"Non è facile questo periodo. È già un mese che stiamo in casa con due bambine piccolissime e cerchiamo di far passare loro il tempo. Ormai ho raggiunto 106 kg, aumento tutti i giorni. Se riesco a tornare a 95 kg sarebbe fenomenale, ma mi dovrei mettere a dieta e fare più esercizi. In questo momento però sono pigro". Lo ha detto l'ex attaccante di Inter, Juventus, Milan, Lazio e Nazionale Bobo Vieri, intervenendo a Porta a Porta su Rai1.
Vieri e la confessione di Totti
"Nel frattempo faccio qualche intervista sui social con tanti miei ex compagni e parliamo di calcio, di vita quotidiana ed episodi del passato. Sono due orette che passiamo in bella compagnia - ha aggiunto -. Ad esempio Totti mi ha confessato che accompagna il figlio a giocare nelle giovanili della Roma, ma non entra a Trigoria. Una cosa brutta da sentire da uno come lui che alla Roma è stato 30 anni e ha dato tutto alla società".
VIERI
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Ha sfondato le reti, ora sfonda in rete. Christian Vieri conserva lo spirito goliardico di quando è stato il centravanti che annichiliva le difese.
L' Atletico Madrid lo ha pagato 34 miliardi, la Lazio 55, l' Inter 90. E in Nazionale ha segnato 9 gol ai Mondiali come solo Rossi e Baggio. Al tempo del coronavirus è diventato un punto di riferimento sui social con lunghe e divertenti dirette Instagram in cui ha coinvolto i suoi vecchi compagni. Il successo è assicurato, come quando giocava.
Bobo, partiamo dalla maglia azzurra.
«Per me speciale. Impazzivo quando l' indossavo. Tranne che nelle amichevoli, quelle non mi sono mai piaciute. Da ragazzino, in Australia, avevo due sogni: la serie A e arrivare in Nazionale. Posso dichiararmi soddisfatto».
Nove gol in due Mondiali, Francia e Corea-Giappone, è un' impresa.
«Non sono il tipo che vive di rimpianti. Per me i se e i ma non esistono. Quando gli amici raccontano e commentano quello che ho fatto, di solito esco dalla stanza. Mi concentro sul presente. Sono in un' altra fase della vita».
Tra Milano e Miami.
«Ora a Milano, chiuso in casa da 40 giorni per il coronavirus. Ma essendo diventato padre per la seconda volta avevo scelto di rimanere in Italia. Poi si vedrà. Mai ipotecare il futuro».
La sua stagione migliore all' Inter.
«Sei anni pazzeschi, ho dato tutto e creduto nel progetto.A San Siro c' era un' atmosfera elettrica. Ogni volta che scendevamo in campo per il riscaldamento sentivo il calore e l' affetto della gente».
Ha giocato con Ronaldo.
«Il Fenomeno. Per me il miglior centravanti del mondo, anche fuori dal mondo. Insieme abbiamo passato tre anni fantastici. È stato il primo a fare il doppio passo e correva più forte lui con il pallone che il difensore senza».
Altri centravanti che le sono piaciuti?
«Prima di Ronie, Van Basten, tecnicamente formidabile. Poi Vialli e con lui Mancini, anche se Roby non è stato un nove».
E Baggio?
«Lo andavo a vedere in curva Fiesole a Firenze».
Gigi Riva?
«Per me un esempio. Quando sono arrivato in serie A dicevano che assomigliavo a lui per la fisicità e la forza del tiro».
Torniamo a Mancini, le piace la sua Italia.
«Era tanto tempo che non vedevo giocare così bene la Nazionale. Gliel' ho sia detto che scritto. C' è confidenza tra noi: all' Inter l' ho fatto venire io (ride, ndr ). Sa cosa mi piace del Mancio?».
Prego
«Che esalta le qualità dei giocatori. Vede i giovani e non ha paura a lanciarli, ma al tempo stesso non trascura qualche vecchietto se lo merita».
Lei sarebbe stato il centravanti perfetto per questa Nazionale.
«Solo perché avrei avuto vent' anni».
Che ne dice di Immobile e Belotti?
«Ciro è maturato e sta facendo tanti gol. Ora però deve fare uno scatto in avanti con la maglia azzurra e non lo dico per criticarlo. Il Gallo è tosto, ma da uno con le sue qualità mi aspetto 18/20 gol a stagione».
E fuori dall' Italia chi le piace?
«Haaland è il più forte di tutti e ha fatto bene a scegliere il Borussia Dortmund, la società migliore per valorizzare i ragazzi. Tra un paio d' anni se ne andrà in una grandissima squadra per 200 milioni, forse 300».
Due Mondiali, il terzo svanito per poco.
«Lippi nel 2006 mi voleva portare in Germania. Ma avrei dovuto giocare e al Milan stavo in panchina. Così a gennaio ho scelto di trasferirmi al Monaco, in Francia, però mi sono rotto il ginocchio e tutto è svanito. Il calcio è così».
All' Inter è cominciata bene e finita male.
«C' è stata quella brutta storia dei pedinamenti, ma non ho mai fatto niente di sbagliato».
Oggi da chi le piacerebbe farsi allenare?
«Klopp. Mi intriga il suo calcio, veloce e aggressivo. Sta facendo giocare il Liverpool come prima il Borussia Dortmund. Stesso discorso vale per Guardiola».
Ripensa mai al famoso 5 maggio?
«Fa parte del calcio. Si vince e si perde. Quella sconfitta ci ha distrutti perché eravamo stati in testa dall' inizio. E subito dopo, l' Italia è stata eliminata al Mondiale dalla Corea.
Due botte così ravvicinate hanno lasciato il segno. Però sono state anche un incentivo per ripartire meglio».
Adesso, in piena emergenza, è giusto ricominciare?
«Capisco le istanze del calcio, che stando fermo ci rimette milioni di euro. Ma in questo momento è più importante la gente. La salute viene prima. Quando il pallone potrà ripartire,lo farà».
Vincerà ancora la Juventus?
«Ne ha messi in fila otto, prima o poi uno lo perderà. È una questione di motivazioni.
Sino adesso non è stata particolarmente convincente, però è in testa in campionato, negli ottavi di Champions e in semifinale di Coppa Italia. E con Cristiano Ronaldo si gioca sempre per vincere».
Che riflessioni sta facendo in questa lunga clausura?
«Provo una tristezza infinita per tutte le persone che sono mancate e che avrebbero meritato un funerale degno con amici e parenti. Purtroppo nessuno si aspettava che il virus fosse così letale, ma gli italiani si stanno comportando bene. Siamo forti e orgogliosi e pian piano ne verremo fuori.Sicuro».
vieri pucci VIERI CASSANO PARDO TIKI TAKA vieri ronaldo vieri ronaldo cassano vieri cassano vieri inter roma vieri materazzi tony renis vieri PIERLUIGI PARDO - CIRO FERRARA - BOBO VIERI vieri totti totti vieri