Estratto dell'articolo di Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
[…] C’è quiete a Palazzo Francisci, Todi, nel parco di alberi secolari. Sui letti ci sono peluches e cuori colorati: le più piccole qui hanno undici anni, perché si può voler morire di fame anche se si è bambine. […] Un palazzo del Seicento dove grammo dopo grammo, con gli specchi chiusi a chiave, centinaia di adolescenti ammalati di disturbi del comportamento alimentare approdano per tornare a vivere. Epidemia. È il ministero della Salute a definirla così. Il male più grave, nascosto e devastante della Generazione Z. Digiunare fino a morire, abbuffarsi (e svuotarsi) fino a morire. […].
[…]
Quasi quattro milioni di malate e malati in Italia, ma il 40 per cento, cioè un milione e mezzo, ha tra i 12 e i 17 anni, il 25 per cento ne ha meno di 14, il 6% nemmeno 12, le femmine sono il 90%, i maschi però sempre di più. Infinite le storie di quante e quanti teenager si sono ritrovati nelle tenebre del cibo nemico durante il lockdown. «Sono numeri sottostimati, numeri soltanto di chi entra in contatto con il servizio sanitario, noi sappiamo che c’è un enorme sommerso ed è il dato più drammatico », afferma con tono deciso Laura Dalla Ragione, psichiatra, che dirige e ha fondato nel 2003 questo centro pubblico all’avanguardia per la cura dei disturbi del comportamento alimentare della Usl1 dell’Umbria.
«Quando la malattia è avanzata il rischio di morte è concreto, se si arriva alle cure però si guarisce, voglio dirlo a voce alta, bisogna chiedere aiuto presto, subito ». […] i centri in Italia sono scandalosamente pochi, 126 strutture, erano 164 nel 2018, vuol dire che mentre la malattia avanza e l’età di esordio si abbassa, le Regioni tagliano posti di ricovero e di riabilitazione. […]
Perché milioni di adolescenti si stanno ammalando, di chi è la colpa, se esiste una colpa? E come aiutarli? E, soprattutto, si può guarire? Laura Dalla Ragione è una delle massime esperte in Italia di disturbi alimentari. «Abbiamo 35 posti letto e accogliamo pazienti da tutta Italia dopo il ricovero in ospedale. Certo che si può guarire. Qui lavoriamo sul recupero del peso, certo, ma, insieme, sulle radici del loro malessere e sul ritrovare un rapporto con il corpo. Con il teatro, la bioenergetica, il pilates, la psicoterapia, lo yoga. Ogni ragazza è seguita da una micro équipe composta da nutrizionista, psicologo, counselor familiare. Hanno cinque pasti al giorno, via via devono inserire nella dieta tutti gli alimenti, anche i loro cibi “fobici”: carboidrati, dolci. Quando arriva per merenda una nutellina, vuol dire che le cose iniziano a funzionare ». Vuol dire tornare alla vita.
I dati di guarigione di Palazzo Francisci sono alti. […], ma perché ci si ammala? Laura Dalla Ragione sgombra il campo da luoghi comuni, tipo madri fredde o fame d’amore. «I disturbi alimentari sono una nuova forma di depressione giovanile, che si manifesta attaccando ciò che ossessiona gli adolescenti, cioè il corpo. Sulla quale si sovrappone l’altra ossessione occidentale: la magrezza come valore assoluto. Su questo nucleo, che può anche avere un’origine genetica, si inseriscono altri elementi, aver subito un trauma ad esempio, o fattori ambientali, a cominciare dai social e dai modelli di bellezza». Rinunciare al cibo è, però, anche una protesta, il grido di una generazione che non ha più parole per il proprio malessere. […]
disturbi alimentari disturbi alimentari