rappresenta un mito per questo Paese, tutti lo ricordiamo per le sue grandissime imprese. Io, da ministro dell'Ambiente la sua mancanza la sento ancora di più, perché lui ha lavorato con il mare e la sua passione nasceva proprio dall'amore che aveva per il nostro bellissimo mare di Siracusa. Penso sia stato un testimonial importante per il nostro Paese, per portare all'estero la bellezza, la passione, la tradizione, la cultura italiana".
LA CARRIERA - Nato nel giugno del 1931, Maiorca si innamorò ben presto dell'attività apneistica. Nel 1960 corona il suo sogno toccando -45 metri e battendo il brasiliano Amerigo Santarelli, il quale, nel settembre dello stesso anno, si riappropria il titolo raggiungendo i -46 metri; il primato dura poco perché già in novembre Maiorca raggiunge i -49 metri. È l'inizio di una grande era che lo vedrà sulla scena per 16 anni, fino al 1976, anno in cui abbandona l'apnea.
Il 22 settembre 1974, nelle acque della baia di Ieranto, sulla costiera sorrentina, Maiorca tentò di stabilire un nuovo record mondiale di immersione in apnea alla quota di 90 metri. La Rai trasmetteva l'evento in diretta: quando Maiorca dopo lunghi preparativi iniziò la discesa lungo il cavo d'acciaio andò a sbattere a neanche venti metri di profondità contro Enzo Bottesini, esperto di immersioni e inviato della Rai per l'occasione. Riemerse infuriato e si lasciò andare a una serie di imprecazioni, chiaramente udibili dal pubblico televisivo.
Nel 1988, per le proprie figlie Patrizia e Rossana (entrambe celebri nel mondo per una serie di record mondiali d'immersione in apnea, Rossana è morta di cancro nel 2005), ritorna all'apnea per raggiungere il suo ultimo record di -101 metri. Nella sua carriera Maiorca ha avuto alcuni rivali storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli (ritiratosi nel 1963), poi Teteke Williams, Robert Croft e il francese Jacques Mayol.
Conclusa definitivamente la carriera agonistica, Maiorca si è dedicato alla salvaguardia dell'ambiente marino, diffondendo i valori della cultura e del rispetto per il mare. Dal 1994 al 1996 è stato senatore nelle liste di Alleanza Nazionale.
Il 'signore degli abissi' ha raccontato la sua passione per il mare in molti libri ("A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale", "Sotto il segno di Tanit", "Scuola di apnea", "Il Mare con la M maiuscola") e la sua sfida con Mayol ha ispirato "Il grande blu" (Le Grand Bleu), film di Luc Besson del 1988, uscito in Italia solo nel 2002.
Vegetariano dichiarato, spiegò così in'intervista il suo addio alla pesca subacquea. ''Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela.
La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia. Era il 1967''.
2. LA BIOGRAFIA DI VINCENZO MAIORCA
Da www.cinquantamila.it, sito a cura di Giorgio Dell’Arti
Catalogo dei viventi 2016 (in preparazione)
scheda aggiornata al 14 gennaio 2014
Siracusa 21 giugno 1931. Apneista. Primo uomo sceso ufficialmente a 50 metri di profondità in assetto variabile no limits. Il 22 settembre 1960, con l’ausilio di una zavorra di 9 kg, raggiunse nelle acque di Siracusa la profondità di 45 metri. Poi, ingaggiato un duello col francese Jacques Mayol: -50 (Siracusa, 5 agosto 1961), -62 (Siracusa, 17 novembre 1966), -64 (campionati mondiali di Cuba, 5 settembre 1967), -72 (Siracusa, 14 agosto 1969), -80 (La Spezia, 18 agosto 1973).
Il 22 settembre 1974, al largo di Sorrento, tentò di scendere a -86: ripreso in diretta televisiva dalla Rai, fu costretto a desistere dopo aver urtato il subacqueo Enzo Bottesini, inavvertitamente posizionato sulla stessa linea del cavo di discesa (centrò l’obiettivo il 28 settembre). Non riuscì a sfondare per primo la linea dei 100 metri: dopo che nel 1983 Mayol era arrivato a 105 metri, il 30 luglio 1988 raggiunse a Siracusa -101 (Sport – Le Garzantine, a cura di Claudio Ferretti e Augusto Frasca, Garzanti 2008, dove è indicato come Majorca). Dal 1994 al 1996 fu senatore di Alleanza nazionale.
• «(...) Figlio di Guglielmo, un borghese che viveva curando i propri giardini, (...) studi in Medicina, poi interrotti (...) Fu mamma Gemma, toscana, a lasciarlo nell’acqua incoraggiandolo a pescare le telline. E fu con una maschera, rabberciata cucendo e incollandone una antigas abbandonata dai soldati, che vide il fondo per la prima volta. “Entrava acqua da tutte le parti, ma potevo guardare”.
La fidanzata, poi moglie, gli regalò la sua prima vera maschera da sub e a Ischia, in viaggio di nozze, lui le insegnò gli stili del nuoto. (...) Fece il pescatore per vivere. Dovette industriarsi, quando, a venticinque anni, decise che con Maria avrebbe messo su famiglia. Poi informatore medico scientifico per trent’anni. “Era il mio lavoro, quello con cui mi guadagnavo lo stipendio. E mi piaceva. Come mi avevano insegnato, illustravo i difetti di un prodotto prima di esaltarne i pregi, ora dappertutto è un raccontare di virtù nascondendo il peggio. È l’epoca dei venditori, l’epoca di Berlusconi”.
Il giro di ambulatori per alimentare la passione. “Le immersioni, i record, lo sport, quello mi ha dato da vivere e tanto, ma non i soldi”. Anche i giorni del primato divennero trattenute in busta paga, per un congedo a zero assegni. Aveva smesso per lunghi anni, dopo la bestemmia in diretta tv nel 1974 per un cameraman incrociato tra la sua testa e il cavo.
“Successe di tutto in quella settimana, all’ultimo giorno utile per tentare, prima di una libecciata imminente, un altro cameraman andò in ebbrezza da abissi e strappò tutti i contrassegni segnametro. Il giorno dell’incidente ritardammo di cinque ore l’immersione perché il cavo si era avviluppato intorno a quello della tv e per liberarlo, anziché utilizzare gli arnesi della nave appoggio, calarono un palombaro. Avrei forse dovuto dire di no ma significava anche rinunciare al fascino della tv (...) Rossana aveva qualcosa in più che la portava a fare determinate cose con naturalezza” (...) Jacques Mayol, l’antagonista dai duelli memorabili, morto suicida all’Elba.
A sorpresa, Maiorca tira fuori il suo nome quando si tratta di indicare chi gli era più simile. Anni di cronache a descriverli diversi che più non si poteva: il siciliano a ragionare, il cino-francese più incline al misticismo, la battaglia sulla sceneggiatura del film di Luc Besson, Le Grand Bleu. “Eravamo affini, il punto di contatto stava nel rispetto con cui ci muovevamo nell’acqua. Passavamo ore a litigare sulle correnti marine che invalidavano la giusta misura dei nostri successi. Mi manca Jacques”.
Negli anni della sfida a spararsi bordate oltre il limite dello sberleffo, nei successivi a rievocare quelle stagioni come protagonisti di un’epopea in cui i computer si chiamavano elaboratori elettronici. Il mare li teneva insieme, sull’altare di un sogno in cui l’acqua è dio, il mondo perfetto, con l’equilibrio da sfiorare nel silenzio di un corpo che gli scivola dentro. (...)» (Enrico Bellavia) [Rep 19/6/2011].
• Ha confessato di aver sempre avuto una gran paura del mare.
• Sposato con Maria Gibiino, due figlie: Patrizia e Rossana, entrambe celebri per una serie di record mondiali di immersione in apnea.
• È vegetariano.
• Appassionato di mitologia classica e di archeologia fenico-punica.