Carlo Santi per “il Tempo”
Italia -Svezia non è solo una partita di calcio, non mette in gioco l' onore del football nostrano e la qualificazione al Mondiale del 2018: Italia -Svezia è un assegno per la Federcalcio. Un assegno stimato in 100 milioni per il bilancio della Figc di cui la squadra di Ventura rappresenta l' asset più importante.
Se l' Italia non riuscirà a superare questo playoff, lo spareggio che mette in palio gli ultimi quattro posti per l' evento in Russia che comincerà il 14 giugno 2018 battendo la Svezia nel doppio confronto, domani sera a Stoccolma e poi lunedì a San Siro, il danno sarà enorme e non solo di immagine anche se non si dovrà parlare, come ha fatto il presidente federale Carlo Tavecchio, di apocalisse.
I conti in tasca alla nazionale cominciano dal montepremi della prossima Coppa del Mondo, perché è così che si chiama il Mondiale. L' ultimo Mondiale, quello in Brasile, ha distribuito 576 milioni di dollari; per l' anno prossimo è previsto un incremento del 20%. Del bilancio brasiliano100 milioni sono stati utilizzati per le assicurazioni dei giocatori e altri 70 ai club proprietari dei contratti degli stessi calciatori.
Parlando del montepremi, diciamo che ciascuna delle 32 nazionali presenti riceverà due milioni di dollari per la presenza; le pri Presidente Carlo Tavecchio me 16 eliminate nella fase a gironi per il disturbo avranno altri 16 milioni. Più si andrà avanti, più si riceveranno soldi. Le due squadre finaliste dovrebbero dividersi un tesoretto di 90 milioni, 50 per la vincitrice, 40 per la seconda mentre in Brasile 2014 la Germania, che ha vinto, ha avuto 35 milioni e l' Argentina 25. Adesso è prematuro prevedere, andando in Russia, dove si potrà posizionale la nazionale, ma ragionevolmente 20 milioni dovrebbero essere il minimo garantito.
Questo è l' aspetto legato all' evento, ai soldi da ricevere per la presenza. Non andare al Mondiale, però, danneggerebbe oltremodo il brand Italia.
Gli effetti non sono facilmente quantificabili: sappiamo che, adesso, diritti televisivi e sponsor legati all' Italia valgono 70 milioni di euro. La Federazione, per quanto concerne gli introiti commerciali, ha in bilancio quasi 45 milioni di euro mentre l' intero bilancio della Figc, riferito all' esercizio 2016, è di 174 milioni. Da aggiungere, poi i 18,7 milioni annui (fino al 2022) con lo sponsor tecnico, la Puma, e gli introiti di altri sponsor. Inoltre, Puma riconosce alla Federazione delle royalties per le partecipazioni ad eventi dalla nazionale stessa ma anche della vendita di maglie con il marchio degli azzurri. Certo, se l' Italia non andrà in Russia, sarà più complicato vendere maglie.
Non andare in Russia farebbe diventare complicato non solo il rinnovo ma anche l' aggancio di nuovi sponsor in vista del prossimo Mondiale, quello del 2022 che adesso è in programma in Qatar. Ci sono poi le scommesse, un territorio da esplorare e in continua crescita. Nel 2014 la raccolta è stata di 268 milioni (10 sono andati all' erario) e per l' anno prossimo è prevedibile un sostanziale incremento.
Continuando in questa analisi, eccoci ai diritti televisivi.
Un' Italia che non vince non continuerebbe a fare il pieno di telespettatori, si direbbe addio non alle punte di 12 milioni ma anche agli 8 che li solito garantisce la nazionale. Lo share dei Mondiali è stato dell' 81% per Brasile 2014 ma senza Italia l' evento sarebbe meno appetibile anche per il passaggio televisivo degli sponsor. Senza Italia, il nuovo contratto viaggerebbe su cifre assai contenute.