1 - SCONTRO AL CALOR BIANCO TRA FEDERICA GUIDI E LA SMONTEZEMOLATA ANNA MARIA ARTONI: IN BALLO IL PACCHETTO DEGLI OTTO VOTI DEI GIOVANI IMPRENDITORI AL TAVOLO DI CONFINDUSTRIA QUANDO SI DOVRÀ SCEGLIERE IL DOPO-MARCEGAGLIA
A Bologna non conoscono il significato della parola \"vajassa\" che è stata usata nella guerra delle galline napoletane.
Forse solo un filologo di fama eccelsa come Umberto Eco potrebbe spiegare che l\'insulto con cui si definiscono le donne dei bassi partenopei trova il suo equivalente nelle terre dell\'Emilia Romagna nella parola \"busona\", un epiteto che viene usato per indicare i gay e le veline di Arcore. Comunque sia questo linguaggio non è finora affiorato nello scontro al calor bianco che contrappone la modenese Federica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori, e Anna Maria Artoni, la bionda imprenditrice di Guastalla che guida la Confindustria romagnola. Oggetto della contesa è la ricerca del candidato che dovrà sostituire la Guidi nella leadership dei fighetti confindustriali.
zm03 annamaria artoniLa 41enne figlia di Guidalberto che guida Ducati Energia si sta battendo da mesi per piazzare sulla sua poltrona Jacopo Morelli, un industrialotto toscano di 34 anni titolare di una società che distribuisce arredamenti.
Su questa candidatura si è già scatenata l\'Assolombarda che ha contrapposto i nomi di Alberto Marenghi, leader dei Giovani lombardi e vicepresidente degli imprenditori junior di Mantova. La Guidi è una donna tosta che vuole far pesare il suo ruolo in modo tale che il successore possa portare il pacchetto degli otto voti dei Giovani Imprenditori al tavolo di Confindustria quando si dovrà scegliere il dopo-Marcegaglia.
GUIDALBERTO GUIDII giochetti hanno irritato le potenti Associazioni del Nord, ma nessuno si aspettava che in questa battaglia per occupare uno strapuntino venisse fuori con tanta grinta anche la bionda Artoni che fin dal \'99 ha guidato i Giovani Imprenditori di Reggio Emilia e nell\'aprile 2002 ha rappresentato gli altri fighetti a livello nazionale.
Da qui l\'invito categorico che l\'imprenditrice di Guastalla ha trasmesso a Giovanni Mistè, il giovanotto barbuto della società TNS che rappresenta i Giovani Industriali di Bologna. A questo punto il cavallino della Guidi, Jacopo Morelli, sembra fuori corsa e nella gara sono rimasti solo due candidati: il piemontese Davide Canavesio (presidente dei Giovani di Torino) e Jacopo Silva, il 37enne amministratore del Gruppo Siauto, leader degli industria lotti padovani.
MARCEGAGLIA2 - SABELLI E COLANINNO, I FURBETTI DELLA MAGLIANA CHE NON VEDONO L\'ORA DI INCASSARE DA AIR FRANCE UNA RICCA PLUSVALENZA
Per Natale bisognerà regalare un bonus sostanzioso all\'amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli.
Nel palazzo della Magliana si aspettano che il gesto venga anche attribuito allo staff della comunicazione che ieri ha trascorso la giornata a buttare acqua sul fuoco per la dichiarazione del presidente Colaninno che non ha escluso una fusione con Air France.
Jacopo Morelli con Antonella MansiIl lavoro è stato davvero ammirevole perché oggi i giornali evitano di sottolineare il modo sfacciato con cui il ragionier Roberto ha preannunciato l\'esito finale del famoso piano Fenice dei patrioti italiani. Con una strizzatina d\'occhio, che ad alcuni è apparsa furba e ad altri furbastra, il buon Colaninno ha detto a margine di una conferenza stampa che dell\'ipotesi di fusione tra Alitalia e Air France si parlerà solo nel 2013, e ha aggiunto ammiccante: \"nella vita non si esclude mai niente\".
La stessa cosa, pur con parole diverse, era stata anticipata circa un mese fa dalla bocca del povero Sabelli, e in quell\'occasione l\'impudente Colaninno lo aveva bacchettato attribuendogli un\'opinione strettamente personale perché \"Alitalia deve rimanere italiana e il pensiero di Sabelli certamente non è condiviso dagli azionisti della Compagnia\".
rocco sabelli roberto colaninno lapChi conosce la storia del mantovano Colaninno sa benissimo che l\'operazione di salvataggio di Alitalia e dei patrioti ha un esito scontato. Sarà la stessa conclusione che lo ha visto entrare e uscire da altre operazioni con un tesoretto tra le mani. Così è avvenuto ai tempi dell\'Olivetti dove fu chiamato nel settembre del \'96 da Carletto De Benedetti con la promessa di incentivi in azioni che dopo la rottura consentirono al manager mantovano di uscire con un ricco salvadanaio. Alla pagina 300 del libro \"L\'affare Telecom\" scritto dai giornalisti Giuseppe Oddo e Giovanni Pons, si legge che il tesoretto fu almeno di 158 milioni, ma secondo alcuni banchieri sfiorava i 250.
ibe44 carlo debenedetti mini2Poi ci fu la famosa scalata da 100mila miliardi a Telecom che si interruppe con il blitz di Tronchetti Provera dopo due notti del luglio afoso del 2001. Anche da questa avventura Colaninno uscì sconfitto sul piano industriale ma per nulla povero, e pochi mesi dopo acquistò Immsi, la società del settore immobiliare che aprì la strada per comprare Piaggio.
Non stupiscono quindi le parole di ieri sull\'epilogo scontato dell\'operazione concepita dalle menti fervide dell\'imprenditore mantovano e del banchiere di sistema Corradino Passera. Resta solo da chiedersi se tra Sabelli e Colaninno non sia in atto un gioco delle parti del tipo \"vai avanti tu che a me viene da ridere\". I furbetti della Magliana sono uomini dal pelo lungo e ieri il calvo Sabelli si è difeso dicendo \"è solo una mia opinione, basta non seguirla\".
L’affare Telecom _ Cover LibroComunque vada un bonus se lo merita e se a darglielo non sarà Colaninno con la sua faccia di bronzo, dovranno provvedere i patrioti della cordata italiana che non vedono l\'ora di incassare da Air France una ricca plusvalenza.
3 - REGINA INFOGLIATO E SGOMITANTE TENGA SEMPRE PRESENTE CHI è IL VERO SINDACO-RE DI ROMA CAPITALE: CALTAGIRONE. LATITANTE IERI AL SUO SHOW
C\'era molta euforia ieri mattina nel Tempio di Adriano dove Aurelio Regina ha fatto il suo show per la Fondazione Roma 2020.
Il più eccitato era proprio lui, questo verticalmente svantaggiato 40enne presidente degli Industriali romani che è disposto a correre una maratona a piedi nudi (\"come fece Bikila nel 1960\") pur di gestire il business da 45 miliardi dei Giochi Olimpici. Dentro la sala affollata di politici, manager e industriali, qualcuno commentava con un po\' di ironia l\'elogio smodato che \"Il Foglio\" di Giuliano Ferrara ha dedicato ieri al leader degli Imprenditori romani.
Aurelio ReginaIn una paginata intera si potevano leggere frasi come questa: \"ciò che più ha affascinato gli osservatori di cose finanziarie è un altro dettaglio significativo del profilo di Regina che secondo molti analisti è riuscito a diventare espressione di una certa classe dirigente che ora sente il bisogno di farsi con urgenza portavoce di un sogno finora irrealizzato del quindicennio tremontian-berlusconiano: tagliare le tasse\".
GIULIANO FERRARALa prosa non è delle più limpide, ma è servita per mettere il padrone del Sigaro Toscano su un piedistallo dal quale ha lanciato giudizi a destra e a sinistra. Dopo aver ricordato gli insegnamenti del democristiano Guido Carli, il buon Regina si dichiara amico di famiglia di Gianni Letta, di Giulio Tremonti e di Giuliano Amato che lo ha preceduto alla presidenza del Circolo Tennis di Orbetello.
Il passaggio più difficile e delicato dell\'intervista è stato quello sulla Marcegaglia perché non è un mistero che l\'imprenditore romano aspira a sostituirla: \"Emma è una persona decisa, intelligente, di grande energia e capacità di sentire il mondo delle imprese, e la stima che nutro per lei non è né formale né retorica\", ma dopo questo elogio il buon Regina tira fuori uno stiletto: \"è stata vittima come lo siamo stati tutti dell\'illusione ottica per la quale una maggioranza larga sarebbe stata anche stabile\".
GIANNI LETTAForse è questa la ragione per cui ieri mattina al Tempio di Adriano la presidente di Confindustria si è presentata puntuale per non lasciare soltanto nelle mani di Regina i fili del sogno olimpico.
Accanto a lei c\'era anche il sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno che deve aver mal digerito quel passaggio del ritrattone-intervista del \"Foglio\" dove si legge testualmente: \"oggi è difficile non riconoscere che una parola di Regina vale ormai più di una parola di Alemanno\".
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONELo sgomitamento del presidente degli Industriali romani appare eccessivo e troppo ottimistiche sembrano le previsioni per realizzare le opere del grande business. Qualcuno dentro la sala del Tempio di Adriano ha cercato nelle prime file Francesco Gaetano Caltagirone, ma il profilo di Caltariccone non si è visto. C\'erano invece i due dioscuri di Acea, Cremonesi e Staderini, che guardavano perplessi la faccia di Alemanno.
Proprio ieri il sindaco dalle scarpe ortopediche ha detto che per il momento non intende mettere sul mercato il 20% di Acea e questo forse spiega perché Caltariccone sia rimasto dietro le quinte dello show di quell\'industriale del sigaro la cui parola \"vale ormai più di una parola di Alemanno\".
GIANNI E GABRIELLA ALEMANNO4 - PUNZO E A CAPO! QUALCUNO DOVREBBE DIRE A MONTEZUMA CHE IL CONTE GABRIELE GALATERI DI GENOLA È UN CANDIDATO \"COPERTO\" PER LA SUCCESSIONE DELLA MARCEGAGLIA ALLA POLTRONA DI CONFINDUSTRIA
Se andate sul sito di \"Repubblica\" potete sentire un fuorionda strepitoso di Luchino di Montezemolo carpito ieri all\'Hotel De Russie dopo l\'incontro in cui il ragazzo dei Parioli\" ha fatto capire di voler scendere in politica. (video di Francesco Cocco
http://tv.repubblica.it/copertina/e-fuori-onda-montezemolo-prende-di-mira-il-patron-di-telecom/57143?video=&ref=HREC1-2)
Le parole di Montezemolo sono senza freni e di dura condanna nei confronti di Emma Marcegaglia e di chi si è messo di traverso alla nomina del compagno di merenda, Gianni Punzo, per la vicepresidenza dell\'Unione Industriali di Napoli. Qui è successo che Paolo Graziano, il presidente designato dai saggi per la scelta dei tre vicepresidenti dell\'Associazione napoletana, il giorno prima ha chiamato al suo fianco come vicepresidenti Mauro Moretti, Marco Forlani (figlio del politico democristiano con la bava bianca), e Gabriele Galateri di Genola.
cmt10 diego della valle gianni punzoUn veto massiccio è stato posto su Gianni Punzo, il compagno di merenda di Luchino dentro Ntv, la società dell\'Alta Velocità. Agli occhi di Montezemolo è un veto assurdo per almeno tre ragioni: la prima perché Punzo è un imprenditore napoletano che ha costruito l\'Interporto di Nola; la seconda perché dietro il veto si è vista la manina di Mauro Moretti, il feroce avversario della concorrente Ntv, e la terza è l\'estraneità del sabaudo Galateri di Genola dal mondo delle imprese partenopee.
MAURO MORETTILuchino ha urlato che Galateri a Napoli non c\'è mai stato (\"al massimo una volta al mese\"), ma forse non ha capito che il disegno è più sottile. Qualcuno dovrebbe dirgli infatti che il conte Gabriele Galateri di Genola, abbronzato (meno della moglie Evelina Christillin) alla corte dell\'Avvocato Agnelli, è un candidato \"coperto\" per la successione della Marcegaglia alla poltrona di Confindustria. Finora il suo nome non è entrato nella mischia, ma ai piani alti di Telecom corre voce che il fortunato finanziere piemontese stia cercando l\'appoggio delle Associazioni del Nord per portare avanti le istanze lobbistiche dell\'azienda di Bernabè.
Gabriele Galateri di Genola5 - IN CASA GUARGUAGLINI LA SELEX-ISSIMA MARINA GROSSI CANTA \"VIENI VIA CON ME\"...
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che questa mattina Finmeccanica ha seccamente smentito le indiscrezioni di \"Repubblica\" e del \"Corriere della Sera\" sulle possibili dimissioni del comandante supremo Pierfrancesco Guarguaglini.
Ai giornalisti che insistono sul passo indietro, non è giunta l\'eco della canzone \"Vieni via con me\" che ieri sera si sentiva canticchiare nell\'appartamento dei coniugi Guarguaglini.
I vicini di casa giurano che a canticchiare il refrain dello chansonnier Paolo Conte fosse soltanto la moglie Marina Grossi\".