Estratto dell’articolo di Maria Rita Montebelli per “il Messaggero”
La salute del cuore e dei vasi va protetta anche dai colpi inferti dall'ansia e dalla depressione, che si confermano, insieme allo stress, importanti fattori di rischio. A ribadirlo è uno studio che verrà presentato tra qualche giorno da un giovane ricercatore italiano, Giovanni Civieri, del Centro ricerche di Imaging Cardiovascolare del Massachusetts General Hospital e dell'Università di Harvard a Boston al congresso dell'American Heart Association, in programma a Philadelphia (Usa) dall'11 al 13 novembre.
Dalla ricerca emerge che l'ansia e la depressione possono accelerare la comparsa dei fattori di rischio tradizionali per infarto e ictus. In particolare, le persone con una maggior sensibilità allo stress scritta nei geni, sviluppano questi fattori di rischio ad un'età molto più precoce rispetto alla popolazione generale.
[…] Che ansia e depressione, fossero correlate alle patologie cardio-vascolari era noto da tempo. La novità introdotta da questo studio è quella di aver individuato il meccanismo alla base di questo legame. «Nella nostra ricerca spiega Civieri - abbiamo individuato un meccanismo che sembra ampiamente spiegare questo legame tra fattori psicologici e malattie cardiovascolari». […] Secondo Civieri, il 40% del link tra depressione/ansia e infarto/ictus può essere spiegato appunto dall'accelerata comparsa di un fattore di rischio classico per malattie cardiovascolari.
Ricordiamo, per esempio, che una condizione di stress continuativo e prolungato si associa sia a un aumento della pressione arteriosa che può sfociare in ipertensione conclamata. Inoltre, nelle persone con una maggiore predisposizione genetica allo stress (valutata con il test di rischio poligenico per nevrosi), la comparsa di un fattore di rischio tradizionale risultava anticipata in media 1,5 anni rispetto agli altri. […]
L'ansia o la depressione sembrano dunque indurre delle alterazioni a livello del cervello, che a loro volta scatenano problemi a valle, cioè nel resto dell'organismo, come un aumento dell'infiammazione o dei depositi di grasso. Non subire (troppo) ansie o pressioni riduce, dunque, il rischio di eventi cardiovascolari.
[…] l'ansia e la depressione sono condizioni benigne e dovrebbero essere prese in carico da un professionista. Le persone affette da queste condizioni inoltre dovrebbero sottoporsi più di frequente a screening per fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione, colesterolo alto, diabete». […]
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