Andrea Greco per “la Repubblica”
Poltrone calde bancarie. Quella di amministratore delegato in Bnl sarebbe in procinto di essere nuovamente occupata, con favorito l’attuale ad del Credito fondiario Andrea Munari. Quella di presidente di Veneto Banca, invece, è lasciata dopo un anno da Francesco Favotto, che passa le funzioni al vice presidente Alessandro Vardanega. Favotto, in carica dall’aprile 2014, ha lasciato Montebelluna «per motivi personali di salute, nella consapevolezza di non poter più assicurare la piena disponibilità all’attività di governo della banca ». A giorni un cda dell’istituto lo rimpiazzerà.
La sostituzione nella direzione generale di Via Veneto di Fabio Gallia, che dopo anni da capo della controllata di Bnp-Paribas in Italia, a luglio era approdato come ad alla Cassa depositi e prestiti, non è stata fulminea. Certo tre mesi fa il numero uno di Bnp, Jean-Laurent Bonnafé «non c’è alcuna urgenza », pur facendo capire che l’ad sarebbe stato trovato entro fine anno, e che «la cosa più probabile è che sia italiano». Forse ai tempi lunghi ha contribuito anche il fatto che per la poltrona si sono presentati, soli o chiamati da Parigi o Roma, una decina di candidati almeno.
Le indiscrezioni di stampa dall’estate hanno fatto i nomi di Fabrizio Viola (ad del Monte dei Paschi), dell’ex dg di Unicredit Roberto Nicastro, dell’ex capo dei rischi di Unicredit Alessandro Decio, di Flavio Valeri che guida Deutsche Bank in Italia, e del vice dg di Bnl Angelo Novati, promosso nel frattempo vicario. Sotto la Tour Eiffel di recente sarebbe stata avvistata anche Marina Natale, neo promossa vice dg di Unicredit alle prese con il piano strategico.
Ma secondo fonti attendibili a spuntarla potrebbe essere Munari, già candidato al ruolo in Cdp e che da un anno e mezzo guida l’ex Fonspa nella nuova avventura creditizia, con soci e mestieri diversi dal passato. Si dice dietro le quinte che il banchiere abbia ottenuto già il gradimento del presidente di Bnl Luigi Abete, e che sul suo nome non ci sarebbe opposizione da parte delle autorità di vigilanza, che negli ultimi mesi lo hanno avuto come interlocutore nel tentativo di acquisizione della commissariata Banca delle Marche.
Quel tentativo di esordire nel mondo retail a Munari non è riuscito (prima di Fonspa guidò Banca Imi, prima ancora è stato in Morgan Stanley e in Barclays). A quanto si apprende a Roma non c’è ancora niente di ufficiale, ma negli ultimi giorni la rosa dei candidati s’è molto ristretta. Chissà che oggi a Parigi, dove il gruppo presenta i conti al 30 settembre, non ci sia l’occasione per un chiarimento sull’ad di Bnl.
Tra l’altro ieri Moody’s ha messo sotto esame 19 rating sui depositi di banche italiane - tra cui Bnl - per possibili promozioni, per effetto della nuova direttiva comunitaria sul bail in. Il plotone comprende Carige, Mps, Banco popolare, Credem, Iccrea, Bpm, Intesa Sanpaolo, Ubi. Ma per 4 istituti il rating potrebbe peggiorare sulle obbligazioni non garantite: Bnl, Unipol, Sella, Raiffeisen.