Antonio Signorini per il Giornale
Corsa contro il tempo per varare il Def e la manovra correttiva in una versione che possa accontentare la Commissione europea. Oggi il consiglio dei ministri approverà il Documento di economia e finanza e il Piano nazionale delle riforme. Il ministro dell'Economia Pieri Carlo Padoan sta cercando di portare al tavolo anche le misure per correggere il deficit così come ci ha chiesto l'esecutivo di Bruxelles.
Il tutto mentre un'altra istituzione europea, la Banca centrale, ha messo in mora l'Italia per la legge salva banche. La Bce ci ha messo tra i Paesi accusati di non aver rispettato l'obbligo di consultare la stessa banca sui progetti legislativi nazionali che rientrano nelle sue competenze. «Sono stati registrati otto casi di inottemperanza all'obbligo di consultazione della Bce su progetti legislativi nazionali; alcuni di questi casi sono considerati chiari e rilevanti», si legge nel rapporto annuale dell'istituzione di Francoforte.
Il riferimento è alle «misure urgenti per la tutela del risparmio nel settore bancario, volto a definire il quadro giuridico per l'erogazione di assistenza finanziaria pubblica straordinaria alle banche italiane». In altre parole il Salvabanche. Il parere della Bce sulla legislazione, secondo i regolamenti europei, è solo consultivo, ma l'intervento di Francoforte suona come una bocciatura del provvedimento.
Un incidente di percorso. L'esecutivo Gentiloni per il resto è vicinissimo a Bruxelles e anche le incertezze dei giorni di vigilia del Def e della manovra vanno intese come un tentativo del ministro Padoan di fare quadrare i conti in modo che la Commissione non bocci la manovra. Fino a ieri mancavano all'appello circa 700 milioni di euro dei 3,4 di correzione chiesta da Bruxelles. La parte delle entrate non è sufficiente e il governo sta pensando di tornare sull'idea di una stretta sui pignoramenti per incoraggiare lo sprint finale della rottamazione delle cartelle.
Se non un aumento più consistente delle accise: non solo tabacco, ma anche sugli alcolici. Si lavora anche a come dare alla manovra una veste positiva. Con tutta probabilità non sarà chiamata manovra, ma decreto di politica economica. Se non sarà approvato oggi, il ministero dell'Economia conta di presentarlo domani o giovedì. Oltre alla correzione ci saranno interventi per le zone terremotate, misure per le finanze degli enti locali quindi l'allentamento del patto di stabilità interno.
Ieri l'ex premier Matteo Renzi ha rivendicato l'eliminazione della riforma del catasto dalla manovra. «Farla ora non avrebbe avuto senso». Poi ha rifiutato la paternità del discostamento dagli obiettivi sul deficit. Il buco è «una fake news», mentre c'è un «tesoretto da 47 miliardi» del piano nazionale per le infrastrutture. Il governo, secondo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta «la butta in caciara. Fa trapelare notizie di tagli, incentivi, sussidi, mescolati al Piano nazionale delle riforme - privatizzazioni, liberalizzazioni - per far confusione, per non far capire agli italiani che dalla prossima settimana aumenteranno le tasse».