1. IL LEONE E’ FUORI
philippe donnet gabriele galateri di genola
Vittoria Puledda per la Repubblica
Il "tempo breve" di Philippe Donnet è durato un mese: alla scorsa assemblea di Generali aveva annunciato che la quota "antiscalata" in Intesa sarebbe stata ceduta al momento opportuno ma con un orizzonte temporale corto; ieri ha venduto - fuori mercato, sembra - il pacchetto del 3,04% che aveva acquistato in febbraio, per rendere più costoso l' eventuale attacco della banca guidata da Carlo Messina.
gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli
L' operazione non ha impatti sul conto economico (la quota era stata "coperta" dal rischio mercato al momento dell' acquisto) e sancisce la fine del cosiddetto "caso di studio" che avrebbe portato Intesa a conquistare il Leone di Trieste. A questo punto l' operazione dell' anno chiusa senza essere mai stata aperta - è definitivamente archiviata dalle parti in causa, in tutti gli aspetti. Quello che succederà in futuro è un altro paio di maniche.
2. EXOR DICE ADDIO ALL’ITALIANO
Paolo Griseri per la Repubblica
L' inglese è diventata l' unica lingua degli Agnelli. Da ieri infatti Exor, la finanziaria di famiglia, ha deciso di comunicare solo più nell' idioma dell' isola a nord della Manica. In occasione della prima assemblea degli azionisti tenuta ad Amsterdam, il comunicato stampa non è più stato diffuso nella versione italiana.
La spiegazione è nel fatto che ormai la maggior parte dei 21 miliardi di investimenti di Exor sono in paesi dove l' inglese è la lingua predominante ed è in ogni caso la lingua di coloro che si occupano di finanza.
Restano, tra le partecipazioni Exor, quattro società che continuano ad avere una versione in italiano delle loro comunicazioni. Naturalmente la Ferrari e la Juventus ma anche Fca e Cnh. Queste ultime hanno sedi legali fuori dall' Italia ma mantengono nella Penisola storici insediamenti. Italiano dunque. In attesa che un giorno, nella finanza, cinese o spagnolo prendano il sopravvento.